martedì 29 novembre 2022

La Regina del Nord di Anne Lise Marstrand-Jørgensen


Ciao Lettorə,

No, non avete sbagliato blog, sono proprio io Rossella, che oggi vi parlo di un testo inusuale per chi bazzica questi luoghi.

La Regina del Nord di Anne Lise Marstrand-Jørgensen è un romanzo storico che racconta della regina Margherita, sovrana di Norvegia, Svezia e Danimarca ambientato nella seconda metà del 1300 . 

Per chi non lo sapesse, la storia è una materia che amo molto, e quando si tratta, come in questo caso, di fare un tuffo nel passato di paesi affascinanti come quelli nordici, non ho potuto fare a meno di affrontare questa lettura.
 
Ringrazio sia Valeria che la casa editrice Sonzogno per avermi concesso questa possibilità.

Vi lascio la trama del libro che racconta brevemente anche la storia della regina Margherita così che possiate farvi un'infarinatura delle vicende:

Danimarca, 1363. Margherita ha appena dieci anni quando viene data in sposa a re Håkon VI di Norvegia. Accompagnata e accudita da Kerstin, la sua enigmatica ancella, deve lasciarsi alle spalle la sua bellissima terra natale, l'amato padre, il re Valdemaro IV, e il dolore per la morte improvvisa del fratello Cristoforo. Un unico compito la attende: dare un erede al trono, così da consolidare l'alleanza tra i due regni. Ma quando, nel giro di pochi anni, perde sia il padre sia il marito, Margherita si ritrova da sola a difendere i diritti del suo piccolo Oluf, legittimo erede del grande Nord. Muovendosi in un mondo dove il potere è sempre stato prerogativa degli uomini, la regina lotta contro l'ostilità della corte, le dicerie, le sobillazioni e le continue minacce di guerra per affermare il suo disegno: i regni di Scandinavia devono unirsi sotto un unico sovrano, e quel sovrano dev'essere lei. In questo bestseller, che ha già ricevuto numerosi premi e riconoscimenti, la scrittrice e poetessa Anne Lise Marstrand-Jørgensen ci restituisce il ritratto di una donna risoluta e vulnerabile insieme, divisa tra le proprie ambizioni e i giochi di potere, combattuta tra la fede e le antiche leggende pagane, tra il dovere della ragione e il misterioso richiamo della natura. Dotata di acume e tenacia, Margherita sfiderà le convenzioni e saprà piegare i pregiudizi a proprio favore, diventando una delle figure più visionarie e lungimiranti della sua epoca.

Ho scelto di leggere questo testo guidata dalla mia passione per i miti e le leggende norrene, e mi sono trovata difronte una donna sconvolgente.

Il libro è tutto incentrato sulla vita della regina Margherita, e di come dal momento in cui é stata promessa a soli 10 anni al marito, ha dovuto lottare per non essere fagocitata dalla società e dai giochi politici.

La storia é raccontata in maniera squisita dall'autrice, che non ricorre a lunghe digressioni per inquadrare il periodo storico che fa da sfondo alle vicende, tutto si comprende attraverso i dialoghi e i pensieri dei protagonisti. La lettura é molto scorrevole, e rallenta solo verso la metà del libro, dove gli eventi sono prettamente dettati dai conflitti politici, per cui necessariamente l'autrice ha dovuto affrontare in maniera più approfondita tematiche un po' più noiose, ma ha fatto un grandissimo lavoro di sfoltimento per renderle quanto più leggere e fruibili.

Il personaggio di Margherita e il suo arco di crescita, sono un bellissimo esempio, Anna Lise ci mostra il lato forte, ma anche quello umano di una regina che ha cambiato la storia grazie alla sua forza di volontà, un personaggio che nonostante sia vissuto secoli addietro, incarna perfettamente il modello di donna moderno.

Moglie, Madre, Sorella, Reggente è riuscita ad essere tutte queste cose contemporaneamente a volte sbagliando, così come capita un po' a tutti.

Ho apprezzato il modo in cui questa figura è stata umanizzata ed ammorbidita, senza togliere merito alle sue grandi gesta.

È stato interessante vedere anche come l'interpolazione tra cristianesimo e paganesimo abbia influenzato i movimenti sociali e politici dell'epoca, anche se talvolta, il pensiero dell'autrice si è palesato troppo, soprattutto quando i personaggi prendevano coscienza di situazioni di discriminazione, che all'epoca non avevano gli strumenti per poter identificare.

Per concludere posso dire che è una bellissima lettura, per chi desidera immergersi nel medioevo norreno. È un libro da leggere a piccole dosi alternandolo con altri testi, ma davvero molto interessante, perfetto per questo periodo in quanto rievoca le fredde vibes invernali.

Alla prossima!




giovedì 24 novembre 2022

Brave ragazze cattivo sangue Holly Jackson

Ciao Lettorə,

Come uccidono le brave ragazze e Brave ragazze cattivo sangue di Holly Jackson sono i primi due volumi di una trilogia dedicata alla simpaticissima Pippa Fitz-Amobi, una giovane studentessa che decide di portare come caso di studio per il suo diploma, l'omicidio irrisolto di una ragazza della sua città Andie Bell. Inizia il suo lavoro senza sapere che poi non resterà semplicemente mera osservatrice dei fatti.

Vi lascio entrambe le trame dei libri così che possiate farvi un'idea

Nello specifico oggi vi parlerò del secondo volume della saga, recente uscita di Rizzoli che ringrazio per la copia omaggio, non troverete nessuno spoiler neppure del primo libro, per cui procedete serenə.

Dunque ritroviamo la nostra Pippa Fitz-Amobi che si gode il suo meritato riposo a seguito dallo stress post traumatico che le ha causato l'indagine sul caso Andie Bell. 

É stato davvero molto bello vedere la maturazione di questo personaggio che da ragazzina ficcanaso, è divenuta accorta, pragmatica, giudiziosa. In questo secondo volume seguirá il caso della scomparsa del fratello del suo migliore amico Connor, ma se al primo caso si è approcciata con estrema leggerezza, nello scorrere della lettura travolgente e impetuosa, troveremo Pip alle prese con grandissimi dilemmi personali.
La pressione psicologica che la attanaglia è forte e gioca un ruolo fondamentale, poiché se nel primo libro il caso di Andie Bell è stato protagonista indiscusso, qui è la caratterizzazione di Pip a giocare un ruolo altrettanto importante e fondamentale per lo svolgimento della trama.

Holly Jackson ha fatto un bellissimo lavoro, perché Brave ragazze cattivo sangue non subisce minimamente quelli che possono essere i deficit del così detto "libro di mezzo", anzi! Costruisce la storia con estrema maestria, studiando ogni particolare in modo che sia sempre accattivante e trascinante, non annoia vedere come si evolvono i rapporti e le relazioni sociali di Pip, e non appesantisce il fatto che i protagonisti siano gli stessi del primo libro.

Inoltre accompagna l* lettorə per mano nel dipanarsi della trama, lasciando piccoli indizi qui e lì che possano fare si che chi legge arrivi alle conclusioni di Pip senza inventarsi scene per spiegare gli eventi. Tutto ha una logica ed è possibile per chi legge attentamente arrivare alla soluzione del crimine.

Inoltre sono importanti i temi che vengono affrontati, come ad esempio il catfishing, pratica diffusa mirata a ingannare le persone online spacciandosi per qualcun altro, fornendo anche metodi per smascherare un eventuale impostore o semplici regole e controlli da seguire quando si entra in contatto con uno sconosciuto online.

Ho trovato molto interessante la rappresentazione della realtà giudiziaria dove non sempre i colpevoli pagano per quello che fanno, e troppo spesso le persone sono costrette a farsi giustizia da sole.

Insomma è una trilogia (di cui attendiamo la pubblicazione del terzo) davvero molto interessante un passpartout che può essere un'ottima idea regalo se non si conoscono bene i gusti letterari di una persona. Un libro ricco di sagacia che non deluderà l* suə lettorə.

Ringrazio Nia di The Imperfectionist per l'organizzazione dell'evento e la Rizzoli per la copia omaggio.

Alla prossima !

martedì 22 novembre 2022

True Life Jay Kristoff



Ciao Lettorə,

Bentrovatə all'ultimo episodio di questa serie di post dedicati alla trilogia L1f3 L1K3 di Jay Kristoff, edito da Mondadori.

Chi ha letto gli articoli precedenti sa che questa saga non mi ha fatto gridare al miracolo, e devo dire che purtroppo neppure questo terzo ed ultimo volume ridona lustro alla serie.

Vi lascio la trama, se non volete spoiler saltatela e andate direttamente al mio commento che conterrà solo tanta amarezza mista a delusione:

Eve e Lemon hanno scoperto la verità su se stesse e l'una sull'altra. Sono cresciute legate da una solida amicizia, ma le recenti rivelazioni hanno messo in crisi il loro rapporto e le hanno allontanate (forse) per sempre. Ora però non c'è tempo per i rimpianti: l'intero Yousay è sull'orlo di una nuova guerra nucleare tra lo sciame della BioMaas Incorporated e l'esercito della Daedalus Technologies. Una situazione in cui nuove e vecchie lealtà saranno messe a dura prova, si formeranno improbabili alleanze e prenderanno corpo inaspettati tradimenti. E non è tutto, perché i sembianti sono determinati a impossessarsi di Libertas, il virus capace di liberare gli androidi dall'obbedienza alle Tre Leggi della robotica. E per farlo c'è bisogno sia di Ana Monrova, la ragazza rapita e conservata in animazione sospesa, sia della sua sembiante, Eve. Solo alla fine si scoprirà chi sono i veri eroi… e potrebbe essere davvero una sorpresa.

Sappiate che ho da poco terminato di leggere True Life nel momento in cui sto scrivendo queste parole, e davvero sto facendo una gran fatica a trovare anche solo una cosa positiva di cui parlarvi. Mi dispiace ma ad oggi non l'ho ancora trovata.

True Life é il capitolo conclusivo della saga L1f3 L1K3, che era partita abbastanza bene con il primo volume scorrevole, ricco di spunti, con un bel world Building, sicuramente con parecchi difetti a livello di trama, e anche di caratterizzazione dei personaggi, ma comunque in linea di massima un libro che desse modo al lettore di presagire futuri migliori. Poi arriva Deviat3, che soffre molto del complesso del libro di mezzo, la narrazione rallenta, gli episodi chiave sono pochi ed eccessivamente diluiti nell'arco della trama, i protagonisti proseguono languidamente nelle loro avventure non sense, ma almeno vediamo ampliarsi l'ambientazione, aggiungiamo tasselli al nostro puzzle e attendiamo l'ultimo volume per sapere dove andrà a parare Kristoff questa volta. Spoiler: da nessuna parte!

Ebbene sì il True Life, probabilmente tra i tre volumi é forse il più brutto.

Chiaramente a corto di idee, Kristoff si inventa le più rocambolesche, quanto inutili, peripezie per i nostri protagonisti, che sembrano sempre più aver inserito la testa in uno shaker, che gli ha rimescolato pensieri e personalità. Più si va avanti nella storia più la caratterizzazione dei personaggi per come li avevamo conosciuti fino a questo punto cambia di slega dalle idee iniziali dando vita a comportamenti e scelte che chi legge fatica davvero a contestualizzare.

Per non parlare del fatto che si raggiungono punti in cui la sospensione dell'incredulità de* lettorə viene messa a dura prova, e onestamente sul finale proprio viene meno qualsiasi aspettativa di successo potesse avere questa saga.

Che dire, le idee sono buone, ma l'esecuzione lascia molto a desiderare. Inizialmente pensavo di essere io fuori target, o inadeguata alla comprensione di questo testo, eppure vedo che anche lə altrə blogger hanno riscontrato il mio stesso disappunto. Cosa che da un lato mi rincuora e mi fa sentire meno sola, dall'altro mi dispiace, perché le buone intenzioni e le aspettative erano alte ma ancora una volta Kristoff mi ha illusa e delusa (coff coff Aurora Rising coff coff).

Per cui, se siete fan dell'autore sappiate che questa saga non é al livello delle precedenti, se invece siete nuovi del genere fantascientifico, e non volete affrontare classici del settore, ma semplicemente divertirvi con qualcosa che richiami temi e personaggi attuali, allora potete provare ad approcciarvi a questa lettura, consapevoli che però detesterete il finale.

Ringrazio Raggywords per l'organizzazione dell'evento e la casa editrice per la copia cartacea.

Alla prossima!




venerdì 11 novembre 2022

Dev1at3 Jay Kristoff


Ciao Lettorə,

Se sei qui é perché immagino tu voglia sapere se la serie L1f3 L1K3 scritta da Jay Kristoff edita da Mondadori, abbia un andamento incrementale o meno. Purtroppo devo dire che le cose non vanno migliorando. D3viat3 é il secondo libro della trilogia, e come la maggior parte dei libri di mezzo, possiede delle caratteristiche che lo rendono meno interessante rispetto agli altri. Per questo motivo, spero che la serie si riprenda con il libro finale,
perché ora come ora, penso che sia davvero un lavoro mediocre. 

Vi lascio la trama, di questo secondo volume in modo che possiate avere un'infarinatura generale di quello che é successo in L1f3 L1K3 senza troppi spoiler, ed avere delle piccole anticipazioni di D3v1at3 che vi aiutino a contestualizzare le mie parole:

È l’alba della battaglia decisiva tra le rovine della città di Babel. Eve e Lemon sono state amiche per la pelle, ma in questa lotta si trovano l’una contro l’altra. Eve è divisa tra i ricordi della propria vita umana, che ancora conserva, e la scoperta di essere un’androide. Insieme alle sue “sorelle” e ai suoi “fratelli”, ora deve trovare la vera Ana Monrova, il cui DNA è fondamentale per creare un esercito di sembianti.


Nel frattempo per Lemon è giunto il tempo di fare i conti con un potere che ha troppo a lungo rifiutato, e che qualcuno vuole usare come arma. La svolta per lei è l’incontro con un ragazzo, Grimm, che le propone di portarla fuori da quella terra devastata e piena di orrori, verso un’enclave abitata da altri devianti come lei. Lì, finalmente Lemon scoprirà un senso di appartenenza, e forse anche l’amore.


Ma non tutto è come appare: tra amici e nemici, buoni e cattivi che si scambiano continuamente di ruolo, anche Lemon si unirà alla ricerca di Ana Monrova, e dovrà trovarla prima che ci riesca la sua vecchia amica.

Come dicevo poc'anzi, il lavoro di Kristoff con questa serie è davvero mediocre, ed é un peccato, perché ci sono le basi giuste per creare qualcosa di nuovo, eppure l'autore ha preferito rimanere nella sua confort zone, limitandosi a fare un ctrl+c - ctrl+v di cose già viste rimescolando il calderone con il suo stile irriverente da fan fiction, che a molti appassiona, ma a lungo andare perde di brillantezza.

Inoltre stilisticamente parlando, adotta delle scelte che hanno un'effetto speed down. Se uno dei pregi di L1f3 L1K3 era proprio la scorrevolezza del libro, Dev1at3 é di una lentezza e di una pesantezza davvero spaventose. Questo grazie a due motivi fondamentali il primo é lo svolgimento non sense della trama: il nostro gruppo di protagonisti si divide, dando luogo a ben quattro storiline diverse, che trovano un collegamento solo sul finire. In ognuna di esse non ci sono grandi plot twist, che si verificano solo nel momento in cui le loro azioni iniziano a convergere, per cui possiamo dire con assoluta certezza che una buona metà del libro poteva tranquillamente essere evitata.
In secondo luogo, questa dissezione di storie comporta l'utilizzo di ben 4 pov diversi, che ad una certa, diventano pesanti e anche difficili da seguire, rallentando così immensamente la narrazione. Si può comprendere la necessità di approfondire la caratterizzazione dei personaggi incontrati nel precedente volume, ma così é davvero troppo: Ezekiel non dà nessun valore aggiunto alla storia, il suo personal drama si incentra sulla scelta della persona da amare. Cricket é forse il personaggio con il potenziale maggiormente interessante perché si trova in una serie di situazioni in cui mette in discussione le tre leggi della robotica (chiaramente riprese dal ben più noto Asimov), poteva uscirne qualcosa di bello, ma di fatto è solo stato patetico. Eve e il suo cambiato di personalità repentino lascia sconvolti e molto a disagio nei confronti del suo personaggio, ed infine Lemon che ha forse la parte più interessante, ma anche qui mal eseguita perché ricca di cliché.

Unico punto a favore di questo libro e l'ampliamento dell'ambientazione che risulta abbastanza interessante e ricca, penalizzata però dalla pessima tecnica di descrizione di Kristoff, il quale non riesce mai ad accompagnare il lettore nel processo di immaginazione.

Dunque per il momento posso dire che la trilogia non mi sta appassionando, peccato perché le idee c'erano anche, ma davvero troppo ispirate e mal eseguite.

Spero tanto che il terzo libro vada un po' a migliorare la situazione.

Alla prossima!








sabato 29 ottobre 2022

LifeL1k3 Jay Kristoff

 



Ciao Lettor3,


Life L1k3 é il primo volume della nuova attesissima trilogia di Jay Kristoff edita Mondadori, che anche io ero abbastanza curiosa di leggere. Mi sono follemente innamorata di Illuminae che scrisse insieme a Kaufman nel 2015, un lavoro davvero geniale e innovativo, ho poi avuto modo di leggere anche Aurora Rising, che però mi aveva già molto delusa, per cui non sono partita con altissime aspettative per questo titolo, e purtroppo devo dire che le mie disattese sono state confermate. Ci sono sicuramente dei pro ma altrettanti contro, che onestamente immaginavo fossero molto meno consistenti. 


Di seguito vi lascio la trama e subito dopo, come sempre, troverete le mie considerazioni:

Eve ha diciassette anni, e l'ultima cosa di cui ha bisogno è un segreto da custodire. No, grazie, è già abbastanza impegnata a guardarsi le spalle e a districarsi tra mille problemi. Problema numero uno: il robot gladiatore che ha passato mesi a costruire è stato ridotto a un relitto fumante. Problema numero due: ha perso con gli allibratori i pochi crediti che aveva, l'unico mezzo per comprare le medicine indispensabili a Nonno. Problema numero tre: un gruppo di fanatici puritani la vuole uccidere e… che altro? Ah, sì, ha appena scoperto che può distruggere le macchine con il potere della mente. Forse ha vissuto momenti peggiori, ma non riesce proprio a ricordarseli. Quando però scopre la carcassa di un ragazzo androide di nome Ezekiel, nell'ammasso di rottami che chiama casa, tutto cambia; si mette in viaggio per salvare chi ama insieme a lui, alla sua amica Lemon e al suo compagno robotico Cricket: attraverseranno deserti di vetro nero, combatteranno contro cyborg assassini, esploreranno megalopoli abbandonate, fino a scoprire i segreti sepolti nel suo passato… anche se ci sono segreti che è meglio non portare alla luce.


Il worldbuilding é sicuramente uno dei pro di questo volume. Kristoff ambienta la sua storia in un futuro post-apocalittico in cui le guerre e l'inquinamento hanno irrimediabilmente rovinato la Terra. Le persone muoiono di cancro, il cielo ha perso il suo colorito azzurro a causa dei fumi e tre grandi aziende, spadroneggiano sul mercato della robotica, spartendosi ciò che resta dei territori abitabili, creando delle egemonie economiche, suddividendo la popolazione in persone straricche o molto povere.


Ha sicuramente creato una proiezione estremamente veritiera del nostro pianeta, partendo dai principali problemi che affliggono il nostro presente. Cieli grigi a causa dell'inquinamento provocato dalle guerre, città-discariche di oggetti non riciclabili, clima estremamente caldo, e zone così radioattive, a seguito di esplosioni, da doverle attraversare necessariamente con delle tute protettive, contribuiscono a creare la famosa sospensione dell'incredulità, e anzi, portano i lettorə a immedesimarsi molto nel contesto.


Il problema é che Kristoff é davvero maldestro nelle descrizioni, punta ad essere breve a favore della scorrevolezza della scrittura, ma resta il fatto che spesso diventa difficile immaginarsi le cose per come vuole mostrarcele.


Per quanto riguarda invece i personaggi, é stato bravo nel fornire caratterizzazioni plausibili, e approfondimenti psicologici. Eve Carpenter é la protagonista della nostra storia, insieme a Lemon Fresh la sua "frizzante" amica per la pelle. Due ragazze abituate a vivere nella "Discarica" che monetizzano grazie agli incontri fra robot. Entrambe vivono le loro mirabolanti avventure, senza però mai essere overpowered. La loro storia é interessante ed evolve in maniera rapida.


Molto meno interessante é il punto di vista di Ezekiel, il protagonista tutto muscoli e buone intenzioni, che benché abbia un grosso spazio all'interno dell'intreccio, resta un personaggio molto piatto.


La lettura é in effetti molto scorrevole, rallenta un po' sul finale, é ricca di battaglie, in certi casi davvero troppo lunghe e inverosimili, un modo carino per non definirle noiose.


La trama in sé per sé non è assolutamente nulla di nuovo, ci ho trovato molto di Cinder, Io Robot, Murderbot, Asimov, insomma un grosso pot pourri di cose già viste in libri scritti sicuramente meglio di questo.


Perché aldilà di rielaborazioni maldestre, quello che più mi infastidisce é proprio lo stile di Kristoff, che ricorre a battute sessiste davvero squallide che a me più che ridere fanno accapponare la pelle. Tralascia spesso spiegazioni importanti che i lettorə si aspetta, sulle quali glissa spudoratamente, oppure manipola le informazioni: un momento prima esprime un concetto, che tre pagine dopo contraddice, o ribalta ai fini di trama.


In conclusione, di certo non mi aspettavo un capolavoro, ed in questi termini questo libro non mi ha stupita, sicuramente la lettura é molto fruibile, e sono quasi certa che piacerà a molti, personalmente non ci trovo nulla di nuovo, o di particolarmente interessante.

Vederemo se nei prossimi libri diventerà un po' più frizzante.


Ringrazio Mondadori per la copia cartacea e Alessandra di Raggywords per aver organizzato l'evento.


Alla prossima!




giovedì 20 ottobre 2022

Gallant V.E. Schwab

Titolo: Gallant

Autore: V.E. Schwab

Editore: Mondadori

Collana: Oscar Fantastica

Genere: Gotico

Età lettura: 16+

Prezzo: 20,00 euro

Pagine: 360




Ciao Lettor3,

anche questa volta sono ricascata nel gorgo di nome Schwab. Nonostante io non abbia assolutamente un buon rapporto con questa autrice, ho voluto darle ancora una possibilità e anche questa volta purtroppo non sono venuta fuori soddisfatta da ciò che ho letto.

A questo punto penso si tratti proprio di un problema con il suo stile di scrittura, che purtroppo mi lascia sempre molto interdetta. La trama dei suoi scritti mi intriga sempre moltissimo, ma nella pratica, trovo i suoi contenuti sempre molto scontati e con una prosa troppo lenta e dispersiva.

Di seguito vi lascio la trama e qualche informazione sul libro in modo che possiate farvi un'idea:

La protagonista è Olivia Prior, ragazza cresciuta nel tetro Collegio per ragazze indipendenti Merilance. Del suo passato le rimane solo un diario malconcio dalla copertina verde appartenuto a sua madre, contenente solo frasi enigmatiche e disegni che paiono semplici macchie d’inchiostro.

Quando viene invitata da una lettera a Gallant, il luogo da cui il diario materno l’ha messa in guardia, Olivia decide di partire. Al suo arrivo non c’è nessuno ad aspettarla, ma la ragazza non può lasciare l'unico luogo che può riconoscere come "casa" e soprattutto suo cugino, ultimo parente in vita.

Quali segreti nasconde Gallant? Un palazzo sontuoso con una sala da ballo, uno studio che custodisce una misteriosa scultura e un grande giardino rigoglioso. E, proprio in quel giardino, un muro diroccato con una porta di ferro che Olivia non dovrà mai e poi mai aprire...

Gallant rientra in quella che si può definire letteratura gotica, ed è stato pensato per una fascia d'età che va dai 16 anni a salire.

Come dicevo pocanzi, la trama del libro attira molto, soprattutto in questo periodo in cui è carino fare letture un pò dark e creepy. La prima parte del libro mette davvero i brividi, l'autrice crea un'ambientazione vivida e le situazioni sono altrettanto scenografiche, ma sfortunatamente non mantiene il clima horrorifico per tutta la durata del libro. Infatti queste sensazioni vanno un pò scemando fino a sparire del tutto quando si arriva al finale.

Un buon lavoro invece è stato fatto in termini di caratterizzazione del personaggio principale, Olivia è una ragazza muta, ed è davvero stata brava nella rappresentazione delle difficoltà di Olivia nel farsi comprendere; lei era costretta a portare con sè un taccuino per poter comunicare in quanto nessuna delle persone accanto a lei ha avuto la premura di imparare il linguaggio dei segni. Ha reso palpabile l'esasperazione provata da Olivia quando provava a farsi capire e il suo interlocutore le voltava le spalle o perdeva il contatto visivo. Anche l'evoluzione del personaggio di Olivia, è sempre stata graduale e credibile, arriva alla fine del testo ad aver raggiunto maggiore consapevolezza e fiducia in se stessa, senza necessariamente sfociare nell'over power, segue l'arco di crescita che avrebbe una persona reale nell'affrontare quel tipo di situazioni. Peccato però che lei sia l'unico personaggio per la quale l'autrice si sia spesa in dettagli, fisici e psicologici. E' un vero peccato che non abbia approfondito la caratterizzazione di alcuni personaggi di contorno che si sono poi rivelati essere fondamentali ai fini di trama, lasciando i lettor3 con il palato asciutto.

Purtroppo anche l'evoluzione dell'arco narrativo è stato deludente, è partita benissimo mixando le pagine inquietanti del diario della madre di Olivia con la sua storia, creando un parallelismo gradevole, ma che poi è sfociato nel banale, molte situazioni sono risultate estremamente prevedibili per un lettore attento e questo, in un romanzo che si presta al mistery, non è un dettaglio trascurabile.

Molto bello invece il messaggio di fondo che fa passare l'autrice, Olivia è alla ricerca del suo posto nel mondo, e quando riceve una lettera di questo suo parente lontano che la invita in casa sua, immagina di trovare un ambiente accogliente. Gallant sfortunatamente nasconde segreti inquietanti, quindi non può essere esattamente il luogo caldo e caloroso che tutti si immaginano pensando al luogo da chiamare casa. Ma Olivia a dispetto di tutto e tutti, trova in quelle strane persone che abitano quel luogo tetro il suo posto sicuro, che non deve per forza essere bello, deve essere fare sentire bene e protetti.

-Credo che una parte di me confidasse che fossi in qualche luogo sicuro.- Ci risiamo con quella parola: "sicuro".

Ma che significa "sicuro"? Un cimitero è sicuro. Il Meriland era sicuro. Sicuro non sta necessariamente per felice, buono o gentile.

Dunque, in definitiva Gallant è una di quelle letture che non mi hanno fatta urlare al capolavoro, l'ho trovata lenta e ridondante con un finale molto raffazzonato, mi sarebbe piaciuto scoprire di più sulla storia della famiglia di Olivia, e mi sarebbe piaciuto vedere caratterizzati meglio alcuni personaggi secondari che però sono stati fondamentali ai fini di trama. E' una lettura che non soddisfa appieno, nonostante si tratti di un libro autoconclusivo, forse in questo caso sarebbe servito ampliare quanto appena detto, riempiendo i tempi morti che dalla seconda metà del libro hanno appesantito non poco la lettura.

Lo consiglio per questo periodo pre-Halloween , ma non aspettatevi il libro della vita.

Ringrazio Mondadori per la copia digitale e Alessandra di Raggywords per l'organizzazione dell'evento, sotto trovate la locandina con gli altri blog che hanno partecipato al review party, vi consiglio di leggere anche i loro pareri perchè è un libro che è stato abbastanza divisivo.

Alla prossima!




 

venerdì 14 ottobre 2022

Anche le zanzare vanno in vacanza Diana Del Grande

 



Titolo: Anche le zanzare vanno in vacanza

Autore: Diana Del Grande

Editore: Sabir

Genere: albo illustrato

Età lettura: 4+

Prezzo: 15,00 euro

Pagine: 36



TramaAutunno, poesia di colori nell'aria, arrivano i primi freddi... Fino all'anno successivo dovremo dire addio a bagni in piscina, a giochi con l'acqua, a gelati e alle... zanzareee! Ma loro, d'inverno, dove vanno a finire?


Ciao Lettor3,

vi siete mai chiest* dove vanno le tanto "amate" zanzare quando arriva la stagione fredda?

Diana Del Grande si, e ha scritto e illustrato un meraviglioso albo per piccoli lettori in erba 4+ edito per Sabir Editore.


La protagonista del racconto è una piccola zanzara, che Diana ci propone antropomorfizzata e addolcita all'inverosimile con la sua testona pelosa, gli occhioni grandi e tanto espressivi, le alette piccole, che quasi ci fa provare simpatia nei confronti di questa bestiolina che ogni anno torna a tormentare le nostre giornate (e nottate) estive.

L'autrice si è immedesimata nella vita di questi fastidiosi esserini e con frasi semplici e coincise, e tante situazioni divertenti, ci ha raccontato che duro lavoro svolgono.



Avete mai pensato che fatica sia correre tutto il giorno dietro noi umani, dovendo anche preoccuparsi di

scansare schiaffi, colpi di paletta e ciabatte volanti? Non è mica una vita facile! 


E' per questo che anche loro si concedono una meritata vacanza, la loro meta preferita? Il Messico! la temperatura calda e afosa, i cocktail in spiaggia, i colori, le feste i tramonti stupendi offrono un soggiorno davvero paradisiaco.

Anche se il divertimento per loro inizia con il viaggio, poichè scegliendo rigorosamente i mezzi più caldi, puzzolenti e affollati, continueranno a banchettare e infastidire noi poveri umani.


Una storia simpatica e divertente, che vuole comunque insegnare ad empatizzare con il prossimo, a prestare attenzione alle difficoltà di chi ci circonda, animale o umano che sia, e ad osservare con altri occhi il mondo che ci circonda.

I disegni sono molto belli con linee morbide, le colorazioni tenui dei toni caldi, lo rendono perfetto per le letture serali pre nanna, non infastidiscono e comunicano un senso di serenità.



E dunque, quale momento migliore dell'anno per scoprire dove sono sparite le nostre zanzare?

Non perdetevi questo albo illustrato davvero divertente!

Ringrazio Sabir editore per la copia omaggio, anche a nome delle mie bimbe, che ormai grazie a Daniela Del Grande e alla sua amabile storia, hanno istituito una lega a protezione delle zanzare.




lunedì 3 ottobre 2022

Chi ha ucciso Mr Wickham? Claudia Gray

 



Ciao Lettor3,


bentrovat3 su questi schermi, con questo libro divaghiamo un pò rispetto ai generi che siete soliti3 leggere su questo blog, ma come potevo mai esimermi dall' approcciarmi ad un libro che riprende i personaggi di Jane Austen e li riadatta ad un giallo con ambientazione regency? E dunque eccoci qui.

Di seguito trovate la trama del romanzo e subito dopo le mie considerazioni: 


È un'estate molto calda a Donwell Abbey, residenza di Emma Knightley e marito, che, ormai sposati da sedici anni, si godono la meritata felicità, su cui nessuno avrebbe scommesso.Nonostante il caldo, però, i doveri della vita sociale non si fermano: Mrs e Mr Knightley stanno organizzando un summer party, i cui invitati, ivi compresi Elizabeth Bennet e il marito, Mr Darcy, sono pronti a godersi chiacchiere e socialità, conditi naturalmente di tè e buone maniere.Ma c'è qualcuno che non è affatto bene accetto: Mr Wickham, il personaggio più cattivo di Orgoglio e pregiudizio, l'odioso amico di Darcy, che gli altri ospiti, in barba al bon ton, sarebbero ben felici di vedere morto. Eppure restano tutti a bocca aperta quando si ritrovano davanti nientedimeno che il suo cadavere. Adesso che ci è scappato il morto, gli invitati sono tutti nella lista dei sospettati, e tutti sono ugualmente prigionieri della splendida casa di campagna dei signori Knightley, consapevoli che tra loro c'è un assassino.



Non sono una grandissima appassionata di gialli, ma adoro l'ambientazione regency, e devo dire che Claudia Gray si è dimostrata grandissima appassionata del genere, in quanto ha saputo catapultarci in questa storia molto carina, senza colpo ferire.

Mi è piaciuto molto come è stata in grado di raccordare la cronologia degli eventi e di inserire nel romanzo tutti i personaggi dei libri più famosi di Jane Austen, stando sempre attenta a non accavallare mai situazioni che avrebbero potuto tendenzialmente sembrare incongruenti.

Anche la caratterizzazione dei vari attori rispecchia molto quella originale, non sono mai fuori posto, l'unica forzatura che viene fatta è quella per il capitano Wentworth, il quale comportamento è stato un pò esacerbato ai fini di trama, ma comunque mantenendo sempre la plausibilità del personaggio.

In ogni caso per tutte le "forzature" che sono state effettuate, Claudia Gray lascia una giusta dose di annotazioni nelle quali ci vengono spiegati i passaggi più angusti della storia, e le motivazioni che l'hanno condotta a determinate scelte, che sono anche piacevoli da leggere e scoprire.

La scrittura è estremamente semplice e scorrevole, ricalcando un pò quella della Austen troviamo lunghi flussi di coscienza e descrizioni ricche, ciò rende un pò troppo prolisso il romanzo spostando il focus dall'indagine, al racconto delle relazioni interpersonali tra i personaggi. Questo mi ha fatto un pò pensare ad un ragazzo che ha studiato bene la sua lezione e vuole a tutti i costi dimostrarlo.

Ciò comporta che in alcuni passaggi il libro risulta davvero prolisso, e i repentini cambi di prospettiva fra gli attori in campo confonde, anche perchè sono davvero tanti, e costringe talvolta a ritornare sul capoverso appena letto. Inoltre anche la componente investigativa subisce molto questa scelta narrativa, perchè gli indizi arrivano molto dilazionati e soprattutto, non danno a lettor3 la possobilità di risolvere autonomamente il caso.

Ciò non toglie che sia stata una lettura davvero piacevole, sono stata felice di aver ritrovato i miei personaggi del cuore e che non abbiano subito stravolgimenti fortissimi.

Ringrazio Franci di Coffee and Books per aver organizzato l'evento e la casa editrice Piemme per la copia cartacea.

Vi lascio anche la locandina dove poter trovare le altre blogger che hanno scritto una recesione in merito.

Alla prossima!

giovedì 29 settembre 2022

Victories Greater than Death - La Pietra di Talgan di Charlie Jane Anders

 



Ciao lettor3,

oggi sono particolarmente felice di parlarvi di questo libro in quanto da tempo non riuscivo a trovare una lettura così bella, e sono onesta nel dirvi che scrivere recensioni per i libri che amo, è un lavoro difficilissimo, perchè ho sempre paura di non comunicare nel modo giusto le mie sensazioni.

Victories Greater than Death - La Pietra di Talgan scritto da Charlie Jane Anders si è guadagnato il podio delle migliori letture di quest'anno, perchè con una semplicità ed una leggerezza disarmanti è riuscita a toccare una molteplicità di tematiche delicate e che spesso non vengono gestite in maniera corretta.

Ma bando alle ciance vi lascio la trama in modo che possiate farvi un un'idea e come sempre subito dopo troverete il mio commento:




Tina Mains non è un'adolescente comune. Ha un lume di salvataggio interplanetario nel petto, e trascorre ogni giorno di vita sulla Terra in trepidante attesa che questo lume si attivi e che i suoi alleati alieni, che da piccola l'avevano nascosta sulla Terra per proteggerla, la vengano a prendere per riportarla nello spazio e permetterle di compiere il suo destino: sconfiggere un terribile nemico intergalattico e far trionfare la giustizia. In quest'ardua impresa spaziale, Tina potrà fare affidamento sulla sua migliore amica Rachael e su un equipaggio di alieni e terrestri determinato a portare a termine la missione, costi quel che costi. Riusciranno a salvare l'universo da ciò che lo minaccia e a ristabilirne l'equilibrio





Victories Greater than Death è un libro in grado di far sentire chiunque accolto. Anders è stat3 in grado di creare un universo in cui gli esseri che lo abitano hanno abbattuto grandissime barriere sociali e comunicative, creando una vera e propria proiezione di ciò che potrebbe essere la nostra vita se solo decidessimo di rispettarci un pò più l'un l'altra. Questo non significa aver creato un mondo senza negatività, anzi, ci propone nuovi modi di affrontare i prolemi, creando modelli in cui l'amicizia, il rispetto, la consapevolezza di se e dei propri limiti, giocano a favore delle situazioni rendendole meno pesanti poichè socialmente condivisibili.

I protagonisti, ad esempio, pur appartenendo a razze e nazionalità diverse, sono in grado di comunicare con il TuttoLingua, un dispositivo in grado di tradurre tutte le lingue. Inoltre nello spazio quando ci si presenta oltre al nome si enuncia anche il proprio genere, scampando a chiunque l'imbarazzo di trovare la giusta forma per rivolgersi a chi ci si trova innanzi.

Questa variegata coesistenza di generi ha dato non poco filo da torcere alla bravissima traduttrice Leonarda Grazioso, che ha fatto un lavoro encomiabile al meglio delle sue possibilità. Questo perchè laddove ci siamo trovati difronte personagg3 a-gender o fluidi, non potendo servirsi dell'utilizzo di caratteri speciali quali la schwa, gli asterischi, o le chiocciole, per una scelta di tipo editoriale, ha cercato di evitare in qualunque modo di enunciarne il genere, ricorrendo spesso a perifrasi. 

Laddove non ha potuto esimersi, ha comunque fatto una scelta oculata e ponderata per poter rendere nel migliore dei modi l'obiettivo della stessa autrice, che è stata in grado di rappresentare la comunità LGBTQI+ in maniera così naturale, semplice e senza forzature, esattamente come ci si aspetterebbe che fosse anche nella realtà.

La fantasia e l'accuratezza che Anders ha impiegato nell'inventarsi una quantità di popoli alieni, ognuno con la propria cultura è davvero sconvolgente, sicuramente quelli che sono rimasti nel mio cuore sono i Grattna, esseri che hanno 3 cose di tutto e che non riescono a guardare il mondo in bianco e nero, sono convinti che ci siano sempre tre strade e non riescono ad imboccarne una senza aver vagliato tutte le possibilità. Ciò comporta che anche l'eventuale inizio di un conflitto sia molto difficoltoso in quanto non può partire se le parti in causa non sono esattamente tre. 

Inoltre lo stile estremamente colloquiale e variegato, rende la lettura molto leggera ed adatta al pubblico per il quale il libro è stato pensato. Le imprecazioni fantasiose, l'utilizzo della trasposizione delle chat, il meta pensiero, tutto contribuisce a empatizzare con chi legge, creando livelli di comunicazione così stratificati, che è impossibile che il messaggio di amore, uguaglianza, rispetto per gli altri non trapeli.

Questo libro va letto, anche solo per la curiosità che spinge le persone verso il diverso, perchè finalmente approda sul panorama letterario per ragazzi qualcosa di fresco, attuale, e vicino ai giovani d'oggi che meritano di ricevere una rappresentazione che sia in grado di incudere tutt* e ricca di nuovi punti di vista, dove i cattivi hanno delle motivazioni valide per esserlo, e i buoni non hanno bisogno di distruggere per poter debellare i problemi.

Ringrazio Franci di Coffee and books per l'organizzazione dell'evento, e Fanucci per la copia del libro, ma soprattutto per il bellissimo piano editoriale che mi sta dando tante belle soddisfazioni!

Che le schiere della disavventura siano clementi

A presto!



lunedì 26 settembre 2022

Il demone nel bosco Leigh Bardugo Recensione


Ciao Lettor3,

Mi ritrovo qui a parlarvi de Il demone del bosco, una graphic novel illustrata da Dani Pendergast su un racconto di Leigh Bardugo che si ritrova anche nella versione inglese dei libri.

Si tratta di un episodio cruciale della vita dell'Oscuro, che sicuramente gli amanti del Grishaverse apprezzeranno.

Di seguito trovate la trama e subito dopo il mio commento: 

Eryk e sua madre, Lena, hanno trascorso la loro esistenza fuggendo incessantemente da un luogo all'altro, con la convinzione che, forse, per loro non esista proprio un porto sicuro. Perché entrambi non solo sono Grisha, ma sono i più potenti e letali tra loro. Temuti da chi vorrebbe ucciderli e braccati da chi vorrebbe sfruttarne i doni, devono cercare di tenere nascoste le loro capacità ovunque vadano. Ma talvolta i segreti più pericolosi trovano comunque il modo di venire a galla...

Ci ritroviamo nei freddi territori di Fjerda l'ambientazione é riconoscibilissima e prepotente sin dalla prima pagina, e sicuramente bisogna dare un grandissimo merito a Pendergast per aver rappresentato in maniera impeccabile il mondo ed i personaggi che lo abitano.

Non era un compito facile, dal momento che la serie Netflix ha definito i contorni della nostra immaginazione, ma le sue illustrazioni sono veramente belle e comunicative.

I toni rigorosamente freddi delle tavole, evocano subito in chi legge sensazioni tristi, come triste é tutta la vicenda che Bardugo ci racconta.

Viene estremizzata la sete di potere, e il fatto che le persone pur di perseguire i propri obiettivi, sono in grado di prevaricare chiunque, utilizzando i mezzi più subdoli per il raggiungimento del proprio scopo.

Altro argomento che ritroviamo sempre fortemente presente nelle parole di Bardugo, è la discriminazione, che anche in questa storia diventa il movente di indicibili orrori.

Il demone nel bosco é una lettura non indispensabile: non completa e neppure aggiunge nulla alla main series, ma è certamente dilettevole per gli appassionati del Grishaverse, un bel ninnolo da tenere in libreria a completezza dell'opera.

Ringrazio Alessandra di Raggywords per l'organizzazione dell'evento e Mondadori per la collaborazione.

Vi lascio la locandina in cui troverete altri blog che in questi giorni vi parleranno di questo testo.

Alla prossima!




giovedì 1 settembre 2022

Recensione Hide Kiersten White


Ciao Lettorɜ bentrovatɜ su questi schermi!

Se sei qui in questo momento é perché hai adocchiato Hide di Kirsten White, un horror young Adult in uscita proprio in questi giorni per Mondadori. 

É un libro perfetto per l'estate, da leggere in spiaggia o più in generale quando si ha voglia di una lettura breve, scorrevole, alla quale non si deve applicare alcun tipo di attenzione.

Vi lascio la trama così da farvi un'idea e poi passiamo alle considerazioni:

La sfida: trascorrere un'intera settimana a giocare a nascondino, dal sorgere del sole al tramonto, in un parco divertimenti abbandonato da decenni e fare di tutto per non essere presi (da chi non è dato saperlo). Il premio: denaro a sufficienza per rivoluzionare completamente la propria vita. Anche se gli altri concorrenti sono determinati a vincere - per ritagliarsi un futuro da sogno o sfuggire a un passato che li perseguita -, Mack è sicura di poterli battere tutti. In fondo, ciò che deve fare è nascondersi e lei, fin da bambina, non fa altro. Anzi, è proprio questa la ragione per cui è ancora viva mentre la sua intera famiglia è morta. Ma, quando capisce che l'eliminazione dei concorrenti nasconde qualcosa di sospetto, Mack comprende che il gioco è molto più sinistro di quanto potesse immaginare e che per sopravvivere sarà necessario unire le forze...

Hide é un libro che mi ha lasciato l'amaro in bocca sotto moltissimi aspetti, il che mi dispiace abbastanza poiché nutrivo grandi speranze per questo titolo in quanto Kiersten White ha riscosso un discreto successo con i suoi primi libri, eppure questo non mi ha proprio convinta. 

La prosa può sembrare fredda e distaccata, ma ha la capacità di adattarsi in modo elastico ai sentimenti dei vari protagonisti, diventando più ermetica, o leggermente sensuale, un po' nevrotica, seguendo quelle che sono le necessità narrative legate alla caratterizzazione dei vari personaggi, che sono 14 più alcune comparse. Il problema però é che poco meno di 300 pagine, sono davvero poche per poter creare una tridimensionalità per così tanti attori. Si arriva infatti ad un punto che non si riesce più a capire chi sia protagonista di una determinata scena, perché li si inizia a  confondere, soprattutto quando le loro sensazioni iniziano ad equivalersi, per cui lo stile di scrittura della White basato sulla comunicazione emotiva attraverso l'esposizione dei pensieri, inizia a diventare ostica.

L'ambientazione resta la parte più interessante, sicuramente una buona intuizione quella di associare il gioco del nascondino ad un parco dei divertimenti fatiscente, trattandosi di un horror, é davvero una buona base per creare qualcosa di interessante.

Peccato per la trama, che é davvero molto molto debole, é una di quelle letture che se ci si fa troppe domande, crolla come un castello di carta perché non ha solidità. Oltretutto ha voluto inserire all'internodella storia una componente mitologica davvero ipersfruttata, l'ennesima versione del mito di cui davvero non avevamo bisogno. Per le basi gettate con la creazione di questo worldbuilding, mi sarei aspettata di più, avrebbe potuto far galoppare la fantasia e dare vita ad una storia originale, invece ha preferito non rischiare, rifugiandosi in qualcosa che é già stato visto tante volte, senza considerare che la il libro sarebbe risultato scontato e banale.

Un vero peccato considerando anche il fatto che era riuscita ad introdurre delle tematiche davvero interessanti ed inesplorate, come ad esempio il fatto che le persone farebbero qualunque cosa per un po' di fama e di soldi facili, ha fatto una piccola puntatina sul capitalismo parlando del fatto che le persone privilegiate spesso non si rendono conto di quante vite umane calpestano per il raggiungimento del loro benessere. Insomma c'erano dei buoni presupposti affinché questo libro non naufragasse in questo mare di banalità, ma sfortunatamente White non é stata in grado di sfruttare al meglio le sue idee.

In definitiva lo consiglio a chi ha voglia di una lettura breve e scorrevole, un horror poco spaventoso, che punta soprattutto alle scene splatter, adatto anche ai più fifoni (like me) che vogliono testare gradualmente il genere.

Ringrazio Silvia per aver organizzato il review party vi lascio la locandina con gli altri blog che hanno parlato di questo testo cosi che possiate farvi un'idea più precisa.

Alla prossima!

mercoledì 31 agosto 2022

Recensione La casa di Sale e Lacrime Erin Craig

La casa di sale e lacrime - Erin A. Craig - copertina


Amicɜ lettorɜ bentrovatɜ,

Che piacere e che benessere mi provoca oggi la scrittura di queste considerazioni in merito a La casa di sale e lacrime di Erin Craig edito Fanucci, un editore che ci sta regalando vere e proprie gioie a prezzi contenuti, non lesinando però sulla qualità del prodotto offerto, qui ci sono libri belli dentro quanto fuori, altroché!

É proprio il caso de La casa di sale e lacrime, un retelling della fiaba delle Dodici principesse danzanti valido come pochi. Vi lascio di seguito la trama e successivamente il mio commento come sempre spoiler free:


Erin Craig ha fatto una rielaborazione magistrale della favola delle Dodici principesse danzanti dei Grimm, riprendendo gli elementi che la caratterizzano e manipolandoli finché non ne ha tirato fuori una storia completamente rinnovata, appassionante e coinvolgente.

Ha ricreato un'atmosfera spooky dominata da una palette di colori che va dal nero, al viola, al blu notte, al verde speranza, utilizzando simbolicamente ognuna di queste sfumature.

L'ambientazione é resa magistralmente, il Castello di Highmoor a picco sulle scogliere frastagliate dai flutti impetuosi, la città portuale, il grande faro, tutto contribuisce a creare un'atmosfera horrorifica, una perfetta cornice per una storia di omicidi, demoni e fantasmi.
Ma il suo worldbuilding non si ferma solo all'ambientazione: ci racconta di miti e leggende, del credo religioso degli abitanti dei luoghi, delle loro convenzioni sociali, senza mai ricorrere a interminabili descrizioni, semplicemente amalgamando i vari elementi come ingredienti di una succulenta torta.

I personaggi mantengono dei profili attendibili rispetto alle caratteristiche anagrafiche, sono molto credibili senza però scadere nella banalità, un termine che non si addice a nessuno degli aspetti di questo testo.

Erin Craig tira le fila della sua trama, inserendo elementi su elementi, che complicano l'investigazione, portando per il naso il lettore, distogliendo il suo sguardo per poi lasciarlo di stucco al termine della storia, perché la verità si nasconde sempre sotto gli occhi di tutti.

Vi consiglio questa lettura se vi piacciono le storie in grado di farvi sussultare, un po' splatter, e con tanti omicidi da risolvere dove il paranormale si fonde alla realtà ottundendo i sensi. Una scrittura estremamente coinvolgente che non vi consentirà di mettere giù il libro, finché non si addiviene alla soluzione del mistero.





giovedì 21 luglio 2022

La ragazza dimenticata Karin Slaughter

 


Editore: Harper Collins
Autore: Karin Slaughter
Genere: Thriller
Pagine: 480
Riegatura: Copertina Rida
Anno di pubblicazione:2022
Prezzo: 18,52


Ciao Lettor3,

di recente ho partecipato ad una Readalong organizzata da Tandem Collective Global in collaborazione con la casa editrice Harper Collins, durante la quale ho letto insieme ad un gruppo di bookstagrammer il thriller La ragazza dimenticata di Karin Slaughter uscito il 12 luglio.

E' stata una bella esperienza durante la quale abbiamo avuto modo di confrontarci e architettare le nostre ipotesi su chi fosse l'assassino, e in pochissime sono riuscite ad individuarlo prima del termine del libro.

La lettura è stata molto scorrevole ed appassionante, anche se ci sono stati alcuni elementi che non mi hanno particolarmente convinta, vi lascio la trama in modo che possiate farvi un'idea:


Una ragazza con un segreto... Longbill Beach, 1982. Emily Vaughn si prepara per il ballo di fine anno. Per una ragazza come lei, intelligente, brillante e popolare, quell'evento dovrebbe essere la degna conclusione e il coronamento della sua carriera scolastica. Ma Emily ha un segreto. E per questo entro la fine della serata verrà messa a tacere per sempre. Un omicidio mai risolto... Longbill Beach, 2022. Sono passati quarant'anni, e l'omicidio di Emily è ancora avvolto nel mistero: i suoi amici più cari hanno fatto quadrato, mantenendo il più stretto riserbo su di lei e sull'accaduto; la sua ricca e potente famiglia si è chiusa in se stessa; i suoi concittadini hanno scelto di voltare pagina e di lasciarsi quella terribile vicenda alle spalle. Ma tutto questo sta per cambiare... L'ultima occasione per trovare l'assassino... Andrea Oliver, agente degli US Marshal al suo primo incarico, è stata assegnata alla squadra che si occupa della sicurezza di una nota giudice federale che ha ricevuto minacce di morte. Ma il suo vero scopo è un altro: ottenere giustizia per Emily Vaughn. Scoprire chi l'ha uccisa e perché il killer è ancora a piede libero. Prima che trovi il modo di mettere a tacere anche lei... La ragazza dimenticata è un thriller incalzante, a tratti angosciante, che scava nel profondo dell'animo umano, mettendone in evidenza luci e ombre, bassezza e generosità.

Il piano narrativo del libro è strutturato in maniera binaria, si alternano le vicende del passato raccontate dal punto di vista della stessa Emily Vaughn e quelle di Andrea Oliver ambientate nel presente. Tutti i capitoli presentano entrambe le storylines, questo fa si che il lettore si appassioni ancor di più alla trama in quanto i continui feedback smentiscono o prevengono le intuizioni dell'agente dei Marshal, creando un ritmo serrato in cui non c'è spazio per i tempi morti.

Grazie a questo espediente letterario la lettura si esaurisce in pochissimo tempo, forte anche del fatto che Karin Slaughter ha uno stile molto cinematografico, in grado di richiamare alla mente le scene in maniera talmente dettagliata da riuscire perfettamente ad immaginarle come se si svolgesse la pellicola di un film.

Sicuramente lo stile è uno dei punti forti di questo libro, la trama invece presenta alcune lacune, soprattutto nella storyline dedicata ad Andrea Oliver, che risulta essere un pò lenta soprattutto nella prima parte dove si fa spesso riferimento ad alcune vicende personali dell'agente affrontate in un precedente scritto di cui era protagonista.

Inoltre spesso l'indagine è troppo precipitosa e, ancor più spesso, gli indizi e i personaggi chiave, si presentano in maniera troppo casuale e forzata, si tratta comunque di un "difetto" che non va ad inficiare la lettura estremamente coinvolgente, ma sicuramente lascia il lettor3 leggermente interdett3.

L'ambientazione negli anni 80' Americani, offre innumerevoli spunti di ragionamento con nessi quanto mai attuali, ad esempio la tematica dell'aborto. Suscita molta emotività la storia di Emily, che a soli 16 anni resta incita a causa di uno stupro mentre lei era incosciente, e non le viene neppure proposta la possibilità di abortire, in quanto la madre appartiene alla compagine conservatrice della politica di quel momento. Le scelte di Emily non sono molte, può sposarsi e quindi legittimare la sua situazione, oppure avere *l bambin* da ragazza madre, subendo l'onta della sua condizione.

Il dramma di Emily è molto toccante, e rende la lettura molto sollecita dal punto di vista emotivo, è impossibile non immedesimarsi nei suoi panni e provare pena per lei.

In conclusione mi sento di consigliare la lettura de La ragazza dimenticata,  un testo molto coinvolgente adatto alla calura estiva che permea le nostre giornate, in cui si ha voglia di svagarsi con qualcosa che sia leggero e intrigante.

Ringrazio di cuore Camilla Riccadonna di Tandem Collective per avermi inserita in questa bellissima esperienza.

Alla prossima car3 lettor3.

lunedì 20 giugno 2022

La principessa delle ceneri Laura Sebastian


 Ciao Lettor3,


bentrovat3 su questi schermi, se siete approdat3 qui è perchè vi siete sentit3 minimamente incuriosit3 da questo titolo edito Fanucci che ringrazio per la copia.

Si tratta di una storia molto canonica, non abbiamo elementi innovativi che ci fanno urlare al miracolo, ma è stata una lettura molto godibile, anche se mi aspettavo qualcosina in più.

Vi lascio la trama e subito sotto le mie considerazioni:

Theodosia aveva sei anni quando il suo Paese fu invaso, e sua madre, la Regina del Fuoco, fu assassinata davanti ai suoi occhi. Dieci anni dopo, Theo ha imparato a sopravvivere ai continui abusi del kaiser e della sua corte nelle vesti della ridicola Principessa delle Ceneri. Poi, un giorno, il kaiser la costringe a fare ciò che non avrebbe mai immaginato. Con le mani insanguinate e persa ogni speranza di reclamare il suo trono perduto, si rende conto che sopravvivere non è più sufficiente: deve seppellire nel profondo la ragazza che era un tempo. Ma ha ancora un’arma: la sua mente è più acuta di qualsiasi spada e il potere non si ottiene solo sul campo di battaglia. Per dieci anni, la Principessa delle Ceneri ha visto la sua terra saccheggiata e il suo popolo ridotto in schiavitù. Non può più ignorare i suoi sentimenti e i suoi ricordi. Decide di giurare vendetta, orchestrando un complotto per sedurre e uccidere il figlio guerriero del kaiser grazie all’aiuto di un gruppo di ribelli volubili e dotati di poteri magici. Ma Theo non si aspetta di provare sentimenti per il principe… Costretta a fare scelte impossibili e incapace di fidarsi anche di coloro che sono dalla sua parte, Theo dovrà decidere fino a che punto è disposta a spingersi per salvare il suo popolo, e quanto di sé stessa è pronta a sacrificare per diventare regina.

L'ambientazione non traspare granchè dalle parole della nostra autrice, la situazione geografica ci viene descritta a grandi linee e solo per servitù di trama, ci sono blandi intrighi geopolitici, che restano però abbastanza marginali. Quello su cui punta tutto Sebastian, è la struttura sociale e politica dei Kalovaxiani, il popolo di guerrieri che un pò come i Vichinghi (da cui trae sicuramente ispirazione per caratterizzarne usi e costumi) va alla ricerca di terre da conquistare e su cui stabilirsi finchè non si esauriscono le risorse territoriali.

I Kalovaxiani sono una popolazione molto dura, incline agli intrighi politici che non elegge il suo capo per discendenza, ma per dimostrazione di forza, assoggettano e sfruttano come schiavi le popolazioni delle terre che invadono, riducendone gli abitanti alla strenua degli animali. E ed è in questa cornice sociale in cui si dipana la storia di Theo, principessa degli Astreani, che fin dalla tenera età è stata costretta a vivere a corte, addomesticata alla vita di corte dei Kalovaxiani, costretta a dimenticare le sue origini, le usanze del suo popolo e persino la sua lingua successivamente ad una gravissima violenza psicologica.

La principessa delle Ceneri è l'unico personaggio a possedere una tridimensionalità caratteriale, è una ragazza che ha subito grandi traumi, e grazie ad un episodio chiave, riesce a scrollarsi di dosso l'etichetta di vittima, ed inizia a combattere per liberare se stessa ed il suo popolo dall'assoggettamento.

Ci sono però anche dei problemi nella psicologia di Theo, questo perchè in alcuni passaggi sembra assurdo che lei possegga una lucidità troppo vivida rispetto alle violenze psicologiche che l'hanno addirittura costretta all'età di 7 anni a ricostruirsi un'identità completamente diversa. Interessante è il modo in cui l'autrice riesce a far convivere nello stesso corpo la fiera principessa Theodosia, e Thora l'animaletto addomesticato dalle molteplici violenze.

La trama di dipana in maniera molto lineare, le relazioni sono molto classy e davvero poco innovative, ma lo stile di scrittura è piacevolmente scorrevole, i ritmi ben orchestrati, gli accadimenti ben distribuiti, questo fa si che la lettura proceda spedita ed crei interessamento da parte del lettor3 fino all'ultima pagina.

Direi che si tratta di una buona lettura, molto negli schemi, semplice e adatta al periodo estivo, in cui spesso non si ha voglia di letture eccessivamente impegnative.

La storia di Theodosia, intrattiene molto bene ed è forse il punto di forza di questo libro d'esordio, che fa sicuramente trasparire un pò di immaturità dal punto di vista stilistico, ma che lascia spazio al desiderio di leggere altro di questa autrice.

martedì 24 maggio 2022

Voce del mare Natasha Bowen

 



Ciao Lettor3,

oggi esce Voce del Mare di Natasha Bowen per Mondadori, che ringrazio per avermi dato la possibilità di leggere in anteprima il testo.

Ci viene presentato come uno dei retelling della Sirenetta di Anderson, anche se i concetti ripresi dalla storia originale sono ben pochi, difatti la riuscita del libro però non è male.

Di seguito vi lascio la trama e successivamente le mie considerazioni:


Un tempo, quando era ancora umana, Simi pregava gli dèi. Ora che è una sirena, una Mami Wata, è al loro servizio, anche se non riesce a rinunciare ai ricordi della sua vita precedente. Il suo compito, come quello delle sue sei sorelle, è di cercare e raccogliere le anime degli uomini e delle donne gettati in mare dalle imbarcazioni cariche di schiavi dirette al Nuovo Mondo; e, dopo averle onorate, fare in modo che possano tornare, benedette, alla loro terra d’origine. Ma un giorno, quando da una di quelle navi viene buttato in acqua un ragazzo ancora in vita, avviene l’impensabile. Simi decide di portarlo in salvo, contravvenendo così a una delle più antiche e inviolabili disposizioni divine. Per fare ammenda, sarà costretta a recarsi al cospetto di Olodumare, il Creatore Supremo, ma per poterlo incontrare, dovrà prima affrontare un viaggio pieno di ostacoli, nel corso del quale incontrerà terre ricche di insidie e creature leggendarie e si ritroverà ancora una volta a sfidare gli dèi, mettendo a rischio non solo il destino di tutte le Mami Wata ma anche quello del mondo così come lo ha conosciuto fino ad allora.


Voce del mare è un libro che nel complesso si presenta davvero molto bene, lo stile della scrittura è molto bello e fluido, il linguaggio utilizzato è sempre molto poetico e sognante e ben si adatta ai toni della storia. 

Si nota fortemente la passione dell'autrice per la cultura africana, tant'è che le pagine sono ricche di preghiere in lingua e di vocaboli che prontamente ci vengono spiegati con delle note a margine sempre molto interessanti e curate.

Le descrizioni sono brevi ma molto vivide, ci si immerge subito nei paesaggi caraibici di cui la Bowen ci racconta. Spiaggie bianche, acque cristalline, alberi di banane, galeoni, tutto contribuisce a creare un'ambientazione interessante, nuova e fresca, che non si limita solo ai paesaggi.

In questa storia ci si imbatte in continui riferimenti al folklore tipico dell'Africa Occidentale e alla religione yoruba, la volontà dell'autrice è quella di ridare lustro alle tradizioni africane che si tende sempre a scaricare nell'oblio. Si ha spesso la sensazione che la cultura di questo continente sia primitiva, che le prime luci di conoscenza si accendano con l'inizio della schiavizzazione, ma così non è.

La Bowen ambienta la sua storia nel XV secolo quando i Portoghesi iniziarono a rapire e vendere le persone di colore come schiavi, e contrappone a queste vicissitudini la cultura spirituale di questo popolo, in cui gli dei diventano fonte di tormento quanto di salvezza, dimodoché non ci si dimentichi che, quello africano, non è un popolo privo di tradizione culturale e religiosa.

La stessa Yemoya la divinità che ha dato vita a Simidele, la protagonista della storia, è una dea marittima, che si diceva combattesse contro gli occidentali che contrabbandavano vite umane,  abbattendo navi, salvando le vite degli schiavi, o riconducendo a casa le anime di coloro che perivano in mare. Ed è su questa credenza che la Bowen crea le Mami Wata, delle sirene che sono nate dalla dea per raccogliere e benedire le anime degli schiavi defunti in mare.

Realtà, religione e immaginazione si mescolano, dando vita ad una storia godibile, leggera ma pregna di significato. I protagonisti e la loro caratterizzazione sono molto canonici, così come anche la struttura del libro, sempre improntata sull'idea del Viaggio, peccato che non abbia osato un pò di più intrecciando la trama in maniera più originale donando così un pò più di carattere al libro.

Pare in ogni caso che la Bowen stia già lavorando ad un sequel, anche se si ha molto da immaginare su ciò che aspetterà i lettori, in quanto il finale di questa storia, non lascia aperti molti canali.

In conclusione si può consigliare Voce del mare a tutti coloro che hanno voglia di leggere qualcosa di leggero ma con dei contenuti interessanti, breve e non eccessivamente impegnativo, con una storia ricca di mitologia africana, e con delle ambientazioni che sono un ottimo preludio alla stagione calda che sta per arrivare.


venerdì 20 maggio 2022

Iron Widow di Xiran Jay Zhao


 Ciao Lettor3,

finalmente è approdata, anche su questi schermi, la recensione di Iron Widow scritto da Zhao Xiran Jay

edito da Rizzoli.

Indubbiamente è un libro particolare e fuori dai soliti schemi, che gli appassionati di manga ed anime mecha (i robottoni alla Mazinga) sapranno in qualche modo apprezzare.

Vi lascio la trama in modo che possiate farvi un'idea e subito dopo troverete le mie considerazioni:


A Huaxia ogni ragazzo sogna di pilotare le Crisalidi, giganteschi robot da guerra mutanti derivati dalle spoglie degli Hundun, alieni animati dal metallo-spirito che da tempo hanno invaso la Terra insediandosi oltre la Grande Muraglia. La massima aspirazione concessa a una ragazza, invece, è quella di diventare la pilota-concubina di qualche famoso combattente, ottenendo una lauta ricompensa per la propria famiglia in cambio quasi sempre della vita, consumata nello sforzo mentale richiesto per supportare il pilota in battaglia. Quando la diciottenne Zetian si offre per il ruolo, ha in mente tutt'altro: il suo scopo è assassinare il celebre pilota responsabile della morte della sorella. Ciò che non ha pianificato, però, è di sopravvivere alla sua vendetta sul campo dimostrando una forza mentale inaudita per una donna, venendo quindi etichettata come Vedova di Ferro, leggendaria figura di pilota donna molto temuta e – non per caso – sconosciuta al popolo che segue ogni combattimento sul proprio tablet. Per domare la sua scomoda ma inestimabile forza mentale, Zetian viene messa in coppia con Li Shimin, il più forte e controverso pilota di Huaxia, che porta sulle spalle l'assassinio della propria famiglia. Ma una volta assaggiato il potere, Zetian non si piegherà tanto facilmente. Non perderà occasione di sfruttare la loro forza e infamia combinate per scampare a un attentato dopo l'altro, finché non riuscirà a capire esattamente perché il sistema dei piloti funziona in modo misogino e a impedire che altre ragazze vengano sacrificate.


Questo è un libro che scorre velocemente, lo stile è fluido, il linguaggio semplice e diretto spesso molto forte, ma sostanzialmente è proprio "forza" la parola con cui si esemplifica l'andamento di questa storia.

Dalla prima all'ultima delle 400 pagine di questo volume, si viene investiti dalla rabbia cieca che pervade Wu Zetian, la protagonista della storia. Il ritmo è incalzante, ogni pagina costringe l'occhio a trascinarsi su quella successiva, anche se comunque si avverte un senso generale di esagerazione.

L'intento dichiarato dall'autrice è quello di raccontare le gesta di un'eroina destinata a diventare leggenda, per cui ogni azione della protagonista, viene gonfiata, esagerata all'inverosimile, sembra che Wu Zetian possa tutto. Questa sensazione di onnipotenza però non è sempre plausibile, rovina quello che è lo spessore psicologico del personaggio che perde del tutto la sua componente umana, la mente è pur sempre quella di una ragazza di 17 anni e dovrebbe averne le caratteristiche, probabilmente questo è l'errore più grave di questo libro, che pregiudica molto la plausibilità degli eventi.

Il worldbuilding è la cosa che lascia subito stupefatti, ci troviamo in un mondo tecnologicamente avanzatissimo, ma estremamente retrogrado rispetto a usi e costumi sociali che ricalcano quelli della Cina medioevale.
A tal proposito è interessante scoprire pezzi della tradizione classica cinese attraverso le esperienze di Wu Zetian, come ad esempio l'uso dello chignon da parte degli uomini, il tipo di vestiario che distingue un nobile da un popolano, l'assurda pratica della deformazione dei piedi delle donne per farli sembrare più piccoli, i così detti "loti d'oro", l'affascinante teoria dello yin e dello yan, tutto questo contribuisce a rendere l'ambientazione vivida.

Il sistema di combattimento delle crisalidi, ossia i macha che la Huaxia utilizza per combattere contro gli Hundun, gli alieni invasori del pianeta, ricalca molto quello classico in cui i poteri di due o più piloti si combinano per muovere il robot. In questo caso la coppia è formata da un uomo e una donna, e durante i combattimenti, quasi sempre il pilota donna soccombe in quanto l'uomo assorbe tutto il qi, la forza spirituale, finchè non viene esaurito portando la cuncubina alla morte.

E' questa pratica che scatena la furia vendicaiva di Wu Zetian, che non ci sta a questa continua sottomissione della donna in tutti gli ambiti. Nella Huaxia infatti le ragazze vengono allevate o per diventare mogli o per diventare pilote concubine e dunque destinate a morte certa. É sicuramente il femminismo il tema principale di questo libro, quello più presente che fa ruotare la trama. Emerge in maniera così potente perché rappresenta lo specchio della situazione femminile che ad oggi c'è in Cina. Le donne non sono ancora considerate al pari degli uomini, e addirittura vengono considerate donne-scarto quelle che prediligono carriera e nubilato al focolaio domestico-familiare. Nella furia di Wu Zetian, si palesa il dissenso dell'autricə per questa condizione in particolare, ma si fa anche portavoce di altre categorie umane ed elementi di inclusività.

Si parla finalmente di una persona disabile senza far passare il messaggio che la sua condizione possa rappresentare un limite, si parla di fisicità, finalmente abbiamo una protagonista in carne e che non si sente in difetto per questo, si parla di poliamore e dell'importanza di non sentirsi discriminati o sbagliati per come si ama.

Insomma é un libro coraggioso, che poco bada alla lingustica e alla sintassi letteraria, Zhao Xiran Jay, ci ha messo dentro tutto il suo dissenso, tutta la sua voglia di rivalsa, e ne ha tirato fuori qualcosa che intrattiene, e fornisce spunti di ragionamento, lungi dall'essere perfetto, ma sicuramente apprezzabile.

venerdì 29 aprile 2022

La Legge dei Lupi Leigh Bardugo


Ciao Lettorə,

Rieccoci oggi a parlare nuovamente della mia tanto amata Leigh Bardugo, pochi giorni fa é uscito per Mondadori il secondo volume della saga dedicata al mio altrettanto amato Nikolai, vale a dire La legge dei lupi.

Sono molto rammaricata però nel raccontarvi che i fasti ai quali Bardugo ci ha abituatə con la dilogia dei corvi, La nona casa e la Grisha Trilogy, ahimè sono assolutamente non pervenuti.

Speravo che questo secondo volume facesse scattare quella scintilla, che fosse ricco di avvenimenti audaci e studiati nei minimi particolari, ma no, nulla di ciò che speravo si é avverato.

Posso dire che ROW (lo abbrevieremo così per comodità) ha un ritmo un po' più incalzante, ma gli eventi che si susseguono sono scontati, prevedibili, noiosi.

E Bardugo ne era più che cosciente mentre scriveva, perché per rendere la situazione più interessante, ha infilato un morto qui e uno lì, ma senza senso, senza una vera ragione se non il pretesto di scatenare nel lettorə un sentimento di costernazione, che però resta fine a se stesso, poiché non aiuta nel coinvolgimento emozionale, non trascina nella storia.

Sembra solo accanirsi nella malasorte di alcuni personaggi, che assolutamente non meritavano tante sofferenze, per esaltarne invece altri che erano altrettanto immeritevoli di cotanta bonarietà.

Questo é ancor più indice del fatto che questa miniserie sia stata scritta per il puro diletto dei suoi fan, e non per servire la storia che aveva così faticosamente costruito.

Non posso dire che siano dei libri scritti male, perché il suo stile resta sempre incantevole, ma mi aspettavo decisamente qualcosa di più della mediocrità da parte di un'autrice che ha saputo incantarmi attraverso le sue parole.