martedì 25 agosto 2020

Il mondo nuovo - Huxley Aldous Review Party

 


Il mondo nuovo e Ritorno al mondo nuovo
Titolo originale: Brave new world e Brave New World Revisited 
Edizione: Mondadori
Collana: Oscar Draghi
Traduzione: Lorenzo Gigli, Paola Levante, Luciana Bianciardi, Alessandro Maurini
Illustrazioni: Giuseppe Palumbo
Genere: Distopico - Fantascientifico
Pagine:480
Prezzo: 28,00 euro


"O brave new world, that has such people in't" diceva Miranda in un passo della Tempesta di Shakespeare dal quale Huxley ha tratto e reso in maniera ironica, il titolo di uno delle sue opere più famose: Il mondo nuovo o, in originale, Brave new world.

Ed è proprio di quest'ultimo che vi parlerò oggi in quanto è uscita ieri, per Mondadori, una bellissima edizione illustrata da Giuseppe Palumbo (il quale, per chi non lo sapesse, cura anche Diabolik), che comprende sia Il mondo nuovo che Ritorno al mondo nuovo, un saggio scritto sempre da Huxley, nel quale riprende i vari temi presenti nel suo romanzo e li rivisita alla luce degli avanzamenti in campo tecnico e scientifico, che si sono avvicendati nell'arco di tempo che intercorre tra la scrittura dei due testi.

Qui sopra trovate la copertina (stupenda!!!) e qualche informazione basilare, mentre di seguito vi lascio la trama:

Scritto nel 1932, "Il mondo nuovo" (qui accompagnato dal testo del 1958 "Ritorno al mondo nuovo") è ambientato in un immaginario stato totalitario del futuro, nel quale ogni aspetto della vita viene pianificato in nome del razionalismo produttivistico e tutto è sacrificabile a un malinteso mito del progresso. I cittadini di questa società non sono oppressi da fame, guerra, malattie e possono accedere liberamente a ogni piacere materiale. In cambio del benessere fisico, però, devono rinunciare a ogni emozione, a ogni sentimento, a ogni manifestazione della propria individualità. Produrre, consumare. E soprattutto, non amare. Un romanzo visionario, dall'inesausta forza profetica, sul destino dell'umanità. E sulla forza di cambiarlo. 

Foto di Adrian Goh 

L'ambientazione è davvero unica e particolare, Huxley si sofferma davvero poco sulle descrizioni ambientali, ci fornisce lo stretto necessario a comprendere che ci troviamo in un futuro non troppo remoto, nel quale la tecnologia ha preso il sopravvento, ed è diventata uno strumento nelle mani dell'uomo per la manipolazione della società.

Huxley infatti ci descrive un mondo utopico nel quale gli esseri umani non sono più vivipari, in quanto vengono coltivati in vitro, e attraverso l'eugenetica, il sesso e la classe di appartenenza dell'individuo che verrà creato, vengono stabilite in anticipo. 

La società, sulla quale Huxley si sofferma molto, è divisa in caste: gli esseri umani che hanno subito un processo di gestazione in vitro che non gli ha consentito lo sviluppo di capacità fisiche ed intellettuali, appartengono alle classi gamma ed epsilon, e vengono sfruttati per l'esecuzione dei lavori più beceri. Mentre invece gli esseri umani che hanno subito il trattamento "completo" ossia i beta, sono la borghesia, a loro vengono assegnati lavori mediamente elevati e sono, per così dire, liberi di divertirsi e di vivere la propria vita, così come gli Alfa e gli Alfa Plus ai quali vengono assegnati solo ruoli prestigiosi, essendo stati creati con un cervello che possa superare le aspettative in termini di intelligenza.

Tutte le caste subiscono un processo di condizionamento mentale, fin dalla primissima infanzia, che li costringe a vivere la propria condizione senza mai sollevare obiezioni e prendendo per normale, ciò che invece ai giorni nostri risulterebbe abominevole.

In tale contesto, le donne non partoriscono più e possono amare tutti gli uomini che vogliono, il concetto di famiglia viene completamente abolito e addirittura aberrato.

Ma tutto questo a che pro?

In questo modo l'uomo viene sedato ed assuefatto, convito che per essere felice basti seguire le regole, ed un uomo felice, non può sovvertire gli equilibri dello stato sovrano.

Ma, ci sono alcune persone come ad esempio Bernard Marx, protagonista della nostra storia, che sono state in grado, per un errore durante la loro gestazione artificiale, di sfuggire a tale condizionamento mentale.

Bernard risulterà essere sempre fuori luogo in quanto non riesce ad ambientarsi e a fare proprie quelle che sono le attività della sua classe. E' possibile riscontrare in questo alienamento, un filone autobiografico in quanto Huxley, a causa della sua spiccata intelligenza generava negli altri aristocratici una sorta di timore referenziale, e nonostante il suo impegno non riusciva ad integrarsi con i suoi pari.

A tal proposito Huxley ha saputo creare dei personaggi molto verosimili, gli unici a subire una caratterizzazione spiccata sono appunto Bernard e John, tutti gli altri che si avvicendano all'interno del racconto risultano piatti ed insignificanti, esattamente come la società costruita dall'autore li vuole.

Attraverso la sua narrazione, che cambia ritmo a seconda delle scene che racconta, si percepiscono gran parte delle sensazioni, che di certo non pervengono tramite le descrizioni che sono poche e talvolta manchevoli. Il connubio di quanto appena detto con uno stile molto semplice e pulito, rendono Il mondo nuovo, un libro estremamente fruibile, a dispetto dei temi trattati che risultano davvero forti e spesso scomodi o controtendenza, motivo per il quale questo romanzo ha faticato molto ad affermarsi.

Dovettero infatti passare gli anni della guerra prima che Brave new world raggiungesse il successo, nel periodo che va dagli anni 40' agli anni 70', infatti, la letteratura science and fiction, in cui venne inserito questo titolo, fu relegata in un angolo come letteratura di svago e il suo pubblico venne individuato nei bambini e negli adolescenti. In questo modo fu possibile evitare il confronto con le grosse critiche che animavano questi testi, perchè quest'etichetta dava la giustificazione a considerarli in qualche modo "poco seri". Soltanto di recente, quest'opera di Huxley è stata inserita nei programmi scolastici delle scuole superiori.

Tutto questo perchè Il mondo nuovo è un libro avvincente che mette in luce tutti gli aspetti deteriori di uno Stato dittatoriale e padrone delle coscienze, e dove la riflessione sugli aspetti della spiritualità individuale non prende eccessivo spazio.

Se volete conoscere altre informazioni sulla controversa figura di Huxley, vi invito a leggere l'articolo che ho pubblicato ieri che potete trovare cliccando qui

Oppure potete approfondire i vati temi presenti in questo romanzo leggendo i bellissimi articoli dei miei colleghi blogger che vi lascio qui sotto.

Colgo l'occasione per ringraziare Milena e Mondadori per aver organizzato questa bellissima collaborazione.


lunedì 24 agosto 2020

Huxley Aldous il lungimirante autore de Il mondo Nuovo

 

Ciao Lettori!

Oggi parleremo di Aldous Huxley, uno dei padri del genere distopico, scrittore di Brave New World, meglio conosciuto in Italia come Il mondo nuovo, di cui uscirà a fine Agosto una nuova edizione targata Mondadori, in una veste davvero splendida con tanto di illustrazioni di Giuseppe Palumbo.



Ma torniamo a noi : Huxley è un autore davvero controverso e geniale, nasce in Inghilterra nel 1894 da una famiglia di aristocratici intellettuali, inizia i suoi studi ad Eaton desiderando diventare medico, ma a 16 anni una grave malattia oftalmica lo rese ipovedente.

Dovendo così rinunciare alla sua carriera medica, si diede allo studio letterario e filosofico e, nonostante tutto, riuscì a migliorare la sua condizione ed anche a laurearsi. Un altro episodio segnante della sua infanzia, fu la morte di sua madre quando aveva solo 14 anni. Un trauma, questo, che può essere riscontrabile in molte delle sue opere poiché buona parte dei personaggi per i quali i protagonisti dei suoi libri nutrono un grande affetto, muoiono quasi sempre a causa di un tumore, la malattia che ha appunto ucciso sua madre.

In generale questo non è l'unico episodio della vita di Huxley ad aver influenzato la sua scrittura. Tutte le sue opere subiscono sempre le esperienze travagliate dell'autore.

Ad esempio la rigida gerarchia classista che ritroviamo in Brave New World, non è altro che una caricatura di quella presente nel 1932 a Londra, è proprio lì, infatti, che Huxley ha scritto il suo celebre romanzo in soli quattro mesi. La sua esperienza personale lo portò a isolarsi dai suoi stessi simili, in quanto la sua straordinaria intelligenza e la sua grande curiosità, erano entrambe doti che lo allontanavano dagli altri aristocratici del suo stesso rango. Questo suo senso di disagio nel far parte della "classe superiore" senza mai essere realmente integrato, lo si evince ne Il mondo nuovo in cui personaggi fondamentali come Bernard Marx e Helmholtz Watson, entrambi appartenenti all'elite, non riescono realmente a farne parte in quanto i loro interessi non collimano con quelli del resto della comunità, rendendoli così persone strane e con cui non è piacevole accompagnarsi.

Partendo quindi dal presupposto che c'è molto della vita di Huxley nelle sue opere, è possibile suddividerle in due parti:

La prima va dal 1921 al 1946, raccoglie tutte le sue opere di narrativa, nelle quali emergono argomenti strettamente legati al suo ambiente familiare. E' possibile appunto trovare tematiche scientifiche, che si accompagnano a questioni etiche di tipo filosofico e sociale. Fanno parte di questo filone: Giallo Cromo in cui l'autore satireggia i capricci e le mode dell'epoca, oppure Il mondo nuovo in cui vengono anticipati temi quali lo sviluppo della tecnologia per la riproduzione assistita e il condizionamento mentale, usati come strumento per la creazione di una società distopica, o ancora L'Isola in cui il protagonista viene a contatto con una popolazione dal carattere gentile e sereno che è riuscita a coniugare la scienza con l'arte, e trova giovamento dall'utilizzo di droghe. 

Tali argomenti venivano approfonditi con il padre intellettuale e scrittore, il nonno Thomas Henry scienziato darwinista, suo zio Mattew Arnold poeta, e suo fratello Julian biologo, con i quali l'autore era solito confrontarsi. Egli rielaborò tutte le loro tematiche di discussione con originalità, ironia e fantasia trasponendole all'interno delle sue opere.

Nel momento in cui Huxley esaurisce l'approvvigionamento di tematiche attraverso le persone che compongono la sua famiglia, è possibile notare un cambiamento repentino. In questo momento della sua vita, si trasferisce in America ed inizia la seconda fase della sua produzione, abbandona la narrativa per dedicarsi completamente alla speculazione filosofica. Le sue ricerche lo portano ad approfondire gli studi esoterici cui aveva dato inizio vent'anni prima durante i suoi viaggi in India, ed inizia a sperimentare su se stesso gli effetti di sostanze come la mescalina e l'acido lisergico.

Queste sostanze gli rivelarono nuove capacità e nuovi orizzonti della psiche umana, e venne aspramente criticato per questo aspetto della sua ricerca, ed a causa della sua eccentricità, la produzione di questo periodo ebbe un successo postumo e neppure troppo eclatante.

In definitiva Huxley ha osservato il mondo in cui viveva con l'obiettività di uno scienziato, e con la sensibilità di un artista riunendo in sè entrambe queste caratteristiche. Sebbene di mentalità scientifica non fu affatto materialista, ma seguì la sua vena spirituale, da cui fu guidato senza mai cadere nel dogmatismo.

Ringrazio Milena di TimelessHopefulReader per aver organizzato l'evento che comprende sia il Blog Tour, per il quale ho scritto questo articolo, che il Review Party per il quale troverete la mia recensione de Il mondo nuovo il prossimo 26 Agosto.

Inoltre vi lascio di seguito la locandina con gli appuntamenti con gli altri blogger che vi parleranno di quest'opera, vi consiglio di non perdervi i loro articoli perchè sono davvero super interessanti!






domenica 2 agosto 2020

Agnes Grey, I capolavori delle impareggiabili penne sororali review party




I capolavori delle impareggiabili penne sororali
Edizione: Mondadori
Collana: Oscar Draghi
Traduzione: Anna Luisa Zazo, Margherita Giacobino, Luisa Reali
Pagine: 768
Prezzo: 28,00 euro


Ciao lettori!

Oggi facciamo un salto nel mondo dei classici, perchè si, non leggo solo fantasy e sottogeneri, anzi!
Credo che le storie di un tempo siano importantissime per ispirare quelle nuove perchè, volente o nolente, dal passato c'è sempre una lezione da imparare.

Dunque parleremo delle mie care Sorelle Brontë di cui Mondadori ha creato una bellissima raccolta che comprende: Agnes Grey di Anne Brontë, Cime Tempestose di Emily Brontë e Jane Eyre di Charlotte Brontë, con una breve introduzione di Virginia Woolf, che sarà disponibile a partire dal 25 di Agosto, in una delle loro magnifiche edizioni della collana Oscar Draghi.

Ne approfitto per ringraziare Milena di Timeless Hopeful Reader per aver organizzato questo bellissimo evento, e come al solito la Mondadori, per avermi dato la possibilità di leggere in anteprima questo libro in una veste davvero stupenda.

Ma ora passiamo a noi! Fra tutti e tre i romanzi presenti in questo tomo, ho scelto di parlarvi di Agnes Grey di Anne Brontë, perchè è l'unico dei tre che non avevo ancora letto, ed ero curiosa di scoprire come mai questo volume, non abbia avuto il successo che hanno avuto invece quelli delle altre due sorelle. Partiamo subito dalla trama in modo tale che possiate farvi un'idea di ciò che andrò ad analizzare più avanti:

 Protagonista della vicenda, è Agnes, una giovane ragazza di sani principi che lascia la famiglia caduta in disgrazia per aiutarla economicamente, dando così prova delle proprie capacità di istitutrice presso due famiglie ricche, con figli viziati. La sua figura si rivela essere, in maniera atipica per l'epoca in cui si muove, moderna e riflessiva. Con una prosa elegante e scorrevole, la scrittrice mette a confronto gli usi e i costumi della nobiltà dell'epoca vittoriana, priva di scrupoli e valori, con i principi morali di una giovane credente.


Le sorelle Brontë illustrate da Elisabetta Stoinich
Già a partire dalla trama è possibile intuire uno dei motivi del mancato successo di questo romanzo, in quanto, essendo anche Agnes un'istitutrice, scatta il paragone facile con la figura di Jane Eyre, anche se i due scritti hanno davvero ben poco in comune. L'ambientazione creata da Charlotte è certamente più gotica rispetto invece a quella di Anne molto bucolica, che punta a contenuti moraleggianti che portano il suo libro sulla scia del romanzo di formazione.
Inoltre è palese anche la differenza di stile che intercorre tra le due, quello di Charlotte è più complesso e maturo, mentre invece quello di Anne è molto più semplice e lineare.

Un altro dei motivi che sicuramente le ha precluso il successo, è stato certamente il fatto che Agnes Grey è stato stampato lo stesso anno in cui è uscito anche Cime Tempestose, il cui enorme successo è arrivato roboante fino ai nostri giorni.

Anche i personaggi costruiti da Anne, non funzionano bene tanto quanto quelli delle sorelle: Jane e Catherine sono donne che incarnano l'evoluzione femminile nei primi dell'800 la prima vuole essere autonoma ed indipendente dalla figura maschile, la seconda lotta per mantenere la sua libertà di scelta ed il suo carattere selvaggio e ribelle, Agnes invece è una donna mite e silenziosa, dedita alla sua mansione di istitutrice nella quale non riesce tanto bene quanto vorrebbe, anche a causa del fatto che i Signori presso i quali presta servizio, le tarpano continuamente le ali, non consentendole di educare nel modo giusto i bambini, scapestrati, che le vengono affidati. Soccombe molto facilmente alle angherie sia dei suoi allievi che dei suoi padroni, senza mai controbattere o alzare il capo, ricorrendo solo alla sua incrollabile fede come espediente per cercare di correggere gli atteggiamenti indisciplinati delle persone che la circondano. Questo lo rende sicuramente un romanzo critico di quella che era l'alta società di quei tempi, che andava sempre di più allontanandosi dalla chiesa e dai buoni precetti, cedendo a facili costumi e civetterie varie che allontanavano dalla retta via.

Si ritrovano, infatti, tantissimi riferimenti alle sacre scritture ed ai vangeli, oltre che dei veri e propri consigli per affrontare la vita secondo la parola di Dio, che l'autrice conosceva bene essendo lei figlia di un esponente ecclesiastico. Pertanto è facile immaginare che il suo libro volesse si criticare determinati atteggiamenti, ma anche porvi rimedio grazie a tutti i buoni precetti di cui lo ha infarcito.

A tal proposito, il romanzo di Anne può essere anche inteso come uno dei primi trattati pedagogici dell'epoca, per più di metà del libro infatti, si dedica a spiegare come ha cercato di affrontare il suo compito di istitutrice, comparando le soluzioni che secondo lei erano le più giuste da applicare per una corretta educazione, con quelle che i genitori dei suoi alunni le imponevano di utilizzare. Infatti lei era costretta a compiacere i suoi studenti e a persuaderli sempre con maniere gentili, le era proibito alzare la voce o usare modi bruschi, non poteva obbligarli a fare qualcosa, o a tenerli chiusi in una stanza, pertanto il suo compito era davvero arduo, in quanto non le restavano molti espedienti per poter garantire ai suoi studenti una buona educazione, Tutto questo non vi è familiare?

Fa quasi sorridere il fatto che a quasi 200 anni di distanza, si sia ritornati ad un modello educativo che già Anne Brontë all'epoca riteneva poco produttivo, spesso si sente di insegnanti allo strenuo delle forze, perchè costretti a lottare con dei genitori che non consentono che il proprio figlio venga rimproverato, o addirittura costretto a trascorrere tempo sui libri anche in orari extra scolastici.
Situazione quanto mai attuale non credete?

Infine è possibile trovare elementi autobiografici all'interno del libro in quanto la storia di Agnes Grey è davvero molto affine con quella di Anne, entrambe sono infatti figlie di reverendi, entrambe hanno intrapreso la carriera di educatrici, e nutrono un profondo amore per la famiglia per per Dio, entrambe poste al nord della bussola del loro cuore.
Probabilmente la storia di Agnes Grey si tratta di una rappresentazione romantica della vita che Anne non ha potuto avere, anche a causa della sua tragica morte prematura.

In conclusione posso dire che è un romanzo piacevole e molto scorrevole, che vi aiuterà a calarvi nella brughiera Britannica ed assaporare un pò dei tempi perduti, sensa dover investire troppo tempo nella lettura, grazie alle sue agevolissime 230 pagine circa.

Vi invito a leggere anche gli articoli delle mie colleghe blogger, che usciranno nei prossimi giorni: