mercoledì 27 gennaio 2021

Recensione Adattamento Editoriale Il giardino segreto - Il Film 2020

 

Editore DeA Planeta
Autore: Linda Chapman sulle sceneggiature di Jack Thorne
Traduzione: Alessandra Maestrini
Pagine: 256, con inserto fotografico
Prezzo: 14,90 euro


Ciao Lettori,

come promesso eccoci di nuovo insieme per parlare del libro Il giardino segreto pubblicato da DeA Planeta in occasione dell'uscita dell'omonimo film, visionabile su Prime Video.

Ci tengo a precisare che questa edizione non contiene la storia originale di Frances Burnett, ma si tratta dell'adattamento editoriale scritto da Linda Chapman basato sulle sceneggiature di Jack Thorne.

Per chi non la conoscesse di seguito vi lascio la sinossi:

Per Mary Lennox le storie hanno un potere straordinario. Le basta raccontarne una ad alta voce per superare i momenti difficili. Ma la sua partenza per l’Inghilterra e la sua misteriosa e sterminata brughiera sta per cambiare ogni cosa. Mary andrà a vivere insieme a uno strano ricchissimo zio che non ha mai visto, e che, di certo, non ha tempo per le storie. All’improvviso, il mondo di Mary inizia a crollare. I suoi genitori non ci sono più, l’amata India, la terra delle storie, è più lontana che mai. Sembra che non ci sia rimedio a nulla. Almeno fino a quando Mary non incontra Colin, il cugino che non ha mai conosciuto. E Dickon, espertissimo di natura, di animali, sempre pronto ad ascoltare. Insieme a loro Mary attraverserà il maniero dello zio fino a scoprire un meraviglioso giardino, un luogo incantato che custodisce un segreto, ma… dove è proibito mettere piede. Ed è qui che l’avventura inizia. È qui che la storia prende vita. È qui che Mary Lennox troverà la sua vera casa.

Detto ciò devo dire che l'edizione in se è davvero molto bella e curata, ci sono delle belle illustrazioni floreali come intermezzo fra i capitoli, ed alla fine della storia è stato inserito un albo illustrato a colori di bellissime immagini tratte dal film.

Purtroppo non mi sento di approvarne il contenuto in quanto sono davvero molto affezionata alla storia narrata dalla Burnett, e quella raccontata da Linda Chapman se ne discosta abbastanza.

Ciò che più mi ha infastidita è stata la snaturalizzazione dei personaggi originali che, come dicevo anche nell'articolo del blog tour che potete ripescare cliccando qui, hanno perso il loro fascino ed, in alcuni casi, la loro funzione all'interno della storia.




Immagino che determinati cambiamenti siano stati fatti per modernizzare un classico che probabilmente avrebbe annoiato i ragazzi di oggi. Sono stati aggiunti, infatti elementi che possono essere sicuramente più appetibili e interessanti per il target verso il quale sono rivolti.

Però per gli affezionati della storia della Burnett queste sono cose che poco si digeriscono.

Una innovazione rispetto all'originale che salverei, è la giustificazione che hanno voluto dare alla madre di Mary per la sua mancanza d'amore nei confronti della figlia, e quindi l'inserimento del rapporto che intercorre fra le due sorelle (la mamma di Mary e quella di Colin) e tutto il mistero che ruota intorno alle loro vite.

Bellissimo anche il worldbuilding che ho trovato molto ampliato e, tutto sommato, appropriato, che associato anche alle bellissime immagini del film, è stato in grado di creare la giusta suggestione, e sollevare un adeguato interesse.

Restano solide le tematiche principali della storia originale, quali ad esempio la forza di volontà nella persecuzione dei propri interessi, aiutare il prossimo, e aprirsi al mondo.

In conclusione, penso che la storia possa essere apprezzata da coloro i quali non sono affezionati alla versione originale, mentre a chi come me ha adorato il libro della Burnett, farà un pò storcere il naso.

Ringrazio la DeA Planeta per la copia in omaggio ed Ylenia per aver organizzato l'evento.

Di seguito vi lascio la grafica con tutti gli appuntamenti con i vari blogger coinvolti.

Alla prossima!





sabato 23 gennaio 2021

Il giardino segreto: confronto tra i personaggi del libro originale ed il retelling del 2020

Bentornati cari lettori,
Oggi parleremo de il Giardino Segreto di Frances Burnett e del suo retelling prodotto da DeAgostini, un libro tratto dal remake del film Il giardino segreto, al momento disponibile su Prime video.

Purtroppo per me, questo libro, ed il relativo film, cascano male in quanto giusto a Novembre ho letto l'edizione originale della Burnett, e ad essere onesta, mi ha fatto storcere un po' il naso, soprattutto per la caratterizzazione dei personaggi che é stata completata stravolta, cambiando, a mio modesto parere, anche un po' il senso stesso della storia.
Mary, la protagonista, originalmente viveva in India, accudita esclusivamente dalle sue balie, in quanto la madre e il padre, non avevano tempo ma neppure voglia e pazienza per occuparsi di lei, perché Mary era estremamente viziata, presuntuosa ed ostinata. Persino le sue balie non la curavano particolarmente, perché venivano trattate malissimo. Per cui durante un'epidemia di colera, al sopraggiungere della morte improvvisa del padre e della madre, tutti i domestici abbandonarono la casa, lasciando Mary completamente sola. Essa fu ritrovata diversi giorni dopo da uno degli amici del padre che era andato a fare un sopralluogo dell'abitazione. La forza del cambiamento di Mary sta proprio nel suo carattere avverso ed ostile, che invece nel retelling è stato completamente smorzato.

Un altro personaggio chiave della versione originale è Martha, la giovane cameriera di casa Craven , che attraverso il confronto con la realtà della sua famiglia, povera ma ricca d'amore, con il racconto dolce di sua mamma che sforna pane e dolci per tutti i suoi figli, risveglia la coscienza di Mary e la sprona a cercare di migliorare la sua condizione triste e solitaria. Mentre invece nel retelling, Martha ha solo la funzione di fare conoscere a Mary Dickon, suo fratello, dandole così lo spessore di una pozzanghera.

Anche Dickon, che è stato il mio personaggio preferito nella versione della Burnett, é stato completamente spersonalizzato. Lui é un amante della natura e degli animali, a cui si dedica con amore e dedizione, cura il giardino segreto e grazie a lui tutto sboccia e rinasce, cosa che nella nuova versione, non emerge.

Forse i personaggi più mal caratterizzati in assoluto sono proprio Colin e suo padre il Signor Craven. Nella versione originale sono entrambe persone fragili e ferite dalla morte della Signora Craven in cerca solo di un'ancora di salvezza, che troveranno poi in Mary e Dickon. Mentre invece nel retelling vengono ritratte come persone schive e cattive.

Completamente assente invece la figura del giardiniere Ben Weatherstuff, che però é stato rimpiazzato da un simpatico cagnolino, ed anche il dolcissimo pettirosso che diventa il primo amico di Mary, il simbolo della sua speranza e del suo cambiamento, ha solo un ruolo tristemente marginale.

Nel complesso dunque sono queste le cose che mi hanno lasciata molto a desiderare. Certo la storia é stata sicuramente "allegerita", e magari resa fruibile per tutti coloro che non conoscono la storia originale. Ma per chi, come me, é affezionato ai personaggi della Burnett, é stato un piccolo colpo al cuore.

Ringrazio Nia per avermi coinvolta in questo evento e la DeAgostini per la copia cartacea.
Vi lascio la locandina con tutti i blog che hanno scritto per l'evento e sui quali potrete trovare altri interessati articoli relativi al retelling de Il giardino segreto.




mercoledì 20 gennaio 2021

Sorcery of Thorns di Margaret Rogerson

Autore: Margaret Rogerson
Editore: Mondadori
Collana: Oscar Vault
Genere: Fantasy YA
Pagine: 444
Costo: 22,90 euro


Bentrovati lettori!

rieccoci qua ad analizzare insieme un nuovo attesissimo caso editoriale a cura ancora una volta di Mondadori.

Questo 2021 sarà iniziato bene o male per questa blasonatissima casa editrice che sforna un successo dietro l'altro?

Se dobbiamo basarci solo su Sorcery of Thorns di Margaret Rogerson, vi anticipo che si tratta di un NI.

Vi lascio la trama dopodiché andremo ad analizzare i vari aspetti che caratterizzano questa attesissima lettura:

Trovatella allevata in una delle Grandi Biblioteche di Austermeer, è cresciuta in mezzo agli strumenti della stregoneria: grimori magici che sussurrano e sferragliano catene. Se provocati, si trasformano in mostri inquietanti di cuoio e di inchiostro. Ciò cui Elisabeth ambisce è diventare una guardiana, incaricata di proteggere il regno dalle minacce della magia.

Il suo disperato tentativo di impedire l’atto di sabotaggio che libera il grimorio più pericoloso della biblioteca finisce per ritorcersi contro di lei: ritenuta coinvolta nel crimine, viene condotta nella capitale, in attesa di interrogatorio. L’unica persona su cui può fare affidamento è il suo nemico di sempre, il Magister Nathaniel Thorn, con il suo misterioso servitore; ma tutto sembra intrappolarla in una congiura secolare, che potrebbe radere al suolo non solo le Grandi Biblioteche, ma anche il mondo intero.

A mano a mano che la sua alleanza con Nathaniel si rafforza, Elisabeth inizia a mettere in discussione tutto quello che le hanno insegnato sui maghi, sulle biblioteche che ama così tanto, e soprattutto su se stessa. Perché Elisabeth ha un potere che non avrebbe mai sospettato, e un destino che non avrebbe mai potuto immaginare.

Partirei dal world building, sicuramente un aspetto di questa storia abbastanza penalizzato in quanto non viene ben approfondito, Margaret fornisce solo pochi spunti sui quali poi il lettore costruirà, a mano libera, una visione dei luoghi in cui sono calate le vicende dei protagonisti. All'inizio infatti la sensazione è quella di trovarsi in un Medioevo fantasy in cui la magia la fa da padrona, mentre solo avanzando con la lettura scopriremo di trovarci nei primi dell' 800', nel regno di Austermeer dove in realtà la modernità inizia a scalzare e mettere da parte la magia che è si riconosciuta, ma come qualcosa di non esattamente buono. Motivo per il quale i Grimori appartenuti ai maghi necessitano di essere custoditi in delle biblioteche che siano in grado di contenere il loro potenziale magico, sia per proteggere gli umani dal loro potere, ma anche per essere protetti da tutti coloro che potrebbero farne un uso improprio.

La non invadenza di un world building immaginativo, è positiva da un lato, perchè non annoia il lettore con pagine e pagine di descrizioni, talvolta fini a se stesse, rendendo la lettura snella ed agile, dall'altro lato con una complessità di argomenti quali quelli prescelti dall'autrice, un pizzico di chiarezza in più non sarebbe guastata, sarebbe stato interessante infatti, comprendere più a fondo il sistema magico che non è assolutamente banale, ma davvero poco sviluppato e convincente. 


Poco sviluppata è anche la caratterizzazione dei personaggi, la protagonista, Elizabeth, è una ragazzina che è sempre vissuta all'interno di una biblioteca, per cui viene rappresentata come una persona impavida ma credulona, che nell'arco della narrazione subisce una piccola evoluzione, ma che sicuramente non basta a garantirle il titolo di eroina che le viene attribuito.

Nathaniel Thorn (che del vero, solo, ed unico Thorn della Dabois ha solo il cognome) viene presentato come uno dei più temibili maghi del secolo, in quanto è l'unico in grado di padroneggiare l'arte della negromanzia, ma per tutta la durata del libro, emerge solo la controparte estremamente umana. Nathaniel deve essere curato, servito e riverito dal suo maggiordomo demoniaco, in quanto non è neppure capace di annodarsi la cravatta. La sua forza, non risiede tanto nel suo potere, quanto nel fatto che abbia schierato dalla sua parte Silas, un demone di prima classe tanto figo che gli salva le terga in ogni occasione.

Ma è proprio quest'ultimo a detenere il premio di miglior attore non protagonista di questo libro. Silas è una figura davvero bellissima un demone di alta classe al servizio di un mago, del quale si è preso cura sin da quando era solo un ragazzino al quale il destino aveva strappato l'affetto della sua famiglia. E' un esperto conoscitore della psiche umana, in quanto vive sulla terra al servizio della famiglia Thorn da secoli ormai, e per lui ogni gesto o espressione non cela segreti. Si diverte a osservare le dinamiche sociali degli umani, e a prendersi cura della casa e di chi la abita, ma lo fa perchè vuole bene al suo padrone, o solo perchè è ad esso legato da un contratto? E' questo il sottile filo sul quale viaggia la personalità di questo demone sul quale avrei voluto sapere tanto di più.

In conclusione non mi sento di denigrare completamente il lavoro della Rogerson. E' un libro che nonostante i vari difetti sopra elencati, si legge davvero in poco tempo, e se lo si affronta senza troppe pretese, può risultare una lettura carina e scorrevole, adatta magari ad un periodo nel quale non si ha voglia di libri pesanti o impegnativi.

Certo non lo annovererei tra le letture migliori di questo 2021, sono certa che ce ne saranno di più belle, ma questo è uno ya senza troppe pretese, godibile, e che consiglierei a chiunque abbia magari la necessità di uscire da un blocco del lettore, o a chi vuole approcciarsi al fantasy in maniera soft.

Ringrazio la Mondadori per avermi concesso di leggere il libro in anteprima e passo la parola alle mie colleghe Giorgia di Love Reading more e Silvia di A book play list che oggi pubblicheranno la loro recensione.