lunedì 27 luglio 2020

Il mare senza stelle Erin Morgenstern





Il mare senza stelle
Titolo originale: The Starless sea
Casa editrice: Fazi
Collana: Lainya
Traduttore: Donatella Rizzati
Pagine: 600
Prezzo 17,58




A volte essere dei lettori appassionati porta delle piccole gioie, e devo dire che il famigerato nuovo titolo di Erin Morgenstern Il mare senza stelle, emerge come una perla fra i sassi nel panorama della letteratura straniera di quest'anno.
E' il primo libro che leggo di questa autrice, e devo dire che la sua fama non mi ha affatto delusa.
Il mare senza stelle può definirsi davvero ricco, e la cosa più bella e particolare è che ogni lettore troverà al suo interno un pezzettino che si adatti perfettamente alle proprie corde.

Non è sicuramente un libro di semplice lettura, richiede molta attenzione ed, una volta giunti alla fine, lascia un desiderio quasi compulsivo di voler ritornare a pagina uno per poter assaporare tutte le sfumature che durante una prima lettura, non si riesce davvero a cogliere.

Vi lascio di seguito la trama in modo da avere una vaga idea di ciò di cui andrete a leggere, anche se vi faccio la calda raccomandazione di non fermarvi a quanto leggerete nelle prossime righe, in quanto nessuna sinossi, per  quanto ben scritta, è in grado di rendere giustizia a quello che realmente è questo libro:

Zachary Ezra Rawlins è uno studente del Vermont che un giorno trova un libro misterioso nascosto fra gli scaffali della biblioteca universitaria. Mentre lo sfoglia, affascinato da racconti di prigionieri disperati, collezionisti di chiavi e adepti senza nome, legge qualcosa di strano: fra quelle pagine è custodito un episodio della sua infanzia. È soltanto il primo di una lunga catena di enigmi. Una serie di indizi disseminati lungo il suo cammino – un’ape, una chiave, una spada – lo conduce a una festa in maschera a New York, poi in un club segreto e infine in un’antica libreria sotterranea. Là sotto trova ben più di un nascondiglio per i libri: ci sono città disperse e mari sterminati, amanti che fanno scivolare messaggi sotto le porte e attraverso il tempo, storie bisbigliate da ombre. C’è chi ha sacrificato tutto per proteggere questo regno ormai dimenticato, trattenendo sguardi e parole per preservare questo prezioso archivio, e chi invece mira alla sua distruzione. Insieme a Mirabel, un’impetuosa pittrice dai capelli rosa, e Dorian, un ragazzo attraente e raffinato, Zachary compie un viaggio in questo mondo magico, attraverso miti, favole e leggende, alla ricerca della verità sul misterioso libro. Ma scoprirà molto di più.
Preparatevi a solcare le pagine del Mare Senza Stelle, a perdervi in questo viaggio straordinario attraverso mondi inimmaginabili, che celebra il potere delle storie e l’amore per i libri. Finché il Mare Senza Stelle non scriverà l’ultima pagina.

Per coloro che provano nostalgia verso un luogo dove non sono mai stati.
Coloro che cercano anche se non sanno cosa (o dove) sia ciò che stanno cercando.
Coloro che cercano, troveranno. Le loro porte li stanno aspettando.


Come anticipatovi, Il mare senza stelle è una lettura davvero inusuale, è concepito per essere una raccolta di metastorie a struttura circolare, intrecciate l'una all'altra, che si incastrano come un puzzle, e lasciano il lettore davvero a bocca aperta per la minuziosità con cui alla fine tutto torna.
L'autrice è stata davvero geniale nel ricamare la trama di questo libro, ed attraverso il suo stile di scrittura molto fluido, è stata in grado di creare un percorso sensoriale che consente di percepire le vicende narrate, stimolando tutti e cinque i sensi grazie alle sue descrizioni accurate e talmente coinvolgenti, che sono in grado di risucchiare il lettore all'interno della storia lasciandolo quasi stordito una volta riemerso, dando la sensazione di aver appena fatto un sogno ad occhi aperti.

Attraverso la vista, l'udito, l'olfatto, il gusto ed il tatto ci guida alla scoperta di questo mondo bellissimo fatto di storie che si annidano ovunque. Ci viene presentato come una enorme biblioteca magica e sotterranea, nella quale ogni porta è in grado di condurre chi la apre in un luogo con una storia che ne contiene altre. Alcune porte sono anche in grado di portare le persone in delle sacche temporali in cui il tempo scorre in maniera differente. Questa è la baia del mare senza stelle, il luogo dove tutte le storie hanno un inizio ed una fine, e non attendono altro che essere scoperte e raccontate.

Ed è qui che i nostri personaggi seguiranno il filo che il fato ha tessuto per loro, senza però perdere di vista se stessi, il monito che la Morgenstern lancia fra le righe è che ognuno è artefice del proprio destino, ci vuole solo il coraggio necessario a far avvenire il cambiamento che è il fulcro di ogni storia. Un messaggio di speranza davvero bellissimo che ognuno di noi vorrebbe sentire all'infinito, infondo a chi non è mai capitato di pensare di essere sulla strada sbagliata più di una volta nella sua vita?
Proprio questo può essere considerato il punto forte di questo romanzo, ci si sente talmente in sintonia con le vicende narrate, da scoprire nel libro un pezzo che parli di se o, ancora meglio, si ha la sensazione che il libro stia parlando direttamente al lettore. Questo grazie alla narrazione in prima persona ed anche al fatto che i personaggi sono appena sbozzati, in modo da rendere molto più semplice l'immedesimazione in questi ultimi.

Un altro messaggio molto bello che l'autrice fa passare, è che una storia può trovare qualsiasi mezzo per essere raccontata, ho apprezzato moltissimo la mescolanza di vecchio e nuovo, un libro può essere il supporto adatto alla trasmissione di un racconto tanto quanto possono esserlo i videogiochi, e in effetti durante la lettura si ha la sensazione di stare giocando un gioco di ruolo costruito da quest.

Se proprio si deve trovare un difetto a questo libro, è sicuramente il fatto che in alcune parti, soprattutto verso la fine, è davvero molto prolisso, come se l'autrice non avesse mai voluto smettere in alcun modo di raccontare storie e di ampliarne il significato collocandole nella trama. Inoltre spesso si ha un senso di dispersione, anche perchè non tutti i racconti trovano subito la loro collocazione nella trama, e spesso per alcuni capita di smarrire i dettagli importanti, passando avanti senza capire esattamente come collegarli a tutti gli altri. Per questo motivo, è importante farne una rilettura che serve sicuramente ad appropriarsi di tutti quei dettagli che non conoscendo esattamente l'evoluzione delle vicende, si perdono inevitabilmente, data la ricchezza e la vastità dei contenuti offerti.

Con oggi si conclude, questo bellissimo evento organizzato da me Francesca de La biblioteca di Zosma, Giorgia di Love Reading and more e Ylenia di Cronache di lettrici accanite, in collaborazione con la Fazi che ringrazio per averci dato questa possibilità.

Il mare senza stelle é un libro complesso e sognante, ognuna di noi ha carpito e fatto suo qualcosa, di questa incredibile storia.
Siamo passati attraverso le porte che Caterina ci ha mostrato e studiato la simbologia insieme a Francesca. Abbiamo scovato i riferimenti mitologici grazie a Michela. Federica ci ha guidati alla scoperta del famigerato Mare senza stelle, e Concetta ci ha parlato dei personaggi che lo hanno solcato. Abbiamo affrontato il tema della resurrezione grazie a Patrizia, e parlato di amore ed oscurità insieme a Ylenia e Miriam.
Non sono mancate le recensioni puntualissime di Giorgia, Beatrice, Gaia, Barbara, AlekTania ed Eleonora, che mi hanno messo una gran voglia di acquistare (ancora ed ancora) questo libro davvero interessante.

A tutte le persone che ho citato fin ora va il mio più sentito ringraziamento, siete stati tutti fantastici senza di voi tutto questo non sarebbe stato così bello e divertente, mi porto a casa questa esperienza da organizzatrice ed un pezzetto che ognuno di voi mi ha donato con le sue parole.


sabato 25 luglio 2020

Recensione Il portale degli Obelischi N. K. Jemisin




Il portale degli Obelischi
Autore: N. K. Jemisin
Traduttore: Alba Mantovani
Casa Editrice: Mondadori
Prezzo: 14,25 euro 
Genere: Fantascienza
Vol. 1 di 3
Pagine: 490
Acquista su Amazon cliccando qui



Ciao Lettori!

Oggi torniamo a parlare della trilogia della terra spezzata e di N.K. Jemisin, in particolare del secondo volume Il portale degli Obelischi, uscito a Maggio per la Mondadori.
Se avete letto la recensione de La Quinta Stagione (e se non lo avete fatto potete recuperarla qui), saprete che è stato un libro che mi ha conquistata per diversi motivi.
Purtroppo non posso confermare la mia opinione sul secondo capitolo di questa saga, che ahimè, ho trovato davvero sottotono rispetto al primo.

Vi lascio una brevissima sinossi, per coloro i quali si erano già addentrati nella lettura del primo volume e hanno bisogno di un recap. Sconsiglio la lettura della trama a chi, invece, desidera leggere la saga. Potete scrollare un pò in giù e passare subito al commento che sarà senza spoiler.

La Stagione della fine si fa sempre più buia, mentre la civiltà sprofonda in una notte senza termine. Essun ha trovato un luogo dove rifugiarsi, ma soprattutto ha trovato Alabaster, sorprendentemente ancora vivo; ha inoltre scoperto che è stato lui, ormai in procinto di trasformarsi in pietra, a provocare la frattura nel continente e a scatenare una Stagione che forse non terminerà mai. E ora Alabaster ha una richiesta da farle: deve usare il suo potere per chiamare un obelisco. Agendo così, però, segnerà per sempre il destino del continente Immoto. Nel frattempo, molto lontano, anche Nassun, la figlia perduta di Essun, è forse approdata in un luogo dove sentirsi a casa, dove coltivare la sua straordinaria dote di orogenia, per diventare sempre più potente. Ma anche Nassun dovrà compiere scelte decisive, in grado di mutare il futuro del mondo intero.


Credits: Gallifreievermore
Lo stile della Jemisin ne Il portale degli Obelischi è rimasto praticamente invariato, bellissimo certamente come suo solito, ma è sicuramente stato molto meno coinvolgente in quanto l'evoluzione della trama, non ha consentito di applicare grandi espedienti narrativi ad effetto, di cui lei è davvero maestra.

La trama si dipana lentamente, si ritrovano i personaggi che avevamo lasciato nel primo capitolo di questa saga e molte figure iniziano ad essere delineate meglio. Si inizia a comprendere bene chi siano i custodi e come nasca il loro potere per esempio, ed il point of view cambia. Si alternano capitoli dedicati a Essun con capitoli dedicati a Nassun due figure che non spiccano molto e rendono il romanzo statico.

Essun dopo tanto combattere e rinconrrere la figlia dispersa, fa prevalere l'istinto di sopravvivenza su quello materno, e si ferma a Castrima, una città sotterranea, all'interno della quale si ambienteranno la maggior parte delle sue vicende, di cui le uniche davvero interessanti saranno i flashback dei ricordi della sua esperienza al Fulcro che si mescola a quella di Tonkee, altro personaggio intrigante che è stato un po' approfondito in questo volume, ma non abbastanza.
E' manifesta la volontà dell'autrice di creare personaggi che siano umani, che sbaglino e che attraverso l'errore riescano comunque a creare un momento di crescita, ma con Essun è visibile solo una involuzione, in quanto compie azioni non sense, controcorrente rispetto alla caratterizzazione che ne aveva dato nel capitolo della saga precedente.

Le vicende di Nassun, invece, sono quelle che danno un po' di twist alla storia, con lei viene introdotto il tema del viaggio come momento topico per il cambiamento in cui si vede il suo passaggio dall'infanzia all'adolescenza. Mette da parte il suo amore incondizionato di bambina nei confronti del padre ed impara a sfruttarlo per sopravvivere, ha un moto di ribellione anche nei confronti degli insegnamenti della madre,  non vedendoli più come un modo per proteggerla, ma come una crudele coercizione.

Sullo sfondo delle loro vicende, infine, aleggia un monito che la Jemisin lancia fra le righe ed è che le catastrofi, quando si abbattono, colpiscono tutti indistintamente, sia le vittime che i carnefici.

Anche le tematiche restano pressoché le stesse, compresa quella relativa alle discriminazioni sociali, in questo caso i riferimenti sono mirati al tema della diversità. Nassun vive il disagio di dover negare la sua condizione di orogena, che il padre vuole a tutti i costi "curare" e per la quale è costretta a subire violenze psicologiche e fisiche. Il suo percorso rappresenta una vera e propria scoperta di sé e dell'affermazione della propria natura, un messaggio forte e disperato che arriva al lettore e infonde speranza e conforto, a ognuno di noi è concesso di essere come vogliamo, basta solo avere il coraggio e la perseveranza di affermarsi nel mondo esattamente per come desideriamo essere e non per come gli altri ci vogliono far apparire.

 Nel complesso parliamo comunque di un libro di alto livello, che sicuramente si fa leggere molto più facilmente rispetto a La Quinta Stagione, poiché l'ambientazione ed il contesto sono sicuramente più familiari, anche se le aspettative vengono un po' deluse, perché comunque la trama è sempre molto fumosa. Mentre ci si sarebbe aspettati qualche chiarimento in più, altra carne viene messa a cuocere.
Aspetteremo dunque con trepidazione il terzo volume di questa trilogia interessantissima per vedere se la conclusione sarà degna del suo inizio.

Ringrazio Beatrice e Yelena per aver organizzato l'evento in collaborazione con Mondadori, vi lascio il banner in modo che possiate dare un'occhiata anche agli altri articoli che sono usciti nei giorni trascorsi sempre riguardo a questo chiacchieratissimo titolo.


venerdì 17 luglio 2020

Blog Tour: 10 motivi per leggere La quinta stagione di N.K. Jemisin



Ciao Lettori,

oggi ho l'onore di concludere questo bellissimo blogtour organizzato da Beatrice e Yelena in collaborazione con Mondadori.

Vi elencherò 10 buoni motivi per leggere La quinta stagione di N. K. Jemisin, nel caso in cui la mia recensione appassionata non fosse bastata a convincervi, se non l'avete ancora letta potete trovare il link cliccando qui.

Inoltre di seguito trovate la locandina dell'evento contenente gli appuntamenti con gli altri blogger che insieme a me hanno iniziato questo viaggio straordinario:


Ma adesso passiamo alle motivazioni che mi spingono a consigliarvi questo gioiello della letteratura fantastica:


1

La quinta stagione è qualcosa unico nel suo genere, innovativo sotto moltissimi punti di vista. Non è certamente una lettura semplice che necessita di pazienza e concentrazione, ma regalerà immense gioie a chiunque avrà la costanza di arrivare alla fine. 

2

La suspance non è mai troppa! La Jemisin è stata in grado di creare una trama molto intrigata che permetterà al lettore di scoprire poco per volta tutti gli elementi che la compongono. Non c'è neppure una pagina inutile o che non invogli a scoprire subito cosa accade dopo. Leggere questo libro è come mangiare delle ciliegie, una pagina tira l'altra.

3

L'ambientazione è un altro elemento che mi ha lasciata davvero a bocca aperta, non avevo mai letto nulla di simile, ma soprattutto qualcosa di così specifico e complesso. Si vede che dietro questo worldbilding c'è una forte conoscenza di elementi geologia e vulcanologia, per le quali non basta fare ricerche approfondite.

4

Il sistema magico è un'aspetto particolarissimo e mai visto, molto realistico, se così si può definire, nel senso che se qualcuno venisse a dirmi che l'orogenia esiste, non faticherei a crederlo.
In questo caso è un organo posto alla base del tronco encefalico a fornire il quid in più che serve agli orogeni per utilizzare il loro potere.
L'orogenia riesce a governare qualsiasi aspetto della terra, che forse è uno degli elementi meno sfruttati, quando si parla di magia elementare, e la Jemisin lo fa in maniera davvero egregia.
Bello anche il fatto che in questo libro la magia si affianchi alla tecnologia, non è esattamente un concetto innovativo ma sicuramente è qualcosa che affascina sempre.

5

La costruzione di una protagonista diversa e fuori dagli schemi: penso di essere stata attratta da Essun inizialmente perchè è una madre, e così poche eroine fantasy lo sono. Oltretutto l'ha resa davvero molto realistia. Ha delle nevrosi e molti difetti, fa grandi errori, ma soprattutto sorprende. Quando Essun è combattuta circa le decisioni da prendere, è del tutto imprevedibile quale strada sceglierà, questo perchè è un personaggio che si avvicina moltissimo alle persone reali, si comporta esattamente come mi comporterei io se mi trovassi a vivere le sue stesse avventure. 



6

Per restare in tema personaggi, anche quelli secondari hanno comunque ruoli di spicco all'interno della storia, e nulla viene lasciato al caso. La Jemisin fa delle accuratissime caratterizzazioni di ognuno di loro, è difficile inquadrare le loro azioni nel contesto, ma di certo l'analisi psicologica è sempre molto ben approfondita.

7

I temi trattati non sono di certo banali o scontati: ritroviamo infatti problematiche inerenti al surriscaldamento globale, si parla di razzismo, di affermazione dei diritti personali e di minoranze etniche, fino a sfiorare anche le tematiche di genere e la pedofilia.

8

La quinta stagione è un libro crudo, non perchè vi siano scene particolarmente sanguinolente, ma perchè spesso sbatte in faccia delle situazioni che sono davvero raccapriccianti, e che spingono a ragionare sul fatto che non sono poi troppo distanti, da quelle che viviamo noi nel mondo reale, scatenando nel lettore un momento di riflessione.

9

Lo stile della Jemisin è davvero stupendo, e la traduzione altrettanto ben fatta ha vinto ben 3 premi Hugo, cosa c'è da aggiungere? 

10

Se tutte le motivazioni precedenti non fossero bastate, leggetelo anche solo per la qualità di questo scritto, cosa non sempre è scontata quando parliamo del genere fantascientifico. Gli amati degli espedienti narrativi ne apprezzeranno sicuramente ogni parola.


Per il momento è tutto, vi dò appuntamento alla prossima settimana, durante la quale scriverò anche la recensione del Il portale degli Obelischi, che è il secondo volume di questa trilogia.
A presto!




martedì 14 luglio 2020

Recensione La quinta stagione N. K. Jemisin





La quinta stagione
Autore: N. K. Jemisin
Traduttore: Alba Mantovani
Casa Editrice: Mondadori
Prezzo: 14,25 euro 
Genere: Fantascienza
Vol. 1 di 3
Pagine: 490
Acquista su amazon cliccando qui



Ciao Lettori!

La quinta stagione di N. K. Jemisin rientrerà quasi certamente fra i miei libri preferiti di questo 2020.
I motivi sono parecchi, primo fra tutti, è indubbiamente lo stile dell'autrice che mi ha catturata sin dalla prima pagina. Questo non è un libro per tutti, è molto complesso sia dal punto di vista del worldbilding, sia per la caratterizzazione dei personaggi ma anche per la storia in sè, in cui si è catapultati sin da subito, senza avere il tempo di capire bene cosa stia succedendo, si sprofonda fra i termini nuovi che il glossario alla fine del testo, aiuterà moltissimo a comprendere. E' una storia che lascia senza fiato, pagina dopo pagina si fa divorare inesorabilmente, è ricco di colpi di scena e la penna della Jemisin sa essere anche molto cruda in determinati momenti, ma questo secondo me aggiunge il famoso fattore x che fa pensare di aver letto un'opera bellissima.

Questo è il primo libro di una trilogia della quale qui in italia grazie alla Mondadori, sono già arrivati i primi due capitoli, e del secondo parleremo la prossima settimana, per cui stay tuned!

Ora vi lascio la trama in modo che possiate farvi un'idea:

È iniziata la stagione della fine. Con un’enorme frattura che percorre l’Immoto, l’unico continente del pianeta, da parte a parte, una faglia che sputa tanta cenere da oscurare il cielo per anni. O secoli. Comincia con la morte, con un figlio assassinato e una figlia scomparsa. Comincia con il tradimento e con ferite a lungo sopite che tornano a pulsare.

L’Immoto è da sempre abituato alle catastrofi, alle terribili Quinte Stagioni che ne sconquassano periodicamente le viscere provocando sismi e sconvolgimenti climatici. Quelle Stagioni che gli orogeni sono in grado di prevedere, controllare, provocare. Per questo sono temuti e odiati più della lunga e fredda notte; per questo vengono perseguitati, nascosti, uccisi; o, se sono fortunati, sono presi fin da piccoli e messi sotto la tutela di un Custode, nel Fulcro, e costretti a usare il loro potere per il bene del mondo.

È in questa terra spezzata che si trovano a vivere Damaya, Essun e Syenite, tre orogene legate da un unico destino.

Come anticipato, il worldbilding è davvero complesso, come deducibile anche dalla trama, il tutto si ambienta in questo mondo il cui unico continente è l'Immoto, le quattro stagioni si alternano regolarmente, ma ne esiste anche una quinta che è il prodotto di vari eventi geologici che sono in grado di distruggere il continente, e solo coloro che saranno ben equipaggiati ed istruiti, potranno sopravvivere e ricostruire tutto ciò che è andato distrutto.


Inverno, primavera, estate, autunno; la quinta è la morte, e di tutti decide la sorte.
ANTICO PROVERBIO. [cit.]


Gli abitanti dell'Immoto sono tutti raccolti in COM, per appartenervi ogni persona deve adempiere al suo dovere, e rientrare nella propria casta d'uso, una sorta di struttura sovrafamiliare, in cui vengono raccolti per maestranze. Per aiutare le COM a sopravvivere, esiste il Fulcro, un'organizzazione di persone, chiamati orogeni, in grado di manipolare la terra e di gestire qualsiasi evento geologico grazie al loro potere. Questi ultimi, sono molto temuti e considerati al pari delle bestie perchè, anche se sono utili, sono in grado di scatenare una quinta stagione per la forza del loro potere, che è solo grazie al Fulcro che riescono ad addestrare e domare. Altre figure emblematiche sono i custodi, gli unici in grado di inibire ed annullare i poteri degli orogeni, il loro scopo è appunto quello di controllare che il loro potere venga usato solo per aiutare e mai per distruggere.
Nella costruzione dell'ambientazione, è intuibile l'attenzione che l'autrice ha verso il problema dei cambiamenti climatici, in questo libro vengono spiegati i problemi generati dal surriscaldamento globale, che inseriti in questo contesto sembrano delle iperboli, mentre invece non lo sono.
E' molto complicato stabilire l'epoca in cui è ambientato il romanzo, gli spostamenti avvengono ancora con i cavalli, i carri o a piedi, addirittura su navi di legno, ed utilizzano armi rudimentali quali archi frecce, spade e coltelli, però hanno oggetti in plastica e corrente elettrica e tutti i confort domestici dei nostri giorni. Ed immagino sia proprio questa incongruenza a creare un pò di difficoltà al lettore, ma non solo.

Art by Joshua Mays
Lo stile della Jemisin è davvero molto particolare in quanto è sempre in divenire, non si sofferma quasi mai sulle digressioni volte a dare spiegazioni, le informazioni arrivano poco alla volta e il lettore le mette insieme così come farebbe se fosse il protagonista della storia.
Inizia il romanzo in medias res, l'effetto è quello di una secchiata di acqua gelida, le prime cinquanta pagine mandano in confusione, ma la sua scrittura incalzante non concede altra possibilità che non sia divorare le sue parole una dopo l'altra, spinti dalla voglia di comprendere meglio cosa stia accadendo.
Inoltre quello che sconvolge più di tutto è la destrezza e la padronanza nell'utilizzo della consecutio temporum che varia da capitolo a capitolo e da personaggio in personaggio, per la resa della quale è necessario fare tanto di chapeau alla traduttrice Alba Mantovani, sicuramente fra le più esperte che io abbia letto, il cui lavoro è stato davvero encomiabile. Questo perchè la Jemisin non si è di certo risparmiata nel coniare un linguaggio vero e proprio adattato alla sua storia, per il quale ha preso molta ispirazione dalla geologia, di cui denota un'ottima conoscenza, e che la Mantovani ha saputo rendere in Italiano in maniera magistrale. La terminologia da lei scelta, non stona affatto con il contesto. Il linguaggio usato è davvero molto rock'n'roll, ma attraverso di esso, riesce a rendere la caratterizzazione dei personaggi molto più concreta.

Infatti come per l'ambientazione, non si lancia in descrizioni minuziose dei suoi protagonisti, bensì le palesa poco per volta, facendoli scoprire attraverso gli occhi degli altri personaggi che peregrinano nella storia, oppure tramite astutissimi escamotage linguistici, con i quali spadroneggia incontrastata.
Essun, Damaya e Syenite, sono tre donne forti ma umane, non si trovano tracce di cavalieri senza paura e senza macchia, sbagliano, hanno paura, e sono caratterizzate così bene che il lettore empatizza con qualsiasi scelta, giusta o sbagliata, che loro intraprendono.

Attraverso di esse e la loro storia, traspare sicuramente l'impegno che la Jemisin, fiera donna afroamericana,  profonde nell'attivismo politico per la difesa dei diritti e dell'uguaglianza razziale. Questo romanzo, infatti, è tutto incentrato su "quanti devono combattere per ottenere quel rispetto che agli altri è garantito" cit. Le nostre tre protagoniste, infatti, sono impegnate a lottare contro chi le vuole schiave, affermando la loro forza ribellandosi e prendendo la propria vita in mano lottando fortemente per avere diritto di scelta, e di affermazione, cose che per altri invece risultano scontate. Anche la controparte maschile è ben studiata ed interessante, fortemente umanizzata e sicuramente non manchevole rispetto a quella femminile. In questo libro non esiste disparità di genere, neppure sulle oppressioni sociali, che colpiscono indistintamente sia gli uomini che le donne, ma su questo è difficile aggiungere altro senza dover fare spoiler.

In conclusione, vorrei semplicemente dire che se la trilogia della terra spezzata ha vinto ben 3 premi Hugo consecutivi dal 2016 al 2018 come Miglior romanzo, un motivo c'è e potrete scoprirlo soltanto facendovi trascinare da questa bellissima esperienza di lettura che consiglio a chiunque voglia leggere qualcosa di davvero bello ed impegnativo sia per uno stile bello impeccabile e travolgente, che per una storia davvero appassionante.

Ringrazio Beatrice e Yelena per avermi dato la possibilità di leggere questo libro per questo evento in collaborazione con Mondadori per il quale nei prossimi giorni pubblicheranno anche altri bravissimi blogger, vi lascio di seguito le loro date, e io vi do appuntamento alla prossima!







giovedì 9 luglio 2020

Recensione Crescent City Sarah J. Maas







Crescent City -  La casa di Terra e Sangue
Autore: Sarah J Maas
Traduzione: Vanessa Valentinuzzi
Casa Editrice: Mondadori
Prezzo:19,90
Pagine: 708
Vol. 1 di 3


Ciao Lettori!

Oggi parleremo di Crescent City, il primo libro della nuova trilogia di Sarah J Maas che ho avuto l'opportunità di leggere in anteprima grazie all'evento organizzato da Beatrice Coviello alias https://eynyspaolinibook.blogspot.com/  e Yelena Zerulo alias https://lalibreriadiyely.blogspot.com in collaborazione con Mondadori.

Iniziamo col dire che l'approccio alla lettura di questo libro è importante: aspettarsi qualcosa di strutturato, con delle tematiche importanti o argomenti di spicco è sicuramente fuori luogo. Questa è una lettura da svago, con una grande dose di trash adatta ad un pubblico adulto, ottima per intermezzare letture più corpose. E' sconsigliabile alle persone sensibili a temi quali: femminismo, pari opportunità o, più ampiamente, alle tematiche di genere, perchè purtroppo la Maas non è certamente portatrice di esempi positivi, in quanto questo libro è ricco di elementi disturbanti sotto questo punto di vista.

Di seguito trovate la trama in modo che possiate farvi un'idea di quello di cui andremo a parlare successivamente:

Ventitré anni, mezza Fae e mezza umana, Bryce Quinlan ha una vita perfetta: di giorno lavora in una galleria d’arte e di notte passa da una festa all’altra, senza problemi e senza preoccupazioni. Quando però una brutale strage scuote profondamente Crescent City, la città in cui vive, e Bryce perde una persona a lei molto cara, il suo mondo crolla in mille pezzi lasciandola disperata, ferita e molto sola. Adesso non cerca più il divertimento, ma un oblio in grado di farle dimenticare i terribili fatti che hanno cambiato la sua vita per sempre. Due anni dopo l’imputato è finalmente dietro le sbarre ma, tutt’a un tratto, i crimini ricominciano e Bryce è decisa a fare tutto il possibile per vendicare quelle morti. Ad affiancarla nelle indagini arriva Hunt Athalar, un famoso angelo caduto, prigioniero degli arcangeli che lui stesso aveva tentato di detronizzare. Le sue grandi capacità e la sua forza incredibile sono utilizzate all’unico scopo di eliminare i nemici del suo capo. Quando però si scatena il caos in città, Hunt riceve una proposta irrinunciabile: aiutare Bryce a trovare l’assassino e riconquistare, in cambio, la sua libertà.
Quando Bryce e Hunt cominciano a scavare in profondità nel ventre di Crescent City, scoprono un potere terrificante e oscuro che minaccia tutto e tutti, e vengono travolti da una passione irrefrenabile, che potrebbe renderli entrambi liberi, se solo lo volessero.

Fonte: Janae Pinterest
Crescent City si colloca sicuramente nella categoria Urban Fantasy, tutto si ambienta all'interno della città di Lunathion, polietnica, ricca di storia e di divertimenti di ogni tipo: locali alla moda, droga  ed un' amministrazione corrotta, fanno da sfondo alle vicende dei protagonisti.
Ci si ritrova a leggere di un governo totalitario e crudele, in cui la schiavitù è ben lungi dall'essere abolita, il tutto calato all'interno di una struttura sociale molto complessa, composta da quattro Case principali nelle quali vengono raggruppate le varie razze per elemento di appartenenza, nello specifico: terra, acqua, aria e ombre.
A capo delle Case troviamo 4 regnanti, che a loro volta sono sotto il controllo di un Governatore che a sua volta è sotto il comando di 7 antichissimi Angeli che al mercato mio padre comprò...
Le informazioni inerenti al worldbilding che la Maas dissemina tra le pagine, sono davvero molto frammentate ed inizialmente confondono il lettore sul ruolo preciso che ognuna di queste figure occupa nel contesto che descrive.

Senza dubbio non gioca a favore della chiarezza la sua scrittura maldestra, che sembra non sia stata soggetta ad un editing attento in quanto spesso ci sono frasi sconnesse, periodi completamente decontestualizzati e descrizioni che non coincidono (clamoroso un punto in cui viene descritto minuziosamente il vestito della protagonista, che neppure due righe dopo, si trova ad estrarre il cellulare dalla tasca dei jeans!). Inoltre quando non è chiaramente reso noto il soggetto della frase, si fa non poca fatica a capire di chi sia il point of view di cui si sta leggendo, e il più delle volte conviene procedere per capire bene le informazioni, piuttosto che ritornare su ciò che si è già letto.
A completare un quadro sufficientemente disastroso dal punto di vista stilistico, si aggiunge la scelta di un linguaggio estremamente scurrile. Probabilmente l'intenzione era quella di rendere più realistici i dialoghi ma, sfortunatamente, si è fatta prendere troppo la mano rendendoli spesso elemento disturbante anzicchè goliardico, soprattutto perchè si tratta quasi sempre di uscite a sfondo sessuale spesso molto offensive e sessiste, dove anche l'utilizzo di un rossetto rosso da parte di una donna assume un significato deplorevole, in quanto associato alla fellatio.

Anche i personaggi risultano essere estremamente stereotipati, tutti i protagonisti di sesso maschile sono belli in modo assurdo e sembra acquisiscano valore solo perchè posseggono muscoli da paura o visi perfetti (Derek Zoolander sei tu?), sono tutti potenti guerrieri letali, ma chi salverà le sorti di tutti loro? La protagonista principale (ovviamente) bellissima (anche lei), sottoposta alla sorveglianza costante dei sicari più abili perchè indifesa e senza poteri. Alla fine però, proprio lei, subisce un overpower e diventa all'improvviso la più abile combattente, che fa sfigurare tutti gli altri, riuscendo dove molti hanno fallito, diventando la versione femminile di Rambo l'immortale.

Pertanto, avendo personaggi così poco particolari, anche la trama si sviluppa lentamente, non mancano di certo le incongruenze, qualche colpo di scena c'è ma non è poì così eclatante, tutto si concretizza nelle ultime 200 pagine, mentre le precedenti 500 si focalizzano molto di più nell'approfondire la ship, immancabile, stucchevole e scontata. Poche invece le scene di sesso per cui la Maas è molto famosa.

In conclusione è difficile scegliere un target al quale consigliare questo libro: non è ben scritto, non è interessante, poco coinvolgente, pressochè scontato. E' difficile trovare anche un solo lato positivo,
però devo dire che se si intraprende questa lettura seppellendo lo spirito critico in una cassa piombata sotto almeno 3 metri di terra, diventa anche divertente in quanto alcune situazioni sono talmente tanto trash da sfociare nel ridicolo. Quella fra tutte che mi ha fatto ridere di più, è stata una scena in cui i protagonisti erano immersi in un momento di intimità:

[...] "Che Urd mi protegga" pensò. Gli afferrò il ca**o, provocandogli un verso di piacere. <<Sia lodato il ca**o>> sussurrò lui contro il collo di lei, provocandole una risata. [...]
 Un altro punto a favore di Crescent City è dato dal fatto che questo volume, è quasi autoconclusivo, il finale lascia sicuramente spazio a dei seguiti, ma è molto esaustivo, per cui potrebbe essere ideale per chi volesse cimentarsi per la prima volta con questa autrice molto discussa.

In ogni caso vi invito a leggere le recensioni delle mie colleghe d'evento che usciranno nei prossimi giorni, così da potervi fare un'idea più completa, di seguito vi lascio la locandina con le date e i blog: