mercoledì 25 novembre 2020

La vita invisibile di Addie LaRue di Victoria Schwab



    Editore: Mondadori
Genere: Fantasy/Romance
Pagine: 492
Copertina: Rigida
Prezzo: 24,00 euro



Ciao lettori,
ebbene si, è arrivato finalmente anche per me il tempo di parlarvi del libro più atteso, nonchè più pubblicizzato della fine di questo 2020 (almeno fin ora).

Tutti lo acclamano, tutti lo vogliono, tutti lo adorano io, purtroppo, non sono di questa opinione.
Perciò sedetevi amici, possibilmente su una seduta che vi impedisca il ribaltamento, e prendetevi una tazza di thè poichè l'argomento sarà lungo ed impervio.

Per i pochi che ancora non conoscono la trama del libro, ve la lascio qui di seguito:

E se potessi vivere per sempre, ma della tua vita non rimanesse traccia perché nessuna delle persone che incontri può ricordarsi di te?

«Non pregare mai gli dèi che sono in ascolto dopo il tramonto.»

Nel 1714, Adeline LaRue incontra uno sconosciuto e commette un terribile errore: sceglie l'immortalità senza rendersi conto che si sta condannando alla solitudine eterna. Tre secoli di storia, di storie, di amore, di arte, di guerra, di dolore, della solennità dei grandi momenti e della magia di quelli piccoli. Tre secoli per scegliere, anno dopo anno, di tenersi stretta la propria anima. Fino a quando, in una piccola libreria, Addie trova qualcuno che ricorda il suo nome.

Dunque, partirei dalle note positive che ho avuto il piacere di riscontrare in questo romanzo. Non sono moltissime ahimè!
Rispetto ad altri scritti della Schwab, qui c'è un bel balzo in avanti sia relativamente alla caratterizzazione dei personaggi, che è davvero molto curata, che nello stile.

La sua bravura è stata quella di riuscire a modellare dei prototipi di persona nei quali è molto semplice immedesimarsi. Nelle innumerevoli vicende di Addie, Henry e Luc sarà semplice per il lettore trovare una situazione che gli si adatti a pennello, questo perchè sono personaggi estremamente umanizzati, portati più a cadere nell'errore che ad eccedere nei virtuosismi. Lo stesso Oscuro, è una divinità imperfetta, resa quasi umana, benchè comunque sia estremamente sadico e malvagio.

Per quanto concerne lo stile, mi è piaciuto perchè l'ho trovato piacevole e scorrevole, con frasi ad effetto e molto poetiche dalle quali, sono certa, verranno tratte una marea di citazioni.
Interessantissima anche la scelta delle tematiche, che sfortunatamente però passano in secondo piano rispetto alla love story che, prepotente, prende il controllo indiscusso della storia.

Anche l'accuratezza del contesto storico mi ha stupita, si vede che la Schwab ha fatto molte ricerche sui capi d'abbigliamento utilizzati nelle varie epoche vissute da Addie, sulla condizione sociale dei paesi in cui ha viaggiato, ma soprattutto sullo sviluppo artistico.

E diciamo che con le note positive abbiamo finito...lo so...stavate aspettando di leggere quelle negative, perchè la parte divertente delle recensioni è sempre quella e vi prometto che non vi deluderò!

Dunque direi di partire dalla peculiarità più grande di questo romanzo e che mi ha fatto venire i crampi allo stomaco durante la lettura: la prolissità.

Davvero...non era necessario cara Victoria, che tu ti soffermassi a parlarci di tutti, ma proprio tutti, TUTTI gli aneddoti della vita di Addie, anche quelli più insignificanti, per rimarcare la gravità, il dolore e la condizione di disagio che comporta la sua maledizione. Non ci interessa davvero sapere con quanti e quali uomini e donne Addie è andata a letto nei suoi 323 anni di vita, o quanti e quali vestiti abbia rubato e come, o che film Henry ha visto durante la sera di Halloween del 2014 e come sono stati scelti. Ok la cura dell'evoluzione del personaggio, ma non ti sembra un tantinello eccessivo?

O almeno, santo cielo, non farti spoiler da sola, mettendo alla fine di ogni capitolo un'anticipazione di quello che troveremo nei successivi. Questa è una delle abilità che proprio non sei riuscita ad abbandonare, che appesantisce tanto la lettura sufficientemente infarcita di pagine e pagine davvero inutili. Ma il tuo editor, esattamente, che problemi ha con la sintesi? Questo libro poteva benissimamente risolversi in 300 pagine e risultare molto più fruibile. Less is more è una formula che, ti assicuro, non funziona solo con il trucco o con l'arredamento.

Altra cosa che proprio non sono riuscita a digerire, è stato il voler stereotipare a tutti i costi una bella ambientazione, New York, che ha da offrire davvero moltissimi spunti. Anche i personaggi di contorno, che appunto contribuiscono all'arricchimento del world bilding, in questo caso sono sempre i soliti che si trovano in tutte le storie che hanno come sfondo la grande Mela: l'attore-ballerino-cantante che ha talento e vuole sfondare a broadway, la ballerina bionda con gli occhi azzurri bellissima e talentuosa, la donna di colore anch'essa dall'aspetto stupendo che studia per affermarsi, tutte cose già viste e sfruttate.

C'era un ottimo potenziale in questa storia, al quale avrebbe potuto attingere per rinfrescarla, ma l'autrice ne approfitta solo sul finale che chiude tutte le vicende in un modo davvero eclatante, e per me un pò destabilizzante, poichè fa cadere dal piedistallo uno dei personaggi più belli della storia.

Dunque in conclusione, mi sento di dire che questo romanzo non può assolutamente essere annoverato fra i migliori del 2020 accanto a libri del calibro de Il mare senza stelle o La Nona Casa, solo per citarne un paio.
Inoltre se cercate una lettura fantasy, bhè questa non lo è di certo, è più un romance con una sfumatura esoterica che vira all'elemento fantastico, pertanto io ve lo consiglio solo se avete davvero tanto tempo da investire.

Ringrazio comunque Alessandra di RaggyWords per aver organizzato l'evento, e la Mondadori, per avermi dato la possibilità di leggere in anteprima questo romanzo.
Vi lascio come sempre la locandina con le altri blogger che vi hanno parlato di questo libro, per avere anche altri opinioni che non siano tanto negative quanto la mia.









3 commenti:

  1. Ne ho sentito parlare abbastanza male quindi credo proprio che non lo leggerò anche se la tua recensione mi ha comunque incuriosita. Comunque è vero, le recensioni negative sono sempre le più stuzzicanti.

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  2. Niente, non penso che leggerò questo libro, almeno non nel breve periodo

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  3. Ciao, io non conosco questo libro e nemmeno mi ispira purtroppo.
    Mi sono unita ai lettori fissi, se ti va, ti aspetto da me
    Buona serata, ale

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