"O brave new world, that has such people in't" diceva Miranda in un passo della Tempesta di Shakespeare dal quale Huxley ha tratto e reso in maniera ironica, il titolo di uno delle sue opere più famose: Il mondo nuovo o, in originale, Brave new world.
Ed è proprio di quest'ultimo che vi parlerò oggi in quanto è uscita ieri, per Mondadori, una bellissima edizione illustrata da Giuseppe Palumbo (il quale, per chi non lo sapesse, cura anche Diabolik), che comprende sia Il mondo nuovo che Ritorno al mondo nuovo, un saggio scritto sempre da Huxley, nel quale riprende i vari temi presenti nel suo romanzo e li rivisita alla luce degli avanzamenti in campo tecnico e scientifico, che si sono avvicendati nell'arco di tempo che intercorre tra la scrittura dei due testi.
Qui sopra trovate la copertina (stupenda!!!) e qualche informazione basilare, mentre di seguito vi lascio la trama:
Scritto nel 1932, "Il mondo nuovo" (qui accompagnato dal testo del 1958 "Ritorno al mondo nuovo") è ambientato in un immaginario stato totalitario del futuro, nel quale ogni aspetto della vita viene pianificato in nome del razionalismo produttivistico e tutto è sacrificabile a un malinteso mito del progresso. I cittadini di questa società non sono oppressi da fame, guerra, malattie e possono accedere liberamente a ogni piacere materiale. In cambio del benessere fisico, però, devono rinunciare a ogni emozione, a ogni sentimento, a ogni manifestazione della propria individualità. Produrre, consumare. E soprattutto, non amare. Un romanzo visionario, dall'inesausta forza profetica, sul destino dell'umanità. E sulla forza di cambiarlo.
Foto di Adrian Goh |
L'ambientazione è davvero unica e particolare, Huxley si sofferma davvero poco sulle descrizioni ambientali, ci fornisce lo stretto necessario a comprendere che ci troviamo in un futuro non troppo remoto, nel quale la tecnologia ha preso il sopravvento, ed è diventata uno strumento nelle mani dell'uomo per la manipolazione della società.
Huxley infatti ci descrive un mondo utopico nel quale gli esseri umani non sono più vivipari, in quanto vengono coltivati in vitro, e attraverso l'eugenetica, il sesso e la classe di appartenenza dell'individuo che verrà creato, vengono stabilite in anticipo.
La società, sulla quale Huxley si sofferma molto, è divisa in caste: gli esseri umani che hanno subito un processo di gestazione in vitro che non gli ha consentito lo sviluppo di capacità fisiche ed intellettuali, appartengono alle classi gamma ed epsilon, e vengono sfruttati per l'esecuzione dei lavori più beceri. Mentre invece gli esseri umani che hanno subito il trattamento "completo" ossia i beta, sono la borghesia, a loro vengono assegnati lavori mediamente elevati e sono, per così dire, liberi di divertirsi e di vivere la propria vita, così come gli Alfa e gli Alfa Plus ai quali vengono assegnati solo ruoli prestigiosi, essendo stati creati con un cervello che possa superare le aspettative in termini di intelligenza.
Tutte le caste subiscono un processo di condizionamento mentale, fin dalla primissima infanzia, che li costringe a vivere la propria condizione senza mai sollevare obiezioni e prendendo per normale, ciò che invece ai giorni nostri risulterebbe abominevole.
In tale contesto, le donne non partoriscono più e possono amare tutti gli uomini che vogliono, il concetto di famiglia viene completamente abolito e addirittura aberrato.
Ma tutto questo a che pro?
In questo modo l'uomo viene sedato ed assuefatto, convito che per essere felice basti seguire le regole, ed un uomo felice, non può sovvertire gli equilibri dello stato sovrano.
Ma, ci sono alcune persone come ad esempio Bernard Marx, protagonista della nostra storia, che sono state in grado, per un errore durante la loro gestazione artificiale, di sfuggire a tale condizionamento mentale.
Bernard risulterà essere sempre fuori luogo in quanto non riesce ad ambientarsi e a fare proprie quelle che sono le attività della sua classe. E' possibile riscontrare in questo alienamento, un filone autobiografico in quanto Huxley, a causa della sua spiccata intelligenza generava negli altri aristocratici una sorta di timore referenziale, e nonostante il suo impegno non riusciva ad integrarsi con i suoi pari.
A tal proposito Huxley ha saputo creare dei personaggi molto verosimili, gli unici a subire una caratterizzazione spiccata sono appunto Bernard e John, tutti gli altri che si avvicendano all'interno del racconto risultano piatti ed insignificanti, esattamente come la società costruita dall'autore li vuole.
Attraverso la sua narrazione, che cambia ritmo a seconda delle scene che racconta, si percepiscono gran parte delle sensazioni, che di certo non pervengono tramite le descrizioni che sono poche e talvolta manchevoli. Il connubio di quanto appena detto con uno stile molto semplice e pulito, rendono Il mondo nuovo, un libro estremamente fruibile, a dispetto dei temi trattati che risultano davvero forti e spesso scomodi o controtendenza, motivo per il quale questo romanzo ha faticato molto ad affermarsi.
Dovettero infatti passare gli anni della guerra prima che Brave new world raggiungesse il successo, nel periodo che va dagli anni 40' agli anni 70', infatti, la letteratura science and fiction, in cui venne inserito questo titolo, fu relegata in un angolo come letteratura di svago e il suo pubblico venne individuato nei bambini e negli adolescenti. In questo modo fu possibile evitare il confronto con le grosse critiche che animavano questi testi, perchè quest'etichetta dava la giustificazione a considerarli in qualche modo "poco seri". Soltanto di recente, quest'opera di Huxley è stata inserita nei programmi scolastici delle scuole superiori.
Tutto questo perchè Il mondo nuovo è un libro avvincente che mette in luce tutti gli aspetti deteriori di uno Stato dittatoriale e padrone delle coscienze, e dove la riflessione sugli aspetti della spiritualità individuale non prende eccessivo spazio.
Se volete conoscere altre informazioni sulla controversa figura di Huxley, vi invito a leggere l'articolo che ho pubblicato ieri che potete trovare cliccando qui
Oppure potete approfondire i vati temi presenti in questo romanzo leggendo i bellissimi articoli dei miei colleghi blogger che vi lascio qui sotto.
Colgo l'occasione per ringraziare Milena e Mondadori per aver organizzato questa bellissima collaborazione.
Puntuaolissima nell'analisi, come sempre! Se non lo avessi già letto, mi avresti convinta a farlo
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