domenica 2 agosto 2020

Agnes Grey, I capolavori delle impareggiabili penne sororali review party




I capolavori delle impareggiabili penne sororali
Edizione: Mondadori
Collana: Oscar Draghi
Traduzione: Anna Luisa Zazo, Margherita Giacobino, Luisa Reali
Pagine: 768
Prezzo: 28,00 euro


Ciao lettori!

Oggi facciamo un salto nel mondo dei classici, perchè si, non leggo solo fantasy e sottogeneri, anzi!
Credo che le storie di un tempo siano importantissime per ispirare quelle nuove perchè, volente o nolente, dal passato c'è sempre una lezione da imparare.

Dunque parleremo delle mie care Sorelle Brontë di cui Mondadori ha creato una bellissima raccolta che comprende: Agnes Grey di Anne Brontë, Cime Tempestose di Emily Brontë e Jane Eyre di Charlotte Brontë, con una breve introduzione di Virginia Woolf, che sarà disponibile a partire dal 25 di Agosto, in una delle loro magnifiche edizioni della collana Oscar Draghi.

Ne approfitto per ringraziare Milena di Timeless Hopeful Reader per aver organizzato questo bellissimo evento, e come al solito la Mondadori, per avermi dato la possibilità di leggere in anteprima questo libro in una veste davvero stupenda.

Ma ora passiamo a noi! Fra tutti e tre i romanzi presenti in questo tomo, ho scelto di parlarvi di Agnes Grey di Anne Brontë, perchè è l'unico dei tre che non avevo ancora letto, ed ero curiosa di scoprire come mai questo volume, non abbia avuto il successo che hanno avuto invece quelli delle altre due sorelle. Partiamo subito dalla trama in modo tale che possiate farvi un'idea di ciò che andrò ad analizzare più avanti:

 Protagonista della vicenda, è Agnes, una giovane ragazza di sani principi che lascia la famiglia caduta in disgrazia per aiutarla economicamente, dando così prova delle proprie capacità di istitutrice presso due famiglie ricche, con figli viziati. La sua figura si rivela essere, in maniera atipica per l'epoca in cui si muove, moderna e riflessiva. Con una prosa elegante e scorrevole, la scrittrice mette a confronto gli usi e i costumi della nobiltà dell'epoca vittoriana, priva di scrupoli e valori, con i principi morali di una giovane credente.


Le sorelle Brontë illustrate da Elisabetta Stoinich
Già a partire dalla trama è possibile intuire uno dei motivi del mancato successo di questo romanzo, in quanto, essendo anche Agnes un'istitutrice, scatta il paragone facile con la figura di Jane Eyre, anche se i due scritti hanno davvero ben poco in comune. L'ambientazione creata da Charlotte è certamente più gotica rispetto invece a quella di Anne molto bucolica, che punta a contenuti moraleggianti che portano il suo libro sulla scia del romanzo di formazione.
Inoltre è palese anche la differenza di stile che intercorre tra le due, quello di Charlotte è più complesso e maturo, mentre invece quello di Anne è molto più semplice e lineare.

Un altro dei motivi che sicuramente le ha precluso il successo, è stato certamente il fatto che Agnes Grey è stato stampato lo stesso anno in cui è uscito anche Cime Tempestose, il cui enorme successo è arrivato roboante fino ai nostri giorni.

Anche i personaggi costruiti da Anne, non funzionano bene tanto quanto quelli delle sorelle: Jane e Catherine sono donne che incarnano l'evoluzione femminile nei primi dell'800 la prima vuole essere autonoma ed indipendente dalla figura maschile, la seconda lotta per mantenere la sua libertà di scelta ed il suo carattere selvaggio e ribelle, Agnes invece è una donna mite e silenziosa, dedita alla sua mansione di istitutrice nella quale non riesce tanto bene quanto vorrebbe, anche a causa del fatto che i Signori presso i quali presta servizio, le tarpano continuamente le ali, non consentendole di educare nel modo giusto i bambini, scapestrati, che le vengono affidati. Soccombe molto facilmente alle angherie sia dei suoi allievi che dei suoi padroni, senza mai controbattere o alzare il capo, ricorrendo solo alla sua incrollabile fede come espediente per cercare di correggere gli atteggiamenti indisciplinati delle persone che la circondano. Questo lo rende sicuramente un romanzo critico di quella che era l'alta società di quei tempi, che andava sempre di più allontanandosi dalla chiesa e dai buoni precetti, cedendo a facili costumi e civetterie varie che allontanavano dalla retta via.

Si ritrovano, infatti, tantissimi riferimenti alle sacre scritture ed ai vangeli, oltre che dei veri e propri consigli per affrontare la vita secondo la parola di Dio, che l'autrice conosceva bene essendo lei figlia di un esponente ecclesiastico. Pertanto è facile immaginare che il suo libro volesse si criticare determinati atteggiamenti, ma anche porvi rimedio grazie a tutti i buoni precetti di cui lo ha infarcito.

A tal proposito, il romanzo di Anne può essere anche inteso come uno dei primi trattati pedagogici dell'epoca, per più di metà del libro infatti, si dedica a spiegare come ha cercato di affrontare il suo compito di istitutrice, comparando le soluzioni che secondo lei erano le più giuste da applicare per una corretta educazione, con quelle che i genitori dei suoi alunni le imponevano di utilizzare. Infatti lei era costretta a compiacere i suoi studenti e a persuaderli sempre con maniere gentili, le era proibito alzare la voce o usare modi bruschi, non poteva obbligarli a fare qualcosa, o a tenerli chiusi in una stanza, pertanto il suo compito era davvero arduo, in quanto non le restavano molti espedienti per poter garantire ai suoi studenti una buona educazione, Tutto questo non vi è familiare?

Fa quasi sorridere il fatto che a quasi 200 anni di distanza, si sia ritornati ad un modello educativo che già Anne Brontë all'epoca riteneva poco produttivo, spesso si sente di insegnanti allo strenuo delle forze, perchè costretti a lottare con dei genitori che non consentono che il proprio figlio venga rimproverato, o addirittura costretto a trascorrere tempo sui libri anche in orari extra scolastici.
Situazione quanto mai attuale non credete?

Infine è possibile trovare elementi autobiografici all'interno del libro in quanto la storia di Agnes Grey è davvero molto affine con quella di Anne, entrambe sono infatti figlie di reverendi, entrambe hanno intrapreso la carriera di educatrici, e nutrono un profondo amore per la famiglia per per Dio, entrambe poste al nord della bussola del loro cuore.
Probabilmente la storia di Agnes Grey si tratta di una rappresentazione romantica della vita che Anne non ha potuto avere, anche a causa della sua tragica morte prematura.

In conclusione posso dire che è un romanzo piacevole e molto scorrevole, che vi aiuterà a calarvi nella brughiera Britannica ed assaporare un pò dei tempi perduti, sensa dover investire troppo tempo nella lettura, grazie alle sue agevolissime 230 pagine circa.

Vi invito a leggere anche gli articoli delle mie colleghe blogger, che usciranno nei prossimi giorni:



2 commenti: