martedì 29 novembre 2022

La Regina del Nord di Anne Lise Marstrand-Jørgensen


Ciao Lettorə,

No, non avete sbagliato blog, sono proprio io Rossella, che oggi vi parlo di un testo inusuale per chi bazzica questi luoghi.

La Regina del Nord di Anne Lise Marstrand-Jørgensen è un romanzo storico che racconta della regina Margherita, sovrana di Norvegia, Svezia e Danimarca ambientato nella seconda metà del 1300 . 

Per chi non lo sapesse, la storia è una materia che amo molto, e quando si tratta, come in questo caso, di fare un tuffo nel passato di paesi affascinanti come quelli nordici, non ho potuto fare a meno di affrontare questa lettura.
 
Ringrazio sia Valeria che la casa editrice Sonzogno per avermi concesso questa possibilità.

Vi lascio la trama del libro che racconta brevemente anche la storia della regina Margherita così che possiate farvi un'infarinatura delle vicende:

Danimarca, 1363. Margherita ha appena dieci anni quando viene data in sposa a re Håkon VI di Norvegia. Accompagnata e accudita da Kerstin, la sua enigmatica ancella, deve lasciarsi alle spalle la sua bellissima terra natale, l'amato padre, il re Valdemaro IV, e il dolore per la morte improvvisa del fratello Cristoforo. Un unico compito la attende: dare un erede al trono, così da consolidare l'alleanza tra i due regni. Ma quando, nel giro di pochi anni, perde sia il padre sia il marito, Margherita si ritrova da sola a difendere i diritti del suo piccolo Oluf, legittimo erede del grande Nord. Muovendosi in un mondo dove il potere è sempre stato prerogativa degli uomini, la regina lotta contro l'ostilità della corte, le dicerie, le sobillazioni e le continue minacce di guerra per affermare il suo disegno: i regni di Scandinavia devono unirsi sotto un unico sovrano, e quel sovrano dev'essere lei. In questo bestseller, che ha già ricevuto numerosi premi e riconoscimenti, la scrittrice e poetessa Anne Lise Marstrand-Jørgensen ci restituisce il ritratto di una donna risoluta e vulnerabile insieme, divisa tra le proprie ambizioni e i giochi di potere, combattuta tra la fede e le antiche leggende pagane, tra il dovere della ragione e il misterioso richiamo della natura. Dotata di acume e tenacia, Margherita sfiderà le convenzioni e saprà piegare i pregiudizi a proprio favore, diventando una delle figure più visionarie e lungimiranti della sua epoca.

Ho scelto di leggere questo testo guidata dalla mia passione per i miti e le leggende norrene, e mi sono trovata difronte una donna sconvolgente.

Il libro è tutto incentrato sulla vita della regina Margherita, e di come dal momento in cui é stata promessa a soli 10 anni al marito, ha dovuto lottare per non essere fagocitata dalla società e dai giochi politici.

La storia é raccontata in maniera squisita dall'autrice, che non ricorre a lunghe digressioni per inquadrare il periodo storico che fa da sfondo alle vicende, tutto si comprende attraverso i dialoghi e i pensieri dei protagonisti. La lettura é molto scorrevole, e rallenta solo verso la metà del libro, dove gli eventi sono prettamente dettati dai conflitti politici, per cui necessariamente l'autrice ha dovuto affrontare in maniera più approfondita tematiche un po' più noiose, ma ha fatto un grandissimo lavoro di sfoltimento per renderle quanto più leggere e fruibili.

Il personaggio di Margherita e il suo arco di crescita, sono un bellissimo esempio, Anna Lise ci mostra il lato forte, ma anche quello umano di una regina che ha cambiato la storia grazie alla sua forza di volontà, un personaggio che nonostante sia vissuto secoli addietro, incarna perfettamente il modello di donna moderno.

Moglie, Madre, Sorella, Reggente è riuscita ad essere tutte queste cose contemporaneamente a volte sbagliando, così come capita un po' a tutti.

Ho apprezzato il modo in cui questa figura è stata umanizzata ed ammorbidita, senza togliere merito alle sue grandi gesta.

È stato interessante vedere anche come l'interpolazione tra cristianesimo e paganesimo abbia influenzato i movimenti sociali e politici dell'epoca, anche se talvolta, il pensiero dell'autrice si è palesato troppo, soprattutto quando i personaggi prendevano coscienza di situazioni di discriminazione, che all'epoca non avevano gli strumenti per poter identificare.

Per concludere posso dire che è una bellissima lettura, per chi desidera immergersi nel medioevo norreno. È un libro da leggere a piccole dosi alternandolo con altri testi, ma davvero molto interessante, perfetto per questo periodo in quanto rievoca le fredde vibes invernali.

Alla prossima!




giovedì 24 novembre 2022

Brave ragazze cattivo sangue Holly Jackson

Ciao Lettorə,

Come uccidono le brave ragazze e Brave ragazze cattivo sangue di Holly Jackson sono i primi due volumi di una trilogia dedicata alla simpaticissima Pippa Fitz-Amobi, una giovane studentessa che decide di portare come caso di studio per il suo diploma, l'omicidio irrisolto di una ragazza della sua città Andie Bell. Inizia il suo lavoro senza sapere che poi non resterà semplicemente mera osservatrice dei fatti.

Vi lascio entrambe le trame dei libri così che possiate farvi un'idea

Nello specifico oggi vi parlerò del secondo volume della saga, recente uscita di Rizzoli che ringrazio per la copia omaggio, non troverete nessuno spoiler neppure del primo libro, per cui procedete serenə.

Dunque ritroviamo la nostra Pippa Fitz-Amobi che si gode il suo meritato riposo a seguito dallo stress post traumatico che le ha causato l'indagine sul caso Andie Bell. 

É stato davvero molto bello vedere la maturazione di questo personaggio che da ragazzina ficcanaso, è divenuta accorta, pragmatica, giudiziosa. In questo secondo volume seguirá il caso della scomparsa del fratello del suo migliore amico Connor, ma se al primo caso si è approcciata con estrema leggerezza, nello scorrere della lettura travolgente e impetuosa, troveremo Pip alle prese con grandissimi dilemmi personali.
La pressione psicologica che la attanaglia è forte e gioca un ruolo fondamentale, poiché se nel primo libro il caso di Andie Bell è stato protagonista indiscusso, qui è la caratterizzazione di Pip a giocare un ruolo altrettanto importante e fondamentale per lo svolgimento della trama.

Holly Jackson ha fatto un bellissimo lavoro, perché Brave ragazze cattivo sangue non subisce minimamente quelli che possono essere i deficit del così detto "libro di mezzo", anzi! Costruisce la storia con estrema maestria, studiando ogni particolare in modo che sia sempre accattivante e trascinante, non annoia vedere come si evolvono i rapporti e le relazioni sociali di Pip, e non appesantisce il fatto che i protagonisti siano gli stessi del primo libro.

Inoltre accompagna l* lettorə per mano nel dipanarsi della trama, lasciando piccoli indizi qui e lì che possano fare si che chi legge arrivi alle conclusioni di Pip senza inventarsi scene per spiegare gli eventi. Tutto ha una logica ed è possibile per chi legge attentamente arrivare alla soluzione del crimine.

Inoltre sono importanti i temi che vengono affrontati, come ad esempio il catfishing, pratica diffusa mirata a ingannare le persone online spacciandosi per qualcun altro, fornendo anche metodi per smascherare un eventuale impostore o semplici regole e controlli da seguire quando si entra in contatto con uno sconosciuto online.

Ho trovato molto interessante la rappresentazione della realtà giudiziaria dove non sempre i colpevoli pagano per quello che fanno, e troppo spesso le persone sono costrette a farsi giustizia da sole.

Insomma è una trilogia (di cui attendiamo la pubblicazione del terzo) davvero molto interessante un passpartout che può essere un'ottima idea regalo se non si conoscono bene i gusti letterari di una persona. Un libro ricco di sagacia che non deluderà l* suə lettorə.

Ringrazio Nia di The Imperfectionist per l'organizzazione dell'evento e la Rizzoli per la copia omaggio.

Alla prossima !

martedì 22 novembre 2022

True Life Jay Kristoff



Ciao Lettorə,

Bentrovatə all'ultimo episodio di questa serie di post dedicati alla trilogia L1f3 L1K3 di Jay Kristoff, edito da Mondadori.

Chi ha letto gli articoli precedenti sa che questa saga non mi ha fatto gridare al miracolo, e devo dire che purtroppo neppure questo terzo ed ultimo volume ridona lustro alla serie.

Vi lascio la trama, se non volete spoiler saltatela e andate direttamente al mio commento che conterrà solo tanta amarezza mista a delusione:

Eve e Lemon hanno scoperto la verità su se stesse e l'una sull'altra. Sono cresciute legate da una solida amicizia, ma le recenti rivelazioni hanno messo in crisi il loro rapporto e le hanno allontanate (forse) per sempre. Ora però non c'è tempo per i rimpianti: l'intero Yousay è sull'orlo di una nuova guerra nucleare tra lo sciame della BioMaas Incorporated e l'esercito della Daedalus Technologies. Una situazione in cui nuove e vecchie lealtà saranno messe a dura prova, si formeranno improbabili alleanze e prenderanno corpo inaspettati tradimenti. E non è tutto, perché i sembianti sono determinati a impossessarsi di Libertas, il virus capace di liberare gli androidi dall'obbedienza alle Tre Leggi della robotica. E per farlo c'è bisogno sia di Ana Monrova, la ragazza rapita e conservata in animazione sospesa, sia della sua sembiante, Eve. Solo alla fine si scoprirà chi sono i veri eroi… e potrebbe essere davvero una sorpresa.

Sappiate che ho da poco terminato di leggere True Life nel momento in cui sto scrivendo queste parole, e davvero sto facendo una gran fatica a trovare anche solo una cosa positiva di cui parlarvi. Mi dispiace ma ad oggi non l'ho ancora trovata.

True Life é il capitolo conclusivo della saga L1f3 L1K3, che era partita abbastanza bene con il primo volume scorrevole, ricco di spunti, con un bel world Building, sicuramente con parecchi difetti a livello di trama, e anche di caratterizzazione dei personaggi, ma comunque in linea di massima un libro che desse modo al lettore di presagire futuri migliori. Poi arriva Deviat3, che soffre molto del complesso del libro di mezzo, la narrazione rallenta, gli episodi chiave sono pochi ed eccessivamente diluiti nell'arco della trama, i protagonisti proseguono languidamente nelle loro avventure non sense, ma almeno vediamo ampliarsi l'ambientazione, aggiungiamo tasselli al nostro puzzle e attendiamo l'ultimo volume per sapere dove andrà a parare Kristoff questa volta. Spoiler: da nessuna parte!

Ebbene sì il True Life, probabilmente tra i tre volumi é forse il più brutto.

Chiaramente a corto di idee, Kristoff si inventa le più rocambolesche, quanto inutili, peripezie per i nostri protagonisti, che sembrano sempre più aver inserito la testa in uno shaker, che gli ha rimescolato pensieri e personalità. Più si va avanti nella storia più la caratterizzazione dei personaggi per come li avevamo conosciuti fino a questo punto cambia di slega dalle idee iniziali dando vita a comportamenti e scelte che chi legge fatica davvero a contestualizzare.

Per non parlare del fatto che si raggiungono punti in cui la sospensione dell'incredulità de* lettorə viene messa a dura prova, e onestamente sul finale proprio viene meno qualsiasi aspettativa di successo potesse avere questa saga.

Che dire, le idee sono buone, ma l'esecuzione lascia molto a desiderare. Inizialmente pensavo di essere io fuori target, o inadeguata alla comprensione di questo testo, eppure vedo che anche lə altrə blogger hanno riscontrato il mio stesso disappunto. Cosa che da un lato mi rincuora e mi fa sentire meno sola, dall'altro mi dispiace, perché le buone intenzioni e le aspettative erano alte ma ancora una volta Kristoff mi ha illusa e delusa (coff coff Aurora Rising coff coff).

Per cui, se siete fan dell'autore sappiate che questa saga non é al livello delle precedenti, se invece siete nuovi del genere fantascientifico, e non volete affrontare classici del settore, ma semplicemente divertirvi con qualcosa che richiami temi e personaggi attuali, allora potete provare ad approcciarvi a questa lettura, consapevoli che però detesterete il finale.

Ringrazio Raggywords per l'organizzazione dell'evento e la casa editrice per la copia cartacea.

Alla prossima!




venerdì 11 novembre 2022

Dev1at3 Jay Kristoff


Ciao Lettorə,

Se sei qui é perché immagino tu voglia sapere se la serie L1f3 L1K3 scritta da Jay Kristoff edita da Mondadori, abbia un andamento incrementale o meno. Purtroppo devo dire che le cose non vanno migliorando. D3viat3 é il secondo libro della trilogia, e come la maggior parte dei libri di mezzo, possiede delle caratteristiche che lo rendono meno interessante rispetto agli altri. Per questo motivo, spero che la serie si riprenda con il libro finale,
perché ora come ora, penso che sia davvero un lavoro mediocre. 

Vi lascio la trama, di questo secondo volume in modo che possiate avere un'infarinatura generale di quello che é successo in L1f3 L1K3 senza troppi spoiler, ed avere delle piccole anticipazioni di D3v1at3 che vi aiutino a contestualizzare le mie parole:

È l’alba della battaglia decisiva tra le rovine della città di Babel. Eve e Lemon sono state amiche per la pelle, ma in questa lotta si trovano l’una contro l’altra. Eve è divisa tra i ricordi della propria vita umana, che ancora conserva, e la scoperta di essere un’androide. Insieme alle sue “sorelle” e ai suoi “fratelli”, ora deve trovare la vera Ana Monrova, il cui DNA è fondamentale per creare un esercito di sembianti.


Nel frattempo per Lemon è giunto il tempo di fare i conti con un potere che ha troppo a lungo rifiutato, e che qualcuno vuole usare come arma. La svolta per lei è l’incontro con un ragazzo, Grimm, che le propone di portarla fuori da quella terra devastata e piena di orrori, verso un’enclave abitata da altri devianti come lei. Lì, finalmente Lemon scoprirà un senso di appartenenza, e forse anche l’amore.


Ma non tutto è come appare: tra amici e nemici, buoni e cattivi che si scambiano continuamente di ruolo, anche Lemon si unirà alla ricerca di Ana Monrova, e dovrà trovarla prima che ci riesca la sua vecchia amica.

Come dicevo poc'anzi, il lavoro di Kristoff con questa serie è davvero mediocre, ed é un peccato, perché ci sono le basi giuste per creare qualcosa di nuovo, eppure l'autore ha preferito rimanere nella sua confort zone, limitandosi a fare un ctrl+c - ctrl+v di cose già viste rimescolando il calderone con il suo stile irriverente da fan fiction, che a molti appassiona, ma a lungo andare perde di brillantezza.

Inoltre stilisticamente parlando, adotta delle scelte che hanno un'effetto speed down. Se uno dei pregi di L1f3 L1K3 era proprio la scorrevolezza del libro, Dev1at3 é di una lentezza e di una pesantezza davvero spaventose. Questo grazie a due motivi fondamentali il primo é lo svolgimento non sense della trama: il nostro gruppo di protagonisti si divide, dando luogo a ben quattro storiline diverse, che trovano un collegamento solo sul finire. In ognuna di esse non ci sono grandi plot twist, che si verificano solo nel momento in cui le loro azioni iniziano a convergere, per cui possiamo dire con assoluta certezza che una buona metà del libro poteva tranquillamente essere evitata.
In secondo luogo, questa dissezione di storie comporta l'utilizzo di ben 4 pov diversi, che ad una certa, diventano pesanti e anche difficili da seguire, rallentando così immensamente la narrazione. Si può comprendere la necessità di approfondire la caratterizzazione dei personaggi incontrati nel precedente volume, ma così é davvero troppo: Ezekiel non dà nessun valore aggiunto alla storia, il suo personal drama si incentra sulla scelta della persona da amare. Cricket é forse il personaggio con il potenziale maggiormente interessante perché si trova in una serie di situazioni in cui mette in discussione le tre leggi della robotica (chiaramente riprese dal ben più noto Asimov), poteva uscirne qualcosa di bello, ma di fatto è solo stato patetico. Eve e il suo cambiato di personalità repentino lascia sconvolti e molto a disagio nei confronti del suo personaggio, ed infine Lemon che ha forse la parte più interessante, ma anche qui mal eseguita perché ricca di cliché.

Unico punto a favore di questo libro e l'ampliamento dell'ambientazione che risulta abbastanza interessante e ricca, penalizzata però dalla pessima tecnica di descrizione di Kristoff, il quale non riesce mai ad accompagnare il lettore nel processo di immaginazione.

Dunque per il momento posso dire che la trilogia non mi sta appassionando, peccato perché le idee c'erano anche, ma davvero troppo ispirate e mal eseguite.

Spero tanto che il terzo libro vada un po' a migliorare la situazione.

Alla prossima!