venerdì 1 ottobre 2021

Untravel the dusk Elisabeth Lim recensione



Ciao Lettori bentrovati,
Ebbene se l'ultimo post parlava di un libro che per me é stato bellissimo (parlo di Le streghe in eterno di Alix Harrow: compratelo, leggetelo, amatelo!) ritorniamo subito a rotolarci nel fango parlando del seguito, nonché volume conclusivo, di Spin the down.

Unravel the Dusk si é rivelato essere un mega-giga-iper-super NO! Mi appello al vostro buon senso: non spendete i vostri soldi per questa dilogia, non se li merita.

Questo volume conclusivo é stato davvero estremamente deludente, in primis perché i personaggi hanno subito una fortissima involuzione.
Ritroviamo Maia che sta per trasformarsi in demone, ed é combattuta fra l'abbracciare il potere che deriva da questa nuova condizione per salvare la sua famiglia ed il suo paese, o rifiutarlo perché non vuole perdere i suoi ricordi e la sua umanità.
E indovinate un po' cosa sceglierà? Ma non mi dire....
Questo che io vi ho riassunto in poche frasi é il fulcro attorno a cui ruota tutta la trama di Unravel the dusk, se volete leggere quattrocento pagine di paranoia sulla questione, é esattamente il libro che fa per voi.

E Edan? Era l'unico motivo per il quale avevo salvato Spin the Dawn, mi era piaciuto molto come personaggio: potente, simpatico, spumeggiante avete capito no? Bene, prendete Edan, toglietegli i poteri, aggiungete un pizzico di vittimismo, abbondante pateticità, non dimenticate un po' di romanticismo stucchevole, e una buona dose di fragilità mascolina, e amalgamate bene. Ecco la ricetta perfetta per rovinare un personaggio dall'ottimo potenziale.

Ma quindi Lady Sarnai, L'Imperatore, e tutti gli altri? Niente, compaiono come meteore, perché il problema di tutta la storia é sempre quello: essere o non essere un demone? Ma falla finita che sappiamo tutti come andrà a finire!

E dunque come si capisce da quanto scritto fin ora, é facile intuire l'andazzo della storia perché é ricchissima di cliché. Qualche emozione (e non per forza positiva) ce la regalano i buchi di trama che compaiono, ti destabilizzano, e ti lasciano li come Julia Roberts nella famosa gif con il teoremi e i calcoli a cercare di capire cosa sta cercando di scrivere la Lim.

Sorvolo ampiamente sullo stile di scrittura che ho trovato sciatto ed elementare, l'unico pregio é che fa scorrere il libro velocemente, e altrettanto velocemente spero di dimenticarmene, perché davvero...no.

Ci sono tanti fantasy con ambientazione orientale che meritano di essere letti (per esempio la Guerra dei Papaveri), ma non é il caso di questa dilogia, che non fosse per la descrizione degli abiti e qualche cibo tipicamente orientale buttato qui e lì, non ha affatto un'ambientazione definita.

Desistete, fuggite, non vi curate di loro ma guardate e passate.

Ringrazio comunque Mondadori per la copia digitale e Nia per aver organizzato l'evento.


1 commento:

  1. ADORO questa recensione ahahahaha di positivo questo libro ha che ci siamo fatte due risate assieme

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