martedì 13 ottobre 2020

La guerra dei Papaveri R.F. Kuang


Titolo Originale: The Poppy War
Editore: Mondadori
Autore: Rebecca Kuang
Volume 1 di 3
Genere: Fantasy
Pagine: 614
Prezzo: 22,00 euro


Ciao Lettori e ben ritrovati,

questo sarà un periodo ricchissime di uscite, in particolar modo per Mondadori, che sta portando in Italia delle chicche succulente per noi amanti del genere fantasy.

Proprio oggi è in uscita l'attesissimo primo libro della trilogia di Rebecca Kuang: La guerra dei Papaveri o in lingua madre The Poppy War, che ha avuto un grandissimo successo in particolare negli Stati Uniti, dove la nostra autrice ormai vive da diversi anni. Rebecca Kuang, infatti, nasce in Cina a Guangzhou e a soli 19 anni è riuscita a scrivere un'opera davvero ricca di tematiche interessanti ma anche di storia.

Rebecca infatti non ha allentato il legame con il suo paese d'origine, ma ha trasformato la storia e la cultura della Cina del XX secolo in un'ambientazione perfetta per il suo racconto, attingendo alle terribili memorie della guerra sino-giapponese, è riuscita ad intrappolare fra le pagine la crudeltà e il dolore che è in grado di generare il conflitto con un realismo davvero efficace.

Dopo questa dovuta introduzione per questa stupefacente autrice esordiente, vi lascio la trama del libro dopo la quale passerò ad illustrarvi le mie opinioni in merito:

Rin ha passato a pieni voti il kējǔ, il difficile esame con cui in tutto l'Impero vengono selezionati i giovani più talentuosi che andranno a studiare all'Accademia. Ed è stata una sorpresa per tutti: per i censori, increduli che un'orfana di guerra della provincia di Jī potesse superarlo senza imbrogliare; per i genitori affidatari di Rin, che pensavano di poterla finalmente dare in sposa e finanziare così la loro impresa criminale; e per la stessa Rin, finalmente libera da una vita di schiavitù e disperazione. Il fatto che sia entrata alla Sinegard – la scuola militare più esclusiva del Nikan – è stato ancora più sorprendente. Ma le sorprese non sono sempre buone. Perché essere una contadina del Sud dalla pelle scura non è una cosa facile alla Sinegard. Presa subito di mira dai compagni, tutti provenienti dalle famiglie più in vista del Paese, Rin scopre di avere un dono letale: l'antica e semileggendaria arte sciamanica. Man mano che indaga le proprie facoltà, grazie a un insegnante apparentemente folle e all'uso dei papaveri da oppio, Rin si rende conto che le divinità credute defunte da tempo sono invece più vive che mai, e che imparare a dominare il suo potere può significare molto più che non sopravvivere a scuola: è forse l'unico modo per salvare la sua gente, minacciata dalla Federazione di Mugen, che la sta spingendo verso il baratro di una Terza guerra dei papaveri. Il prezzo da pagare, però, potrebbe essere davvero troppo alto.



Come anticipato, l'ambientazione è quella di una Cina medioevale sull'orlo di una guerra che affonda i suoi risentimenti in epoche molto più antiche in cui la magia dominava i campi di battaglia, e le leggende di quelle azioni pervadono ancora l'immaginario popolare. Non sono proprio ben chiari fin dall'inizio i motivi socio-politici che portano allo scontro fra la Federazione e l'impero del Nikan governato dall'Imperatrice che si pensa abbia il potere di ammaliare ereditato dalla sua Dea protettrice ossia la Vipera, e dai suoi 12 signori della guerra, perennemente in complotto fra di loro per entrare nelle grazie della loro sovrana.Il worldbilding non è eccessivamente complesso, e ci viene rappresentato con poche semplici pennellate in grado di dare al lettore un'idea che starà a lui poi sviluppare attraverso la sua immaginazione, in quanto sono davvero essenziali i passaggi descrittivi che l'autrice ci riserva.

Il libro in sè è suddivisibile in due parti, la prima è completamente dedicata all'esperienza formativa di Rin, la protagonista della nostra storia, che risulta essere una ragazza forte ed ostinata, in grado di fare scelte drastiche pur di perseguire i suoi obiettivi. Nella prima metà del libro la seguiremo prima mentre si prepara agli esami per l'ammissione all'Accademia militare dell'impero, motivata fortemente dalla voglia di scampare ad un matrimonio opportunistico che i suoi genitori affidatari volevano combinarle con un uomo anziano. Rin studia avidamente, e dimostra un coraggio spavaldo affrontando e schernendo Nezha, uno dei rampolli d'alta classe erede di una grande casata, rischierà quasi di essere espulsa, ma grazie al maestro Jiang riuscirà a trovare la retta via e ad avvicinarsi alla demologia, una materia che le insegnerà a mettersi in contatto con la sua dea, la fenice, che catalizzerà attravero il corpo di Rin tutto il suo potere distruttivo. In accademia incontrerà anche Altan e Kitay altri due personaggi che avranno un ruolo importante nelle vicende successive.

Certo è interessante capire come nasce il personaggio di Rin e come si evolve, ma è davvero troppo dedicare ben oltre 200 pagine (che euqivale più  meno a metà del libro) alla sua permanenza in questa accademia, lanciandosi in noiose descrizioni circa le figure e gli stili delle arti marziali che non verranno mai utilizzate in battaglia, perchè si, la vera guerra si combatte con spade, scudi ed altre armi di genere vario fino ad arrivare alle bombe fabbricate con il salnitro, e ovviamente come nel caso particolare di Rin, con la magia.

La seconda parte del libro diventa molto più interessante, in quanto finalmente inizia l'azione ed i personaggi che abbiamo conosciuto fin ora si trovano immersi fino ai gomiti nella vera guerra, la Kuang si lancia in descrizioni molto veritiere e sanguinarie riportando scene raccapriccianti e realistiche dei campi di battaglia, che portano il lettore ad arricciare le dita dei piedi e a comprendere quanto effettivamente il conflitto sia qualcosa di terribile anche a livello psicologico. In tal senso è possibile notare anche una sorta di involuzione del personaggio di Rin che tanto appare spavaldo nella prima parte, quanto timoroso nella seconda parte. Grazie al maestro Jiang ha imparato a controllare il potere distruttore della sua Dea, ma a causa della paura incontenibile, non riesce a tirarlo fuori e a sfruttarlo sul campo di battaglia così come fa il suo capitano Altan Trengsin, detentore come lei, del furore delle fiamme della fenice, con il quale riesce a risollevare le sorti delle battaglie in cui è coinvolto benchè la sua legione consti solo di una decina di elementi, tutti con dei particolari poteri, ma nessuno equiparabile al suo.

Gli altri componenti del gruppo dei Cike (è così che si chiama la legione di Rin) riescono a mettersi in contatto con i propri dei facendo uso di sostanze stupefacenti contenute nei semi di papavero (da qui appunto il nome del libro), pratica che invece il maestro di Rin le ha sempre sconsigliato di usare, a favore invece della meditazione, che è sicuramente meno immediata e non salva la vita sul campo di battaglia. Per cui Rin vive questo "dramma" di non saper scegliere tra gli insegnamenti che le ha lasciato il suo maestro, e  l'insistenza di Altan che la sprona continuamente ad utilizzare il suo potere come un'arma, e poco riconosciamo il temperamento forte che caratterizzava Rin nei primi capitoli del libro. Certo la crudeltà della guerra mina anche la psiche di chi la combatte e insinua la paura anche negli animi più coraggiosi, ma qui si perde tanto, troppo del personaggio che la Kuang ha minuziosamente creato nelle 200 e passa pagine iniziali.

In conclusione posso dire che è un fantasy sicuramente innovativo, sia per l'ambientazione che per i temi trattati, la crudezza di alcune scene lo rende certamente indicato per un pubblico adulto, lo stile è abbastanza scorrevole e se avesse dedicato meno tempo a raccontarci aneddoti davvero molto marginali per il dipanarsi della trama, lo sarebbe stato ancora di più.

Attendo con grande fervore il prossimo volume di questa saga, anche per capire se c'è una maturazione stilistica da parte dell'autrice che sicuramente racchiude in se un grandissimo potenziale.

Ringrazio Silvia Bernuzzi https://dicorviescrivanie.blogspot.com/ per aver organizzato questo evento, è la Mondadori per avermi inviato una copia omaggio del libro.

Di seguito trovate la locandina dell'evento in modo che possiate farvi un'idea più approfondita leggendo anche le recensioni delle mie colleghe:






1 commento:

  1. Sembra un libro molto carino, se ne sta parlando tantissimo! Vedrò se recuperarlo nel frattempo complimenti per la recensione!

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