Erin Craig ha fatto una rielaborazione magistrale della favola delle Dodici principesse danzanti dei Grimm, riprendendo gli elementi che la caratterizzano e manipolandoli finché non ne ha tirato fuori una storia completamente rinnovata, appassionante e coinvolgente.
Ha ricreato un'atmosfera spooky dominata da una palette di colori che va dal nero, al viola, al blu notte, al verde speranza, utilizzando simbolicamente ognuna di queste sfumature.
L'ambientazione é resa magistralmente, il Castello di Highmoor a picco sulle scogliere frastagliate dai flutti impetuosi, la città portuale, il grande faro, tutto contribuisce a creare un'atmosfera horrorifica, una perfetta cornice per una storia di omicidi, demoni e fantasmi.
Ma il suo worldbuilding non si ferma solo all'ambientazione: ci racconta di miti e leggende, del credo religioso degli abitanti dei luoghi, delle loro convenzioni sociali, senza mai ricorrere a interminabili descrizioni, semplicemente amalgamando i vari elementi come ingredienti di una succulenta torta.
I personaggi mantengono dei profili attendibili rispetto alle caratteristiche anagrafiche, sono molto credibili senza però scadere nella banalità, un termine che non si addice a nessuno degli aspetti di questo testo.
Erin Craig tira le fila della sua trama, inserendo elementi su elementi, che complicano l'investigazione, portando per il naso il lettore, distogliendo il suo sguardo per poi lasciarlo di stucco al termine della storia, perché la verità si nasconde sempre sotto gli occhi di tutti.
Vi consiglio questa lettura se vi piacciono le storie in grado di farvi sussultare, un po' splatter, e con tanti omicidi da risolvere dove il paranormale si fonde alla realtà ottundendo i sensi. Una scrittura estremamente coinvolgente che non vi consentirà di mettere giù il libro, finché non si addiviene alla soluzione del mistero.