Oggi porto su questi schermi una lettura che mi é piaciuta davvero molto.
Perfetta, a mio parere, per il mese di giugno che si accende di tutti i colori del pride.
Mikita Franko é un autore di origine Kazakistana, trasferitosi poi in Russia, ha iniziato a scrivere il suo romanzo a puntate pubblicandolo online un po' alla volta sul suo blog. Successivamente é stato pubblicato da Popcorn Books, editore Russo, che si occupa principalmente di tematiche queer. Così Le bugie della nostra vita é diventato un caso editoriale molto discusso, che é stato poi tradotto in tantissime lingue.
Vi lascio la trama e successivamente troverete il mio commento:
Mikita ha solo cinque anni quando muore la sua mamma. Da quel momento, va a stare dallo zio Slava, nella casa in cui il giovane abita insieme al compagno, Lev. La convivenza non parte col piede giusto, ma piano piano i tre diventano una vera famiglia. I problemi cominciano con l'inizio delle scuole elementari, perché per nessun motivo Miki dovrà raccontare il loro segreto. Nessuno dovrà mai sapere che è stato cresciuto da una coppia gay. Nella Russia di Putin, infatti, la diffusione di questo dettaglio metterebbe a rischio il loro nucleo famigliare. A lungo andare, però, questa girandola di bugie travolge Miki portandogli via la spensieratezza. Crescendo, diventa un adolescente rabbioso, aggressivo, cade in depressione. Quando poi si rende conto di essere attratto dai ragazzi, gli sembra di vivere un incubo: sta diventando la prova vivente di quanto sostiene la propaganda del regime, ovvero che le coppie omosessuali crescono figli omosessuali. Ci vorrà tempo, e tanti fallimentari tentativi di innamorarsi delle ragazze, prima che Mikita faccia pace con se stesso e con la propria sessualità… "Le bugie della nostra vita" è un romanzo intenso che punta dritto al cuore raccontando senza ipocrisie una storia estremamente attuale con uno stile fresco e brillante che regalerà al lettore non poche risate.
La storia di Miki é tutta ambientata in Russia dove una forte propaganda omofoba da parte del governo, mette i bastoni tra le ruote alla felicità di Miki.
Figlio di due omogenitori, che lo amano alla follia, lo coccolano e lo seguono, deve fare i conti con la dura realtà in cui la sua famiglia risulta "sbagliata", "innaturale".
Per questo motivo Mika non può aprirsi con nessuno, perché rischierebbe che i servizi sociali lo allontanino. Dunque il ragazzo é costretto a mentire raccontando di essere figlio di un solo padre.
Questo lo porterà ad avere problemi a relazionarsi con gli amici e con le persone in generale, costretto a reprimere i propri problemi in quanto non può raccontare a chiunque la fonte dei suoi turbamenti.
Ciò lo condurrà a diventare un quattordicenne violento, depresso, devastato dall'odio per se stesso e per la propria famiglia.
Il tema centrale del libro sta proprio nel voler far emergere quanto in realtà sia l'atteggiamento omofobo della società a creare disturbi alle persone LGBTQ+.
Se Miki avesse potuto esprimere liberamente tutto l'amore di cui veniva investito dai suoi genitori, probabilmente non sarebbe diventato un ragazzo problematico.
Non é infatti l'essere di per sé figlio di due omogenitori a generare una serie di problematiche, ma la violenza con la quale la politica Russa insegna a scagliarsi contro gli omosessuali che vengono bullizzati di continuo.
Il raccontare determinati eventi attraverso gli occhi di un bambino, ripulisce i concetti da tutte le sovrastrutture sociali, mostrando quanto l'amore sia privo di genere. Mika infatti vive benissimo la sua vita in 3 finché, nel momento in cui inizia la scuola iniziano i problemi, si scontra con il mondo reale e con la percezione che esso ha degli omosessuali, dando vita così ad una forte dicotomia fra la sua realtà domestica e la società in cui ha fatto il suo sciagurato debutto.
Questo fa anche riflettere su quanto il mondo sia ingiusto proprio nei confronti dei bambini, che tutti mirano a proteggere, ma che nessuno mai ascolta davvero.
Le bugie della nostra vita é un esordio davvero bellissimo, scritto in maniera semplice, ma diretta, e tanto tanto emozionale.
Fa ridere, piangere e tanto riflettere, su quanto ognuno di noi nel suo piccolo é in grado di poter cambiare le cose, aprendosi al cambiamento e accettando che l'inclusione é la strada giusta da percorrere per creare un circolo di amore infinito.
Ringrazio Franci di Coffee and Books per l'organizzazione del review party e Mondadori per la copia omaggio.
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