Vi é mai capitato di osservare le persone che vi circondano, e cercare di intuire attraverso piccoli indizi la loro vita?
Io quando viaggio, o quando semplicemente sono in fila da qualche parte lo faccio sempre, esercito la mia fantasia e la mia immaginazione figurandomi gli scenari di vita degli estranei che mi circondano.
Per chi quando ho letto la trama de I viaggiatori del binario 5, mi sono sentita subito stuzzicata, e ho fatto bene, perché ho scoperto un libro coccola, di quelli che fanno passare qualche ora in pace con il mondo, non problematico e senza troppe pretese.
Vi lascio la trama e subito dopo il mio commento:
Ogni giorno alle 8.05 Iona Iverson prende il treno per andare al lavoro e percorre dieci fermate, da Hampton Court alla stazione di Waterloo, accompagnata dal suo cane, Lulu. Ogni giorno vede le stesse persone, su cui fa ipotesi e che conosce solo per i soprannomi che lei stessa gli ha affibbiato. Naturalmente, non parlano tra loro. Da pendolare esperta, infatti, Iona sa che sul treno ci sono regole precise che tutti dovrebbero seguire: - Avere un lavoro a cui recarsi. - Non consumare cibo caldo. - Essere pronti a ogni evenienza. - Non parlare mai con gli sconosciuti. Ma una mattina uno dei passeggeri, che Iona ha soprannominato "Chic ma Sessista", rischia di strozzarsi con un acino d'uva proprio davanti a lei. Sarebbe morto se non fosse stato per il tempestivo intervento di "Sospettosamente Simpatico", ossia Sanjay, un infermiere che gli pratica la manovra di Heimlich. Questo singolo evento dà il via a una reazione a catena, e un gruppo di persone che non hanno quasi nulla in comune se non i loro spostamenti quotidiani scopre che un incontro casuale può trasformarsi in molto di più e che parlare con gli sconosciuti può insegnarci qualcosa sul mondo che ci circonda e su noi stessi. Ma quando la vita di Iona inizierà a crollare, i suoi nuovi amici saranno presenti nel momento del bisogno?
La storia si ambienta a Londra dove l'etichetta prevede ci sia un certo distacco e una certa discrezione tra i pendolari che affollano i treni.
Iona quindi, seduta al suo posto insieme a Lulù la sua amata cagnolina, scruta, osserva, immagina e scopre che con lei ci sono dei viaggiatori fissi.
A seguito di un evento le loro vite si sfiorano dando vita ad una di quelle storie dal sapore dolceamaro.
Ognuno di loro la mattina prende quel treno, con i suoi dubbi, le sue paure, e man mano aprendosi ai consigli di Iona si vede come avviene il passaggio da sentimenti negativi, a sentimenti positivi come la speranza.
Ogni viaggiatore ha il suo bagaglio esperienziale che racconta ai compagni di viaggio grazie anche alle sollecitazioni di Iona che come un filo rosso, mette in relazione tutti loro.
Lei é una donna sulla cinquantina lavora per un giornale dove tiene una rubrica di consigli, purtroppo però inizia a scontrarsi con le nuove generazioni, e quindi si sente dire che non va più bene per il suo ruolo. Poi c'è Martha una liceale che purtroppo a causa del suo fidanzato, è vittima di bullismo e body shaming.
Emmie che è una donna molto bella e dolce che subisce mobbing sul lavoro, ed è vittima di una relazione tossica e abusiva.
Piers, un agente di borsa di quelli un po' antipatici. Il classico pallone gonfiato pieno di sé perché fa un lavoro dove deve sempre dimostrare di sapere perfettamente cosa sta facendo, e ovviamente meglio di tutti. Purtroppo la vita lo porterà a fare i conti con i suoi aspetti più fragili, dovrà affrontare la sua "sindrome dell'impostore" per trovare un nuovo modo di vivere.
Infine forse il personaggio in cui mi sono rivista di più Sanjay, un infermiere del reparto oncologico, che tutti i giorni deve fare a pugni con il dolore, l'impotenza e il senso di colpa che deriva da un lavoro emotivamente provante, dal quale non riesce mai a staccare del tutto.
Come é possibile notare le tematiche trattate sono tante e di vario genere, ma la delicatezza con cui vengono affrontati i problemi dei vari protagonisti ed anche le soluzioni prospettate dall'autrice, sono sempre molto intelligenti e mai problematiche.
La scrittura é davvero semplice, m estremamente coinvolgente poiché é stata in grado di creare personaggi nei quali é difficile non identificarsi.
Il finale lieto dona speranza, è una coccola per tutti coloro che si trovano a vivere un momento difficile, perché apre la mente alla positività, a tutto c'è sempre rimedio.
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