Ciao Lettor*,
bentrovat* su questi schermi, per la recensione di Murtagh, un libro che ha smosso il letto del fiume dei miei ricordi.
Sono molto affezionata alla saga Eragon di Paolini, è grazie a lui che mi sono avvicinata al fantasy, ricordo che mi appassionai così tanto alla lettura di questi libri che pur di finirli, mi finsi malata per una settimana (don't try this at home) per evitare di andare a scuola.
Diventai veramente matta, e ricordo di non aver voluto leggere altro per un lungo periodo, perchè le sue parole e le vicende di Eragon mi riverberavano dentro senza sosta. Poi iniziai a leggere libri su libri fantasy, nella speranza di trovare qualcosa di altrettanto bello. Così sono andata avanti a leggere storie di ogni forgia che mi riaccendessero quegli stessi sentimenti.
Dopo tanti anni posso dire che pochi libri hanno saputo essere allo stesso livello per me, anche se in tutta onestà probabilmente negli anni i miei gusti sono cambiati, mi è venuta voglia tante volte di rileggere la saga, però per timore di vedere la storia sotto un altro punto di vista, ho preferito evitare.
Non sono però riuscita a dire di no a Murtagh, il piacere effimero di ritornare ad Alagaesia, é stato più forte di qualsiasi richiamo e, ad onor del vero, sono contenta di aver ascoltato quella vocina.
Vi lascio la trama e come al solito subito dopo il mio commento:
Il mondo non è sicuro per il Cavaliere dei Draghi Murtagh e il suo drago Castigo. Un re crudele è stato sconfitto e i due devono affrontare le conseguenze del ruolo che, a malincuore, hanno ricoperto nel suo regno del terrore. Adesso sono odiati, soli, esiliati ai margini della società. In tutto il Paese, si sussurra di spaccature nel terreno e di un vago odore di zolfo nell’aria. Murtagh intuisce che qualcosa di malvagio si annida tra le ombre di Alagaësia. Ha così inizio un epico viaggio attraverso terre conosciute o ancora inesplorate, durante il quale Murtagh e Castigo dovranno usare ogni arma a disposizione, dall'astuzia ai muscoli, per trovare e distruggere una strega misteriosa.
In questo avvincente romanzo che vede come protagonista uno dei personaggi popolari del Ciclo dell’Eredità creato da Christopher Paolini, un Cavaliere dei Draghi deve scoprire per cosa valga la pena combattere in un mondo che l’ha abbandonato
Ritornando a noi, sono davvero contenta di aver letto questo testo la paura di non avere un riscontro positivo é stata quanto mai ingiustificata. É vero che io ero una giovane adolescente quando ho letto Eragon, ma lo era anche il nostro Christopher, la cui prosa é nettamente maturata, e come un buon vino, più passa il tempo e più la si apprezza.
Sicuramente non lo ha abbandonato la sua prolissità, Paolini si dilunga a raccontare i tanti particolari che costellano la trama, ma nulla è inutile o lasciato al caso. Come in un puzzle ogni cosa alla fine trova il suo incastro.
Sicuramente la storia, come anche la prosa, ha un livello di maturità superiore rispetto alla saga madre. Troviamo concetti molto meno improntati sull'idea di eroe senza macchia e senza paura.
Murtagh è un personaggio molto più umano, che pondera sugli errori del passato, per prevenire quelli futuri. Non è sempre certo di quale sia la strada giusta da intraprendere, mostra altre forme di coraggio: quello che serve per poter affrontare le conseguenze di uno sbaglio, e porvi rimedio anche dovendo affrontare la sfiducia del prossimo.
Il coraggio che gli consentirà di riemergere vittorioso e splendido dalle ceneri del suo passato.
In conclusione posso dire che sono stata davvero felice di affrontare questa lettura piacevolissima, non é uno di quegli spin off di cui non si sentiva il bisogno, é un piacevole ritorno per chi come me ha amato il Ciclo dell'eredità e un'ottima scusa per poter iniziare a perdersi in questo fantastico mondo.
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