Ciao Lettor*,
è da un pò che manco su questi schermi, ma proprio non potevo esimermi dallo scrivere la recensione di uno dei libri che credo di aver atteso di più quest'anno.
La lingua delle spine di Leigh Bardugo è una raccolta di racconti del folklore del Grishaverse, storie che probabilmente i personaggi avranno sentito da piccoli, o che sono state citate nei testi della saga.
Come al solito vi lascio la trama e subito sotto il mio commento:
Un mondo di oscuri affari stipulati al chiaro di luna, città infestate da spiriti, foreste inquietanti e bestie parlanti. Qui la voce di una giovane sirena può evocare tempeste mortali e un fiume può eseguire gli ordini di un ragazzo innamorato, ma solo a un prezzo indicibile.
Ispirandosi a miti, folklore e fiabe, Bardugo ha scritto una raccolta di racconti straordinariamente ricchi di atmosfera, pieni di tradimenti, vendette, sacrifici e amore. Perfetti sia che siate suoi nuovi lettori sia che siate fan accaniti, questi racconti vi trasporteranno in terre familiari e misteriose, in una realtà pericolosamente intessuta di magia che milioni di persone hanno conosciuto e amato attraverso i romanzi del GrishaVerse.
Data prima pubblicazione: 21 Novembre 2023
Rilegatura: Copertina Rigida
Pagine: 296
Illustratrice: Sara Kipin
Traduttrice: Roberta Verde
Prezzo: 18,90€
La lingua delle spine è nato poichè era stato richiesto all'autrice se desiderava scrivere un prequel della fortunatissima saga, ma come ella stessa racconta, le è venuto in mente di raccontare delle fiabe che un pò rappresentassero quel mondo a lei tanto caro, senza dove tornare a parlare dei personaggi della saga.
E' una scelta che ho trovato davvero molto intelligente, perchè per quanto ci si affezioni ai protagonisti di una saga, non sempre prequel e sequel sono all'altezza delle aspettative de* lettor*, soprattutto quando ci si trova difronte a storie che hanno avuto un successo sfolgorante.
Per quanto riguarda nello specifico La lingua delle spine, trovo che sia una raccolta di racconti davvero bella da leggere al di là che siate o meno fan della saga. La scrittura della Bardugo è in grado di accendere e spegnere la magia nel giro di poche pagine, lasciando un senso di inquietudine che non tutti gli scrittori sono in grado di sollevare attraverso le poche parole a disposizione.
Una menzione speciale va assolutamente fatta alle illustrazioni di Sara Kipin che accompagnano e completano ogni storia. Per ogni racconto appaiono come una cornice di pagina e vanno man mano ampliandosi, ogni volta che alla storia vengono aggiunti maggiori dettagli, fino a culminare con delle magnifiche illustrazioni a pagina intera che raccontano i momenti salienti, in maniera strabiliante, dando un volto ai personaggi che abbiamo immaginato grazie alla penna dell'autrice.
Un connubio davvero magnifico ed inusuale, ma che funziona in maniera ineccepibile lasciando davvero a bocca aperta.
Il racconto che mi è piaciuto di più è stato Quando l'acqua cantò il fuoco, che prende ispirazione dalle ambientazioni de La Sirenetta, ma prende una strada completamente inaspettata. Così come per tutti gli altri racconti la linea di separazione tra il bene e il male è così sottile che ti lasciano con grandi riflessioni in carico.
In conclusione mi sento di consigliare questo libro agli amanti del Grishaverse, ma anche a coloro che di Bardugo sentono parlare per la prima volta, perchè è davvero una perla rara.
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