Titolo: Gallant
Autore: V.E. Schwab
Editore: Mondadori
Collana: Oscar Fantastica
Genere: Gotico
Età lettura: 16+
Prezzo: 20,00 euro
Pagine: 360
Ciao Lettor3,
anche questa volta sono ricascata nel gorgo di nome Schwab. Nonostante io non abbia assolutamente un buon rapporto con questa autrice, ho voluto darle ancora una possibilità e anche questa volta purtroppo non sono venuta fuori soddisfatta da ciò che ho letto.
A questo punto penso si tratti proprio di un problema con il suo stile di scrittura, che purtroppo mi lascia sempre molto interdetta. La trama dei suoi scritti mi intriga sempre moltissimo, ma nella pratica, trovo i suoi contenuti sempre molto scontati e con una prosa troppo lenta e dispersiva.
Di seguito vi lascio la trama e qualche informazione sul libro in modo che possiate farvi un'idea:
La protagonista è Olivia Prior, ragazza cresciuta nel tetro Collegio per ragazze indipendenti Merilance. Del suo passato le rimane solo un diario malconcio dalla copertina verde appartenuto a sua madre, contenente solo frasi enigmatiche e disegni che paiono semplici macchie d’inchiostro.
Quando viene invitata da una lettera a Gallant, il luogo da cui il diario materno l’ha messa in guardia, Olivia decide di partire. Al suo arrivo non c’è nessuno ad aspettarla, ma la ragazza non può lasciare l'unico luogo che può riconoscere come "casa" e soprattutto suo cugino, ultimo parente in vita.
Quali segreti nasconde Gallant? Un palazzo sontuoso con una sala da ballo, uno studio che custodisce una misteriosa scultura e un grande giardino rigoglioso. E, proprio in quel giardino, un muro diroccato con una porta di ferro che Olivia non dovrà mai e poi mai aprire...
Gallant rientra in quella che si può definire letteratura gotica, ed è stato pensato per una fascia d'età che va dai 16 anni a salire.
Come dicevo pocanzi, la trama del libro attira molto, soprattutto in questo periodo in cui è carino fare letture un pò dark e creepy. La prima parte del libro mette davvero i brividi, l'autrice crea un'ambientazione vivida e le situazioni sono altrettanto scenografiche, ma sfortunatamente non mantiene il clima horrorifico per tutta la durata del libro. Infatti queste sensazioni vanno un pò scemando fino a sparire del tutto quando si arriva al finale.
Un buon lavoro invece è stato fatto in termini di caratterizzazione del personaggio principale, Olivia è una ragazza muta, ed è davvero stata brava nella rappresentazione delle difficoltà di Olivia nel farsi comprendere; lei era costretta a portare con sè un taccuino per poter comunicare in quanto nessuna delle persone accanto a lei ha avuto la premura di imparare il linguaggio dei segni. Ha reso palpabile l'esasperazione provata da Olivia quando provava a farsi capire e il suo interlocutore le voltava le spalle o perdeva il contatto visivo. Anche l'evoluzione del personaggio di Olivia, è sempre stata graduale e credibile, arriva alla fine del testo ad aver raggiunto maggiore consapevolezza e fiducia in se stessa, senza necessariamente sfociare nell'over power, segue l'arco di crescita che avrebbe una persona reale nell'affrontare quel tipo di situazioni. Peccato però che lei sia l'unico personaggio per la quale l'autrice si sia spesa in dettagli, fisici e psicologici. E' un vero peccato che non abbia approfondito la caratterizzazione di alcuni personaggi di contorno che si sono poi rivelati essere fondamentali ai fini di trama, lasciando i lettor3 con il palato asciutto.
Purtroppo anche l'evoluzione dell'arco narrativo è stato deludente, è partita benissimo mixando le pagine inquietanti del diario della madre di Olivia con la sua storia, creando un parallelismo gradevole, ma che poi è sfociato nel banale, molte situazioni sono risultate estremamente prevedibili per un lettore attento e questo, in un romanzo che si presta al mistery, non è un dettaglio trascurabile.
Molto bello invece il messaggio di fondo che fa passare l'autrice, Olivia è alla ricerca del suo posto nel mondo, e quando riceve una lettera di questo suo parente lontano che la invita in casa sua, immagina di trovare un ambiente accogliente. Gallant sfortunatamente nasconde segreti inquietanti, quindi non può essere esattamente il luogo caldo e caloroso che tutti si immaginano pensando al luogo da chiamare casa. Ma Olivia a dispetto di tutto e tutti, trova in quelle strane persone che abitano quel luogo tetro il suo posto sicuro, che non deve per forza essere bello, deve essere fare sentire bene e protetti.
-Credo che una parte di me confidasse che fossi in qualche luogo sicuro.- Ci risiamo con quella parola: "sicuro".
Ma che significa "sicuro"? Un cimitero è sicuro. Il Meriland era sicuro. Sicuro non sta necessariamente per felice, buono o gentile.
Dunque, in definitiva Gallant è una di quelle letture che non mi hanno fatta urlare al capolavoro, l'ho trovata lenta e ridondante con un finale molto raffazzonato, mi sarebbe piaciuto scoprire di più sulla storia della famiglia di Olivia, e mi sarebbe piaciuto vedere caratterizzati meglio alcuni personaggi secondari che però sono stati fondamentali ai fini di trama. E' una lettura che non soddisfa appieno, nonostante si tratti di un libro autoconclusivo, forse in questo caso sarebbe servito ampliare quanto appena detto, riempiendo i tempi morti che dalla seconda metà del libro hanno appesantito non poco la lettura.
Lo consiglio per questo periodo pre-Halloween , ma non aspettatevi il libro della vita.
Ringrazio Mondadori per la copia digitale e Alessandra di Raggywords per l'organizzazione dell'evento, sotto trovate la locandina con gli altri blog che hanno partecipato al review party, vi consiglio di leggere anche i loro pareri perchè è un libro che è stato abbastanza divisivo.
Alla prossima!
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