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lunedì 15 novembre 2021
Le vite dei Santi di Leigh Bardugo tra culto religioso e immaginazione
Ciao Lettorə,
nei prossimi giorni Mondadori pubblicherà Le Vite dei Santi, un libriccino appendice scritto dalla queen Leigh Bardugo, che va ad integrare il fantastico mondo che ha creato, ossia il Grishaverse, dandoci qualche informazione in più sulla cultura religiosa praticata a Ravka e dintorni.
Attenzione non immaginatevi nulla di noioso, tutt'altro! Sono brevi racconti che narrano la storia di persone straordinarie, che confermano ancora una volta la genialità di questa autrice.
Sono rimasta così affascinata dalle storie di questa raccolta, che sono andata alla ricerca di informazioni per capire da dove provenisse la sua ispirazione. Purtroppo non ho trovato nulla di accreditato dalla stessa autrice, ma ad una ricerca più approfondita, sono riuscita a capire che molti di questi racconti altro non sono che veri e propri retelling delle storie dei Santi Cattolici Ortodossi.
Il più riconoscibile è forse quello di Sankt Nicolai. Nel cattolicesimo San Nicola è colui che ha dato il via alla tradizione di Babbo Natale, ed è anche il patrono dei marinai, in quanto furono proprio questi ultimi a recuperare le sue spoglie e riportarle in patria.
Bardugo scrive di un ragazzino di nome Nikolai, un marinaio bravissimo, che resta intrappolato in un lago ghiacciato insieme al resto della ciurma. Poiché è il più piccolo, viene inviato alla ricerca di aiuto e viveri, e una volta arrivato sulla riva, viene soccorso da una renna (vi ricorda nulla?).
Il ragazzo viene condotto dall'animale presso un campo da bivacco dove si trova un ricco banchetto, un paio di stivali neri di pelliccia e (udite, udite) un cappotto rosso!Nikolai, mangia e riempie un enorme sacco di cibo per condividerlo con gli altri marinai, ma quando arriva sulla nave, il cibo che aveva portato si trasforma in sassi e cenere ed i suoi compagni lo malmenano. Dopo una serie di vicissitudini, Nikolai riesce a tornare a casa, dove scopre che il sacco che aveva usato per portare il cibo ai suoi compagni, si ricolma ogni giorno di leccornie, e così decide di girare il paese aiutando coloro che non hanno di che saziarsi.
Un altra storia che ricorda molto quella dell'omonima Santa è quella di Sankta Anastasia, una donna che con il suo sangue è in grado di guarire dalla peste. Nella religione Cristiana Ortodossa, Santa Anastasia è la protettrice degli ammalati, ed in particolare, coloro che sono avvelenati dal demonio.
Queste non sono le uniche similitudini che possiamo trovare nei racconti scritti da Bardugo e le vite dei Santi della religione Cattolica Ortodossa, sta a voi leggere questa raccolta e scoprire tutti gli altri.
Se volete saperne di più il 19 uscirà una recensione completa del libro qui sul blog, mentre nella locandina qui sotto, potete trovare i blog che partecipano all'evento organizzato da Raggyword per Mondadori, in modo da farvi un'idea competa
Restate connessə e buone letture!
venerdì 5 novembre 2021
La mano sinistra del buio Ursula Le Guin Recensione
Sospetto che non valga la pena distinguere fra un istinto materno e paterno; l'istinto genitoriale, il desiderio di proteggere, di incoraggiare, non è una caratteristica legata al sesso.
Questo aspetto domina la loro società, la loro cultura e la loro politica. I Getheniani non sono atti a farsi trascinare dalle pulsioni così come accade invece per gli umani. Ciò comporta il fatto che su Gethen non conoscano la parola guerra, le loro divergenze le risolvono con omicidi, faide, ma non con conflitti che prevedano l'impiego di risorse umane che non siano strettamente collegate alla discordia in atto.
Come viene promesso nel prologo, Le Guin ordisce una lucida menzogna così perfettamente costruita che il lettore non ha alcuna difficoltà a credere plausibile ciò che l'autrice racconta, anzi, ad un certo punto sorge spontaneo fare dei paragoni con la realtà rapportando l'immaginativo della scrittrice a situazioni quotidiane che sarebbero infinitamente più semplici, se viste sotto il suo punto di vista.
Le Guin crea un mondo alternativo in cui non esiste maschilismo e neppure il femminismo, l'individuo viene considerato per le sue azioni, la cosa particolare è che Mr Genry Ai guarda la diversità dei Getheniani con critico disprezzo e si fa portavoce della cultura umana che si approccia al diverso.
Su Inverno si è rispettati e giudicati solo in quanto esseri umani. E' un'esperienza scioccante
Se la mettiamo sotto questo punto di vista, i Getheniani rappresentano il progresso socio-culturale, anche se sono retrogradi per quanto riguarda la tecnologia, mentre Mr Ai rappresenta il nesso con la realtà l'ancoraggio alle tradizioni, e la volontà di convertire un popolo alla tecnologia ed al commercio senza tener conto del fatto che il loro mondo è molto più bilanciato di quello da cui lo stesso proviene.
Approposito di tecnologia, è stupefacente come Le Guin nel 69' abbia immaginato trasporti elettrici, dispositivi che permettevano di "chattare" con persone lontane anni luce. E' impressionante come abbia anticipato il tema del surriscaldamento globale e dello scioglimento dei ghiacciai, quando ancora erano argomenti di cui non si parlava, utilizzando una terminologia tecnico-scientifica che certamente denota uno studio approfondito di quelle che erano le nozioni dell'epoca riguardo il fenomeno.
In tal senso la scrittura di Le Guin non è sempre paragonabile ad una passeggiata spensierata, è uno stile ricco, non penso ci sia termine migliore per definirlo. E' ricco di descrizioni, di retorica, di aulicità e di vocaboli forbiti, e questa sua stessa ricchezza lo penalizza per coloro che non hanno la costanza e la pazienza di dedicarsi ad un libro che è tutt'altro che semplice.
La bellezza de La mano sinistra del buio infatti, non sta tanto nell'ordito della trama, che è di per se molto semplice, basato molto sulla politica e poco sull'azione. Il punto forte di questo romanzo, il motivo per il quale secondo me dovrebbe essere letto, è la visione di Le Guin relativamente ad un mondo dove il genere dell'individuo non domina la cultura e la societa, un mondo in cui non esistono guerre, un mondo in cui l'anarchia pacifista non è solo un lontano miraggio, ed il modo splendido in cui ci guida alla scoperta di una cultura giocando perfettamente al gioco del "immaginiamo che" rendendo talmente vivide queste possibilità, da non avere poi troppe difficoltà a credere che tali supposizioni, in questo frangente immaginarie, possano un giorno diventare realtà.
giovedì 7 ottobre 2021
Ragazza, serpente, spina Melissa Bashardoust Recensione
Ciao Lettori,
oggi parliamo di Ragazza, serpente, spina, scritto da Melissa Bashardoust edito da Mondadori per la collana Oscar Fantastica che ringrazio per la copia ARC digitale.
Questa storia riprende un pò tutti i canoni dei classici fantasy con un tocco moderno. E' stata una lettura discretamente interessante, grazie proprio al fatto che i personaggi non sono scontati, pur essendo quelli canonici quali la principessa, il demone, la fata alata, poichè posseggono una caratterizzazione frizzante ed un pizzico di innovazione.
Soraya, la nostra protagonista, è una principessa maledetta, non può essere toccata da nessun essere vivente in quanto nelle sue vene scorre un veleno letale, che ammazza chiunque le sfiori la pelle. Questa sua condizione l'ha costretta ad una vita da reclusa, che inizialmente ricorda moltissimo la situazione della più famosa Raperonzolo.
Lei non è la classica eroina che mira a conquistare il potere per diventare più forte e così distruggere il nemico, bensì farà di tutto pur di spezzare la sua maledizione, che le ha tolto moltissimo in termini affettivi, ma le ha fornito una grandissima invulnerabilità. E' proprio a causa di questo suo atto egoistico che si scateneranno una serie di eventi che porteranno lo Shahmar a usurpare il trono di suo fratello.
Soraya dunque è una ragazza la cui umanità traspare dalle sue insicurezze, dalle sue pulsioni, fa danni e cerca di ripararli, spesso facendone di più grandi ancora. E' tutt'altro che un'eroina, e questo la rende senza dubbio un personaggio interessante, una rivisitazione della giovane principessa da salvare. Perchè Soraya viene salvata per diventare a sua volta salvatrice.
Anche l'antagonista della storia assume una bella sfumatura, lo Shahmar è il re dei demoni, dei quali si serve per conquistare il regno di Soraya, ma non è il classico villain brutto e cattivo senza motivi. La sua storia è intrigata e sanguinaria, ci sono dei moventi che lo hanno spinto a compiere le sue azioni. E' un personaggio che conserva ancora un pizzico di umanità e in tal senso ricorda molto la Bestia de La bella e la bestia. Insomma cattivo, ma con qualche riserva.
Infine abbiamo Parvaneh un demone donna dotata di ali di falena appartenente alla famiglia delle Parik, che più che un demone si assimila alla figura della fata, che in questo caso, non è la personificazione della bontà. E' astuta e manipolatrice, ma anche lei, ha un lato buono che giocherà un ruolo importantissimo in tutta la storia.
L'ambientazione anche è molto canonica, il castello è il luogo in cui risiede la famiglia reale, attorniato da guardie ed una fervente cittadina, la montagna invece è la dimora dei div (i demoni) che proliferano di notte e riposano di giorno, la foresta invece è la dimora delle Parik. Per quest' ultimo elemento l'autrice ci fa sapere che ha preso ispirazione dalle foreste miste ircane, dette anche foreste del Caspio, che si estendono nel Nord dell'Iran, di cui potete vedere alcune foto qui:
C'è sicuramente un plus, ed è il fatto che Melissa abbia preso ispirazione da un poema epico Persiano chiamato Shah-Nameh, dal quale ha tratto sia alcuni spunti per il background dei suoi personaggi, sia alcuni dettagli della cultura persiana, che sono andati ad arricchire il suo world building.
Apprezzatissime le note dell'autrice alla fine del libro che danno tantissime informazioni interessanti relative alle sue scelte di trama.
In conclusione mi sento di dire che:
E' una storia che corre sul filo che distingue il bene ed il male, la cui protagonista non è affatto un'eroina canonica senza macchie e senza paura.
E' una storia che si fa leggere velocemente, e che tutto sommato lascia al lettore con parecchie riflessioni.
E' una storia che non ruota intorno al romanticismo, non troveremo la classica liaison c'è qualcosa ma nulla di scontato.
E' una storia che vi consiglio di leggere perchè non sarà un capolavoro, ma sa farsi apprezzare se saprete osservare bene, poichè è diversa da tutti gli young adult attualmente in circolazione.
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<< Sono una Strega [...] e lo è ogni Donnache dice quello che non dovrebbe o vuole ciò che non può avere, che combatte per avere ciò che le spetta >>
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Parzival: Siamo su OASIS, qui non siamo altro che nuda personalità.ART3MIS: mi permetto di dissentire. Tutto delle nostre personalità è filtrato dai nostri avatar, il che ci permette di controllare il nostro aspetto e la nostra voce quando siamo a contatto con gli altri, OASIS ti permette di essere chi vuoi essere. É per questo che é diventato una specie di droga.
Mentre parlavamo, assecondando il rituale che due persone seguono di solito quando si conoscono, mi resi conto che noi ci conoscevamo già, e meglio di chiunque altro. Eravamo legati a livello mentale. La capivo, mi fidavo di lei e le volevo bene; era mia amica. Niente era cambiato né sarebbe cambiato per un dettaglio irrilevante come il sesso, il colore della sua pelle o il suo orientamento sessuale.
mercoledì 7 luglio 2021
Blog tour: Le 5 fasi dell'elaborazione del dolore in Sette minuti dopo la mezzanotte di Patrick Ness
giovedì 1 luglio 2021
Sette Minuti dopo la mezzanotte Patrick Ness - Recensione
Quello che aveva erano i personaggi, una premessa dettagliata e l'inizio. Quello che non aveva, sfortunatamente, era il tempo
Gli esseri umani sono bestie complicate, credono alle bugie consolatrici pur conoscendo la realtà dolorosa che le ha rese necessarie.