mercoledì 25 novembre 2020
La vita invisibile di Addie LaRue di Victoria Schwab
venerdì 20 novembre 2020
Le eroine: Alice, Dorothy e Wendy, affinità e differenze
Ciao Lettori,
bentrovati alla fine di questo viaggio che ha visto protagoniste le storie delle nostre piccole eroine Alice Wendy e Dorothy, insieme raccolte in questa bellissima edizione curata da Mondadori.
Ringrazio le mie compagne di viaggio per le loro preziosissime opinioni in merito ai volumi di cui abbiamo abbondantemente disquisito e per i loro articoli di approfondimento.
Claudia Divora Libri, Fenice fra le pagine, Love readig more, Biblionative, L'angolo di Alexys, Lellabooks, LoScrignoDelleLetture, Una Marea di Libri, Alessandra Nekkina
E' stato bello collaborare con tutte voi.
Un sentito grazie va anche alla casa editrice Mondadori che ci ha concesso la lettura in anteprima della graphic novel Cheshire Crossing e anche del drago Alice, Dorothy & Wendy, entrambi già presenti in tutte le librerie dal 17 Novembre.
Terminati i giusti convenevoli, passiamo al nocciolo della questione: quanti di voi si sono chiesti come mai questo trio variegato di fanciulle, sia stato assemblato in un'unica edizione? Perchè scegliere proprio queste tre favole che sono, tutto sommato, molto diverse fra loro?
Ebbene io ho provato a darmi una risposta, perchè in effetti benchè le storie siano diverse presentano alcune analogie per nulla trascurabili.
Prima di tutto sono tutte state scritte all'incirca nello stesso periodo, Alice e Peter e Wendy sono entrambe Inglesi e frutto appena colto di un cambiamento radicale nella cultura dell'epoca Vittoriana.
Ci troviamo difronte a due favole che non hanno la presunzione di voler a tutti i costi insegnare qualcosa, queste storie sono scritte per intrattenere i bambini, e non per sciorinare una qualsivoglia morale. Oltretutto si distaccano completamente dalla struttura classica della favola, diventando addirittura antipedagogiche. Alice scappa nel suo paese delle meraviglie estraneandosi dalla realtà in cui vive, cosa molto disdicevole all'epoca. Le bambine dell'alta società non potevano essere sognatrici, dovevano istruirsi ed impegnarsi affinchè potessero trovare un degno marito, la vita era pregna di realismo e non c'era spazio per le farneticazioni, che venivano perlopiù attribuite ai bambini più piccoli o, in età preadolescenziale, a dei disturbi psicologici.
Lo stesso vale anche per la storia di Peter e Wendy la quale scappa di casa perchè anche lei non vuole crescere e adempire a suoi doveri.
Un pò diversa, sotto questo punto di vista, è la favola de Il meraviglioso Mago di Oz la quale prende dinamiche affini ma allo stesso tempo differenti. Si tratta di una favola Americana, e della sua geolocalizzazione, ne cogliamo certamente l'influsso, la cultura del "think positive" diventa l'emblema del viaggio della nostra eroina. Anche in questo caso l'autore scrive per dilettare e non per lasciare una morale, anche se, in fin dei conti, qualcosa lo insegna lo stesso ma in maniera più sottile. Anche in questo caso l'elemento antipedagogico non manca, in quanto la figura del Mago di Oz non è proprio un esempio di rettitudine, oltretutto è una delle poche favole nelle quali gli impostori non vengono puniti, tutt'altro.
Un altro elemento conduttore che ha legato tutte e tre le protagoniste e incrociato le loro storie, è senza dubbio la volontà di evidenziare un percorso che va dalla puerilità alla pubertà. Se leggiamo le favole di Alice, Wendy e Dorothy diacronicamente, è possibile notare come le tre ragazzine appartengano esattamente alle tre fasi della crescita di un individuo.
Alice è sicuramente la parte fanciullesca, dedita alle sue fantasticherie e persa nel suo mondo immaginario, non è alla ricerca di valori, ma solo di avventure che possano divertirla. Non c'è assennatezza in lei, bensì la semplice curiosità che spingerebbe qualsiasi bambino a mangiare, senza pensarci due volte, biscotti con su scritto "mangiami", o a bere da bottiglie il cui contenuto è sconosciuto, senza immaginare le conseguenze del gesto. Conseguenze alle quali Alice non cerca un rimedio, bensì si lagna che siano accadute, proseguendo imperterrita nel suo obiettivo di cercare il giardino che vede dal buco della serratura, e puntualmente, facendosi sviare dai vari altri personaggi che incontrerà.
Dorothy invece, è chiaramente la parte preadolescenziale, sicuramente molto più coscenziosa di Alice, si trova in un mondo che non conosce, ma seppur con il candore e l'ingenuità che contraddistingue il suo carattere, cercherà di porre rimedio alla sua condizione, con più giudizio. Affronterà un viaggio durante il quale sarà comunque in grado di acquisire valori importanti, e finalmente riuscirà a tornare a casa arricchita.
Wendy, infine, è la palese rappresentazione della ribellione adolescenziale. Lei si rifiuta di crescere e così scappa con Peter sull'isolachenoncè, dove poi si renderà conto che una vita di sregolatezze non è poi tanto divertente se condotta per sempre, e quindi deciderà di tornare a casa sua e di riprendere la sua vita fra le mani.
Spero di cuore che questo viaggio vi abbia tenuto compagnia, alla prossima.
martedì 17 novembre 2020
Il meraviglioso mago di OZ L. Frank Baum
Ciao Lettori,
sabato 14 novembre 2020
Cheshire Crossing Andy Weir e Sarah Andersen Recensione
Ciao Lettori,
il 17 Novembre uscirà per la collana Oscar Ink Cheshire Crossing una simpaticissima Graphic Novel scritta da Andy Weir e illustrata da Sarah Andersen. Come dite? Questi due nomi non vi sembrano sconosciuti? Bhè se avete sentito parlare di The Martian (L'uomo di Marte) avrete sicuramente sentito parlare anche del caro Andy, uno scrittore tra i più apprezzati nel panorama fantascientifico, che prima di dedicarsi alla scrittura, amava anche realizzare fanfiction in fumetti. E' lui che ha dato vita a questa fantasiosissima storia le cui protagoniste sono Alice, Wendy e Dorothy, in una veste sotto la quale non le avreste mai immaginate!
Nell'immaginario di Weir infatti, le nostre eroine-bambine sono cresciute e diventate delle adolescenti abbastanza problematiche, in quanto hanno dovuto convivere con le loro esperienze infantili alquanto traumatiche, che le hanno molto cambiate. Le ragazze, al ritorno dai loro mondi fantastici, hanno cercato di esternare le loro esperienze surreali agli adulti che le circondavano, i quali hanno creduto fossero diventate pazze, e di conseguenza, sono state costrette a girare molti ospedali psichiatrici colpevoli di essere affette da una malattia mentale identificabile con la psicosi dissociativa, di seguito vi lascio la breve trama:
Sono passati anni da quando Alice, Dorothy e Wendy hanno compiuto i loro favolosi viaggi nel Paese delle Meraviglie, a Oz e sull’Isola-che-non-c’è. Ora eccole qui, ormai adolescenti, a Cheshire Crossing: una scuola molto speciale dove impareranno a gestire le loro straordinarie esperienze e il loro dono di attraversare mondi magici.Ma proprio non sanno starsene buone buone sedute al banco, e iniziano di nuovo ad attraversare le dimensioni, lasciandosi dietro una scia di caos completo. E se fosse solo un po’ di confusione il problema, poco male. Il fatto è che, senza volerlo, fanno incontrare la malvagia Strega dell’Ovest e Capitan Uncino, unito ora in una coppia davvero diabolica.Per fermarli le tre ragazze dovranno fare ricorso a tutti i loro poteri e mettere insieme una squadra di improbabili alleati da tutto il multiverso! Cheshire Crossing è un viaggio vertiginoso, divertentissimo e sconfinato attraverso i classici della letteratura e i loro mondi fantastici come non avete mai osato immaginarli.
Troviamo una Dorothy molto intelligente e scaltra, una Wendy che ha assorbito molto del personaggio di Peter Pan, diventando un maschiaccio (nel senso buono di tale accezione) con i capelli corti, coraggio da vendere ed un gran cuore, Alice, invece, è quella che a mio parere ha avuto lo sviluppo peggiore, in quanto è diventata molto dura ed egoista, una vera piantagrane, per se stessa e per le sue due nuove amiche. Le ragazze torneranno a viaggiare all'interno dei loro mondi magici, che grazie all'alleanza di due cattivi quali la strega dell'Ovest e Capitan Uncino, saranno intersecati.
lunedì 9 novembre 2020
Tenebre e Ossa Leigh Bardugo Recensione
Ciao Lettori,
martedì 3 novembre 2020
Il viaggio di Halla Naomi Mitchison
Editore Fazi - collana Lainya
Da qualche mese ormai la Fazi ci sta stuzzicando con la sua nuova uscita per la collana Lainya ossia Il viaggio di Halla.
venerdì 23 ottobre 2020
Le Diecimila porte di January Alix E. Harrow
Ciao Lettori!
Che periodo di fuoco per le nostre letture è stato questo mese di Ottobre vero? Ci sono state un mare di uscite interessantissime per chi come me è amante del genere fantastico, ed oggi vado ad aggiungere un altro libro alla pila.
Vi parlerò de Le Diecimila Porte di January, un libro molto carino, di quelli che fanno passare del tempo piacevole, una lettura leggera e sognante secondo me molto adatta al periodo autunnale, si abbina molto a questa stagione per la variabilità dei suoi contenuti. Vi lascio alla trama e poi vi spiegherò meglio cosa ne penso:
Estate 1901. Un'antica dimora nel Vermont, piena di cose preziose e sorprendenti. La più peculiare è forse January Scaller, che vive nella casa sotto la tutela del facoltoso signor Locke. Peculiare e atipica, almeno, è come si sente lei: al pari dei vari manufatti che decorano la magione è infatti ben custodita, ampiamente ignorata, e soprattutto fuori posto. Suo padre lavora per Locke, va in giro per il mondo a raccogliere oggetti "di un valore singolare e unico", e per lunghi mesi la ragazzina rimane nella villa ridondante di reperti e stranezze, facendo impazzire le bambinaie e, soprattutto, rifugiandosi nelle storie. È così che, a sette anni, January trova una porta. Anzi, una Porta, attraverso cui si accede a mondi incantati che profumano di sabbia, di antico e di avventura... Sciocchezze da bambini. Fantasie assurde, le dicono gli adulti. E January si impegna con tutta se stessa per rinunciare a quei sogni di mari d'argento e città tinte di bianco. Per diventare grande, insomma. Fino al giorno in cui, ormai adolescente, non trova uno strano libriccino rilegato in pelle, con gli angoli consumati e il titolo stampigliato in oro semiconsunto: "Le diecim por". Un libro che ha l'aroma di cannella e carbone, catacombe e terra argillosa. E che porta il conforto di storie meravigliose nel momento in cui January viene a sapere che il padre è disperso da mesi. Probabilmente morto. Così la ragazza si tuffa in quella lettura che riaccende il turbine di sogni irrealizzabili. Ma lo sono davvero? Forse basta avere il coraggio di inseguirli, quei sogni, per farli diventare realtà. Perché pagina dopo pagina January si accorge che la vicenda narrata sembra essere indissolubilmente legata a lei...
Una delle cose che si apprezzano di più di questo libro, probabilmente è proprio l'ambientazione con la quale l'autrice è stata particolarmente brava, il filone principale della storia di January è ambientata negli Stati Uniti, tra la fine dell'800' e gli inizi del 900', molto belli e interessanti sono i piccoli dettagli storici che troviamo nel fiume narrativo, che consentono una contestualizzazione del racconto ben precisa, questo aiuta moltissimo a marcare nettamente la differenza che c'è tra il mondo "reale" che il lettore conosce, con i mondi che scopriremo attraverso le parole di January.
Vedrete, le porte sono molte cose: fessure e spiragli, misteri e confini.Ma più di ogni altra cosa, le porte introducono il cambiamento.Quando vengono attraversate, anche dalle cose più piccole e rapide,il cambiamento segue a ruota, come i delfini nella scia di una nave.
giovedì 22 ottobre 2020
Dormire in un mare di stelle C. Paolini Vol. 2
Bentrovati Lettori,
siete rimasti anche voi con il fiato sospeso alla fine del libro Dormire in un mare di stelle di Christopher Paolini? Ed anche voi, come me, attendevate con ansia di leggere il seguito? Buone notizie per voi!
Il volume 2 è già uscito in tutte le librerie per Rizzoli ed io ho avuto modo di poterlo leggere in anteprima, grazie all'evento organizzano dalla splendida Alessandra di RaggyWords, approfitto per ringraziare come sempre anche la Rizzoli per la copia del libro.
Ma veniamo a noi: Avevamo lasciato Kira sull'orlo di una guerra intergalattica, in viaggio verso Sole insieme all'equipaggio della Wallfish e ad Itari, la medusa ribelle che desidera portare la pace fra umani e wranaui per affrontare il nemico comune costituito dagli incubi. Detto ciò vi lascio la trama di questo secondo volume senza spoiler in modo che possiate capire come più o meno si evolverà la questione:
La nostra civiltà è in pericolo. Restano poche speranze, ora che la guerra dilaga in ogni angolo dell’universo contro non una, ma due potenti specie nemiche. Kira e i compagni dell’astronave Wallfish si trovano davanti a un bivio: eseguire gli ordini ricevuti e abbandonare la missione, oppure infrangere le regole e lanciarsi in un folle viaggio verso il cuore dello scontro?Kira sa di essere l’unica in grado di proteggere l’umanità e restituirle un futuro perché – ormai lo ha capito – il misterioso reperto alieno che è diventato tutt’uno con il suo corpo e la sua mente potrebbe rivelarsi l’arma decisiva per fermare il conflitto. Deve esercitarsi, però, imparare il prima possibile a padroneggiare le infinite sfumature di questo nuovo potere straordinario.È ricercata dalle autorità, fronteggia continui attacchi nemici, eppure Kira non ha più dubbi. Il pensiero della sua famiglia, di Falconi e la sua banda la accompagnano nell’ultima, colossale avventura oltre i confini dell’umano. Il traguardo è lontano e incerto, ma lei farà l’impossibile per raggiungerlo. È tutto ciò che desidera, il solo destino di salvezza: riportare la pace tra le stelle.
Io sarei in grado di descrivere questo secondo volume con una sola parola: WOW! ma dato che sono oltremodo logorroica, non posso fermarmi a questa onomatopea senza aggiungere le motivazioni che la generano, perciò andiamo per gradi:
L'ambientazione resta la stessa del primo volume, Paolini la approfondisce sempre di più contestualizzando gli elementi che la caratterizzano all'interno della storia, facendoli diventare addirittura funzionali alla narrazione, in tal senso non ci sono periodi descrittivi che potrebbero annoiare, bensì vediamo le cose attraverso gli occhi dei nostri personaggi, aggiungendo ogni volta un dettaglio in più alle figure create dall'immaginazione.
In questo libro finalmente viene dato spazio anche agli altri protagonisti della storia, Kira è una personalità davvero interessantissima, ma ad un certo punto si avverte la necessità di approfondire meglio anche gli altri, ed è bellissimo il fatto che si inizia a conoscerli attraverso la maturazione della nostra protagonista, man mano che riacquista fiducia in se stessa, riacquista fiducia nel prossimo e permette agli altri di creare un rapporto con lei. Le personalità che si apprezzano di più sono sicuramente quella di Gregorovich, il cervello di bordo un pò matto che dà brio a tutta la narrazione e strappa più di una risata, ne leggeremo la storia che lo ha portato ad affrontare la mutazione da umano a cervello super dotato e se ne comprenderà meglio la psicologia.
Una debole vibrazione percorse le pareti del condotto,
poi nell’intera Wallfish rimbombò una voce potente e cavernosa:
«METTI GIÙ QUEL MAIALE!».
Gregorovich.
Anche il personaggio di Falconi diventa sempre più interessante, anche se forse è l'unico che era stato approfondito durante i primi passaggi, qui ne abbiamo una visione ancora migliore, un uomo duro pronto a tutto pur di salvare il suo equipaggio: maiali, gatti e cervelli inclusi! Dotato di un grande animo e di un grande coraggio che dimostrerà sia sul campo di battaglia che in altre situazioni un pò più piccanti che non starò qui a spoileravi, ma che faranno un pò sorridere.
La narrazione procede in maniera molto più spedita rispetto al primo volume, gli accadimenti si succedono uno dopo l'altro e non danno respiro al lettore, che seppur volesse staccarsi dalle pagine no, proprio non può, è come andare sulle montagne russe, non si fa in tempo a scendere giù da un picco di climax che ecco già incombere un altro allo sfogliare della pagina.
Si arriva così davvero molto rapidamente al termine del libro che presenta un finale agrodolce, stringe il cuore, ma ti fa apprezzare ancora di più tutta la storia, perchè a mio giudizio solo le storie che suscitano dei sentimenti, sono quelle davvero ben riuscite.
Un passaggio d'obbligo va fatto per l'edizione, da un lato capisco l'esigenza di dividere il racconto in due volumi, perchè effettivamente sarebbe stato troppo tutto insieme, d'altro canto però mi sarei aspettata che fosse fatta in maniera più puntuale, in quanto tutte le appendici che avrebbero potuto facilitare la lettura del primo volume quali ad esempio: lo spaziotempo e il viaggio nello spazio in FTL, la cronologia ed il glossario, sarebbe stato molto più utile averli al termine del primo libro che non del secondo. Ma credo che questo sia forse l'unico appunto che mi sento di fare ad un'edizione ben fatta soprattutto in termini di impaginazione e traduzione.
In definitiva mi sento di consigliare a tutto il mondo la lettura di questo piccolo preziosissimo capolavoro, certo il primo libro sarà un pò più impegnativo del secondo, ma ne vale davvero la pena!
Vi lascio qui di seguito anche il calendario con le altre recensioni delle mie amiche e colleghe così che possiate confrontare e leggere altri pareri. Se volete invece recuperare la recensione del primo volume potete trovarla cliccando qui. Alla prossima!
martedì 13 ottobre 2020
La guerra dei Papaveri R.F. Kuang
Ciao Lettori e ben ritrovati,
questo sarà un periodo ricchissime di uscite, in particolar modo per Mondadori, che sta portando in Italia delle chicche succulente per noi amanti del genere fantasy.
Proprio oggi è in uscita l'attesissimo primo libro della trilogia di Rebecca Kuang: La guerra dei Papaveri o in lingua madre The Poppy War, che ha avuto un grandissimo successo in particolare negli Stati Uniti, dove la nostra autrice ormai vive da diversi anni. Rebecca Kuang, infatti, nasce in Cina a Guangzhou e a soli 19 anni è riuscita a scrivere un'opera davvero ricca di tematiche interessanti ma anche di storia.
Rebecca infatti non ha allentato il legame con il suo paese d'origine, ma ha trasformato la storia e la cultura della Cina del XX secolo in un'ambientazione perfetta per il suo racconto, attingendo alle terribili memorie della guerra sino-giapponese, è riuscita ad intrappolare fra le pagine la crudeltà e il dolore che è in grado di generare il conflitto con un realismo davvero efficace.
Dopo questa dovuta introduzione per questa stupefacente autrice esordiente, vi lascio la trama del libro dopo la quale passerò ad illustrarvi le mie opinioni in merito:
Rin ha passato a pieni voti il kējǔ, il difficile esame con cui in tutto l'Impero vengono selezionati i giovani più talentuosi che andranno a studiare all'Accademia. Ed è stata una sorpresa per tutti: per i censori, increduli che un'orfana di guerra della provincia di Jī potesse superarlo senza imbrogliare; per i genitori affidatari di Rin, che pensavano di poterla finalmente dare in sposa e finanziare così la loro impresa criminale; e per la stessa Rin, finalmente libera da una vita di schiavitù e disperazione. Il fatto che sia entrata alla Sinegard – la scuola militare più esclusiva del Nikan – è stato ancora più sorprendente. Ma le sorprese non sono sempre buone. Perché essere una contadina del Sud dalla pelle scura non è una cosa facile alla Sinegard. Presa subito di mira dai compagni, tutti provenienti dalle famiglie più in vista del Paese, Rin scopre di avere un dono letale: l'antica e semileggendaria arte sciamanica. Man mano che indaga le proprie facoltà, grazie a un insegnante apparentemente folle e all'uso dei papaveri da oppio, Rin si rende conto che le divinità credute defunte da tempo sono invece più vive che mai, e che imparare a dominare il suo potere può significare molto più che non sopravvivere a scuola: è forse l'unico modo per salvare la sua gente, minacciata dalla Federazione di Mugen, che la sta spingendo verso il baratro di una Terza guerra dei papaveri. Il prezzo da pagare, però, potrebbe essere davvero troppo alto.
Come anticipato, l'ambientazione è quella di una Cina medioevale sull'orlo di una guerra che affonda i suoi risentimenti in epoche molto più antiche in cui la magia dominava i campi di battaglia, e le leggende di quelle azioni pervadono ancora l'immaginario popolare. Non sono proprio ben chiari fin dall'inizio i motivi socio-politici che portano allo scontro fra la Federazione e l'impero del Nikan governato dall'Imperatrice che si pensa abbia il potere di ammaliare ereditato dalla sua Dea protettrice ossia la Vipera, e dai suoi 12 signori della guerra, perennemente in complotto fra di loro per entrare nelle grazie della loro sovrana.Il worldbilding non è eccessivamente complesso, e ci viene rappresentato con poche semplici pennellate in grado di dare al lettore un'idea che starà a lui poi sviluppare attraverso la sua immaginazione, in quanto sono davvero essenziali i passaggi descrittivi che l'autrice ci riserva.
Il libro in sè è suddivisibile in due parti, la prima è completamente dedicata all'esperienza formativa di Rin, la protagonista della nostra storia, che risulta essere una ragazza forte ed ostinata, in grado di fare scelte drastiche pur di perseguire i suoi obiettivi. Nella prima metà del libro la seguiremo prima mentre si prepara agli esami per l'ammissione all'Accademia militare dell'impero, motivata fortemente dalla voglia di scampare ad un matrimonio opportunistico che i suoi genitori affidatari volevano combinarle con un uomo anziano. Rin studia avidamente, e dimostra un coraggio spavaldo affrontando e schernendo Nezha, uno dei rampolli d'alta classe erede di una grande casata, rischierà quasi di essere espulsa, ma grazie al maestro Jiang riuscirà a trovare la retta via e ad avvicinarsi alla demologia, una materia che le insegnerà a mettersi in contatto con la sua dea, la fenice, che catalizzerà attravero il corpo di Rin tutto il suo potere distruttivo. In accademia incontrerà anche Altan e Kitay altri due personaggi che avranno un ruolo importante nelle vicende successive.
Certo è interessante capire come nasce il personaggio di Rin e come si evolve, ma è davvero troppo dedicare ben oltre 200 pagine (che euqivale più meno a metà del libro) alla sua permanenza in questa accademia, lanciandosi in noiose descrizioni circa le figure e gli stili delle arti marziali che non verranno mai utilizzate in battaglia, perchè si, la vera guerra si combatte con spade, scudi ed altre armi di genere vario fino ad arrivare alle bombe fabbricate con il salnitro, e ovviamente come nel caso particolare di Rin, con la magia.
La seconda parte del libro diventa molto più interessante, in quanto finalmente inizia l'azione ed i personaggi che abbiamo conosciuto fin ora si trovano immersi fino ai gomiti nella vera guerra, la Kuang si lancia in descrizioni molto veritiere e sanguinarie riportando scene raccapriccianti e realistiche dei campi di battaglia, che portano il lettore ad arricciare le dita dei piedi e a comprendere quanto effettivamente il conflitto sia qualcosa di terribile anche a livello psicologico. In tal senso è possibile notare anche una sorta di involuzione del personaggio di Rin che tanto appare spavaldo nella prima parte, quanto timoroso nella seconda parte. Grazie al maestro Jiang ha imparato a controllare il potere distruttore della sua Dea, ma a causa della paura incontenibile, non riesce a tirarlo fuori e a sfruttarlo sul campo di battaglia così come fa il suo capitano Altan Trengsin, detentore come lei, del furore delle fiamme della fenice, con il quale riesce a risollevare le sorti delle battaglie in cui è coinvolto benchè la sua legione consti solo di una decina di elementi, tutti con dei particolari poteri, ma nessuno equiparabile al suo.
Gli altri componenti del gruppo dei Cike (è così che si chiama la legione di Rin) riescono a mettersi in contatto con i propri dei facendo uso di sostanze stupefacenti contenute nei semi di papavero (da qui appunto il nome del libro), pratica che invece il maestro di Rin le ha sempre sconsigliato di usare, a favore invece della meditazione, che è sicuramente meno immediata e non salva la vita sul campo di battaglia. Per cui Rin vive questo "dramma" di non saper scegliere tra gli insegnamenti che le ha lasciato il suo maestro, e l'insistenza di Altan che la sprona continuamente ad utilizzare il suo potere come un'arma, e poco riconosciamo il temperamento forte che caratterizzava Rin nei primi capitoli del libro. Certo la crudeltà della guerra mina anche la psiche di chi la combatte e insinua la paura anche negli animi più coraggiosi, ma qui si perde tanto, troppo del personaggio che la Kuang ha minuziosamente creato nelle 200 e passa pagine iniziali.
In conclusione posso dire che è un fantasy sicuramente innovativo, sia per l'ambientazione che per i temi trattati, la crudezza di alcune scene lo rende certamente indicato per un pubblico adulto, lo stile è abbastanza scorrevole e se avesse dedicato meno tempo a raccontarci aneddoti davvero molto marginali per il dipanarsi della trama, lo sarebbe stato ancora di più.
Attendo con grande fervore il prossimo volume di questa saga, anche per capire se c'è una maturazione stilistica da parte dell'autrice che sicuramente racchiude in se un grandissimo potenziale.
Ringrazio Silvia Bernuzzi https://dicorviescrivanie.blogspot.com/ per aver organizzato questo evento, è la Mondadori per avermi inviato una copia omaggio del libro.
Di seguito trovate la locandina dell'evento in modo che possiate farvi un'idea più approfondita leggendo anche le recensioni delle mie colleghe:
lunedì 12 ottobre 2020
Thunderhead Neal Shusterman recensione
Ciao lettori!
Oggi grazie all'evento organizzato da Beatrice di eynyspaolinibook in collaborazione con Mondadori, vi parlerò del secondo volume della Trilogia della falce di Neal Shusterman, qui potete trovare anche la recensione di Falce, il primo volume di questa saga che mi lascia sempre più perplessa.
Accomodatevi sulle vostre poltone, letti, sedie o pavimenti prendetevi una bella tazza di thè (o qualsiasi cosa voi vogliate, oggi offro io!) e iniziamo questa dissertazione con la trama del libro:
In un mondo che ha sconfitto fame, guerre e malattie, le falci decidono chi deve morire. Tutto il resto è gestito dal Thunderhead, una potentissima intelligenza artificiale che controlla ogni aspetto della vita e della società. Tranne, appunto, la Compagnia delle falci. Dopo il loro comune apprendistato, Citra Terranova e Rowan Damisch si sono fatti idee opposte sulla Compagnia e hanno intrapreso strade divergenti. Da ormai un anno Rowan si è ribellato ed è fuggito, diventando una vera leggenda: Maestro Lucifero, un vigilante che mette fine alle esistenze delle falci corrotte, indegne di occupare la loro posizione di privilegio. Di lui si sussurra in tutto il continente. Ormai divenuta Madame Anastasia, Citra è una falce anomala, le sue spigolature sono sempre guidate dalla compassione e il suo operato sfida apertamente il nuovo ordine. Ma quando i suoi metodi vengono messi in discussione e la sua stessa vita minacciata, appare evidente che non tutti sono pronti al cambiamento. Il Thunderhead osserva tutto, e non gli piace ciò che vede. Cosa farà? Interverrà? O starà semplicemente a guardare mentre il suo mondo perfetto si disgrega?