Ciao Lettori,
oggi parliamo di Ragazza, serpente, spina, scritto da Melissa Bashardoust edito da Mondadori per la collana Oscar Fantastica che ringrazio per la copia ARC digitale.
Questa storia riprende un pò tutti i canoni dei classici fantasy con un tocco moderno. E' stata una lettura discretamente interessante, grazie proprio al fatto che i personaggi non sono scontati, pur essendo quelli canonici quali la principessa, il demone, la fata alata, poichè posseggono una caratterizzazione frizzante ed un pizzico di innovazione.
Soraya, la nostra protagonista, è una principessa maledetta, non può essere toccata da nessun essere vivente in quanto nelle sue vene scorre un veleno letale, che ammazza chiunque le sfiori la pelle. Questa sua condizione l'ha costretta ad una vita da reclusa, che inizialmente ricorda moltissimo la situazione della più famosa Raperonzolo.
Lei non è la classica eroina che mira a conquistare il potere per diventare più forte e così distruggere il nemico, bensì farà di tutto pur di spezzare la sua maledizione, che le ha tolto moltissimo in termini affettivi, ma le ha fornito una grandissima invulnerabilità. E' proprio a causa di questo suo atto egoistico che si scateneranno una serie di eventi che porteranno lo Shahmar a usurpare il trono di suo fratello.
Soraya dunque è una ragazza la cui umanità traspare dalle sue insicurezze, dalle sue pulsioni, fa danni e cerca di ripararli, spesso facendone di più grandi ancora. E' tutt'altro che un'eroina, e questo la rende senza dubbio un personaggio interessante, una rivisitazione della giovane principessa da salvare. Perchè Soraya viene salvata per diventare a sua volta salvatrice.
Anche l'antagonista della storia assume una bella sfumatura, lo Shahmar è il re dei demoni, dei quali si serve per conquistare il regno di Soraya, ma non è il classico villain brutto e cattivo senza motivi. La sua storia è intrigata e sanguinaria, ci sono dei moventi che lo hanno spinto a compiere le sue azioni. E' un personaggio che conserva ancora un pizzico di umanità e in tal senso ricorda molto la Bestia de La bella e la bestia. Insomma cattivo, ma con qualche riserva.
Infine abbiamo Parvaneh un demone donna dotata di ali di falena appartenente alla famiglia delle Parik, che più che un demone si assimila alla figura della fata, che in questo caso, non è la personificazione della bontà. E' astuta e manipolatrice, ma anche lei, ha un lato buono che giocherà un ruolo importantissimo in tutta la storia.
L'ambientazione anche è molto canonica, il castello è il luogo in cui risiede la famiglia reale, attorniato da guardie ed una fervente cittadina, la montagna invece è la dimora dei div (i demoni) che proliferano di notte e riposano di giorno, la foresta invece è la dimora delle Parik. Per quest' ultimo elemento l'autrice ci fa sapere che ha preso ispirazione dalle foreste miste ircane, dette anche foreste del Caspio, che si estendono nel Nord dell'Iran, di cui potete vedere alcune foto qui:
C'è sicuramente un plus, ed è il fatto che Melissa abbia preso ispirazione da un poema epico Persiano chiamato Shah-Nameh, dal quale ha tratto sia alcuni spunti per il background dei suoi personaggi, sia alcuni dettagli della cultura persiana, che sono andati ad arricchire il suo world building.
Apprezzatissime le note dell'autrice alla fine del libro che danno tantissime informazioni interessanti relative alle sue scelte di trama.
In conclusione mi sento di dire che:
E' una storia che corre sul filo che distingue il bene ed il male, la cui protagonista non è affatto un'eroina canonica senza macchie e senza paura.
E' una storia che si fa leggere velocemente, e che tutto sommato lascia al lettore con parecchie riflessioni.
E' una storia che non ruota intorno al romanticismo, non troveremo la classica liaison c'è qualcosa ma nulla di scontato.
E' una storia che vi consiglio di leggere perchè non sarà un capolavoro, ma sa farsi apprezzare se saprete osservare bene, poichè è diversa da tutti gli young adult attualmente in circolazione.
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